Covid, contrordine: «Dalle scuole il boom di contagi umbri»

A sette giorni di distanza dalla precedente comunicazione, Onnis, Dario e Coletto ribaltano la versione sulla causa della ‘seconda ondata’: «Banco saltato dopo il 19 settembre»

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Appena una settimana fa il commissario Covid Antonio Onnis, in conferenza insieme a Claudio Dario, direttore regionale alla Sanità, aveva chiarito che il boom di contagi in Umbria era legato alle aperture estive, alle vacanze, mentre escludeva che vi fosse una correlazione con l’apertura delle scuole; anzi, sottolineava come, considerando i numeri, l’impatto era stato inferiore a quanto si temesse. A sette giorni di distanza, nella stessa sede, gli stessi interpreti (cui si è aggiunto l’assessore regionale Luca Coletto) ribaltano il senso delle comunicazioni di sette giorni prima: «Il banco è saltato dopo l’apertura delle scuole».

IL PUNTO SULL’EMERGENZA COVID IN UMBRIA (PDF)

Il cambio di direzione

Non è stata l’apertura di attività produttive, ristorative e commerciali a portare gli squilibri che vediamo oggi né il rientro dalle ferie, nonostante l’allentamento nelle precauzioni, ma proprio le scuole (che – lo ricordiamo – hanno riaperto circa un mese fa, con una chiusura di 4 giorni per le elezioni) con tutti gli annessi e connessi, dalla promiscuità all’ingresso e all’uscita all’utilizzo di mezzi pubblici che (lo abbiamo visto) sono comunque congestionati nonostante il limite, teorico, dell’ottanta per cento.

Lo dimostra il grafico mostrato nella seconda conferenza stampa convocata al Broletto per fare il punto sul Covid (era in presenza, ma visti i dati, non è escluso che si passi alla modalità a distanza), che si impenna proprio a 14 giorni di distanza dalla data di apertura delle scuole. Ma lo dimostra anche il numero delle classi in quarantena in Umbria (113 attualmente in isolamento, 52 rientrate in classe).

«Se poi verifichiamo anche la tempistica dell’aumento dell’infezione sta a confermare quanto detto – ha aggiunto Coletto – a precisato che il mezzo principale dell’infezione sono i trasporti e le concentrazioni all’uscita e un po’ meno all’entrata a scuola, più che la scuola stessa all’interno dell’aula dove è tutto monitorato (distanze, mascherine etc)».

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Coletto: «Bene sul tracciamento»

«Sul fronte del tracciamento l’Umbria sta lavorando molto bene visto che ultimamente siamo arrivati anche oltre 4mila tamponi. Numeri superiori anche ad altre regioni e vuol dire che da parte nostra il monitoraggio c’è ed il tracciamento è attento. Se non andiamo a fermare però questa curva in ascesa i primi a risentirne saranno i territori e poi a scalare arriveremo agli ospedali nonostante che la pianificazione fatta ci ha trovato pronti».

Dario: «Ora servono ospedali per il Covid»

«Visto l’andamento dei contagi dobbiamo individuare uno o due ospedali da dedicare interamente al Covid – ha detto Dario durante la conferenza stampa – è necessaria la definizione di una strategia nell’utilizzo della rete regionale ospedaliera che tenga conto della sicurezza, di pazienti e operatori, dei percorsi separati per Covid positivo/sospetto e non, dell’appropriatezza clinica e organizzativa nell’utilizzo delle risorse ‘posto letto’ e ‘personale’ in un’ottica di rete regionale e di flessibilità organizzativo-gestionale».

«Tra giugno e settembre siamo stati tra il primo e il secondo livello, mentre il Livello 3 è attivo in fase di lock-down – ha spiegato il direttore regionale alla Sanità – per far fronte alla seconda ondata epidemica, vista anche la strategia di potenziamento della Rete ospedaliera che richiede degli interventi straordinari per il suo completamento, si attua, nel rispetto e nell’ottica della Dgr 180/2020, un modello in livelli subentranti per gestire sia la numerosità che la complessità assistenziale dei ricoveri Covid difendendo e garantendo tutte le altre attività assistenziali, evitando la drastica riduzione delle stesse come avvenuto in fase di lock-down».

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