Confesercenti Umbria: «Danneggiati dalle sagre. Serve equità»

Il presidente Granocchia: «Cali del 20-30% per le attività di ristorazione serale». Da settembre si cerca il dialogo

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di Gabriele Ripandelli

Confesercenti Umbria batte il pugno sul tavolo e vuole farsi sentire. L’associazione di categoria che rappresenta le imprese italiane del commercio, del turismo e dei servizi, dell’artigianato e della piccola industria, è pronta a scendere in campo per trovare una soluzione alle problematiche date dal ritorno delle sagre nella nostra regione. Il presidente Giuliano Granocchia ci spiega la situazione: «Ristoranti, bar, pizzerie. A causa della ripresa delle feste paesane si è registrato un crollo dell’attività della ristorazione serale del 20-30% e abbiamo dei dati drammatici».

Giuliano Granocchia

Si cerca il confronto

Confesercenti vuole incontrare le altre associazioni di categoria. Cerca il confronto per risolvere le problematiche riscontrate: «Da settembre chiederemo un tavolo per stilare un documento e mettere un punto fermo. La legge regionale in vigore ha dei buchi. Chiederemo una regolamentazione molto più ferrea».

Quando il pos diventa un optional

L’attenzione va in particolare a Pianello, dove il 12 agosto è cominciata la 42° edizione della sagra del fungo che terminerà domenica 21. All’ingresso c’è un cartellone con le istruzioni per l’uso: scegliere il tavolo e inserire il numero nella comanda, ordina alla cassa con la comanda e aspettare di essere serviti al tavolo. Ad accogliere gli affamati commensali c’è anche però una brutta notizia: «Non disponiamo del pos – si legge stampato su un foglio A4 affisso con lo scotch -, è previsto uno sportello bancomat in piazza del paese». Granocchia critica prendendola con ironia: «Trovata strabiliante. Propongo che questo cartello venga messo in tutti i ristoranti e i bar dell’Umbria. Non capisco come possa esserci chi è sottoposto ai minimi controlli e chi la passa tranquillamente liscia». Ricordiamo che dal 30 giugno i commercianti devono accettare i pagamenti con bancomat e carta (Decreto legge 36/2022 convertito nella Legge 29 giugno 2022 n. 79), pena una sanzione pecuniaria pari a 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione. Per quanto riguarda le associazioni, sono esentate da post per quanto riguarda il pagamento delle quote. Quando però la ristorazione diventa parte prevalente del fatturato scatta l’obbligo.


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