Comune Terni, si torna in ‘remoto’ ed è subito bagarre

Stop per un confronto sulle modalità di convocazione della III: Pasculli (M5S) arriva durante la votazione del primo atto e parte la polemica. «Esposto al prefetto»

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Martedì lo stop al question time per il mal funzionamento dello streaming. Giovedì, post ordinanza regionale per il contenimento del Covid, il ritorno allo svolgimento delle commissioni consiliari da remoto e in Comune a Terni è subito bagarre: non si può certo dire che ci si annoia a palazzo Spada tra le varie problematiche del sistema e gli scontri politici per via delle procedure adottate. Fatto sta che per venti minuti buoni è rimasto tutto bloccato per via della protesta del capogruppo M5S Federico Pasculli: «Presenterò un esposto al prefetto», la promessa dopo un breve confronto sul tema con i consiglieri e la funzionaria tecnica Simona Coccetta.

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La commissione odierna

Il problema

Cinque punti all’ordine del giorno per l’ultima seduta prima del Natale. Tutto liscio? Nemmeno per sogno. L’assessore al bilancio Orlando Masselli ha spiegato la riconciliazione della partita contabile tra Comune e Asm, dopodiché l’arrivo di Pasculli – presente fisicamente a palazzo Spada – a votazione in corso e lo stop: «Non mi è arrivata la convocazione, me l’ha girata Luca Simonetti. Avete rispettato la procedura formale? Chiedo il parere del segretario comunale su questa convocazione e la modifica in corso». Al centro dell’attenzione lo stop allo svolgimento in loco della commissione e, in fretta e furia, l’invio ai consiglieri per farla da remoto dopo l’ordinanza pubblicata dalla Regione nel pomeriggio di mercoledì. L’esponente M5S ha fatto presente che l’invio in chat del link non va bene: «State forzando tutto e la chat non è un mezzo formale, ora basta».

Simona Coccetta

Si espone la Coccetta

Pasculli non partecipa al voto e nel contempo la Coccetta chiama il segretario comunale Matteo Sperandeo per avere delucidazioni come richiesto dal consigliere pentastellato: «Impugni l’atto al Tar», la risposta del capogruppo Lega. «Prende in giro? Lo faccio veramente», la replica di un nervoso Pasculli. «L’ordinanza regionale non dice ciò che state facendo, è una forzatura e non va bene. Allora la facciamo tra 48 ore come dovrebbe essere. Ma un minimo di serietà no?». Trova anche l’appoggio di Michele Rossi (Terni Civica): «Se si impunta, ha ragione Pasculli».  A chiudere il cerchio l’intervento della Coccetta: «Siamo venuti a conoscenza dell’ordinanza dopo le 18 e abbiamo pensato fosse opportuno convocarla in remoto. Siamo tutti collegati e ciò fa presagire che avete ricevuto l’invito. La chat? Non è un mezzo istituzionale, sì, ma i dispositivi elettronici possono essere considerati tali in emergenza». Ultima battuta per Pasculli: «Non mi ha risposto. La procedura è corretta? Questa seduta per me formalmente non si sta svolgendo e presenterò un esposto al prefetto». La commissione è poi proseguita.

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