La Regione Umbria ha stabilito di istituire il Centro regionale di raccolta del sangue cordonale, presso il Servizio immuno-trasfusionale dell’Azienda ospedaliera di Terni. «Un traguardo importante» secondo il direttore del Sit, Augusto Scaccetti, la famiglia del dottor Giampaolo Palazzesi e il presidente del ‘Comitato per la vita Daniele Chianelli’.
Lo sviluppo «Negli ultimi anni sono aumentate notevolmente le prospettive di impiego clinico e la possibilità tecnica di conservare il sangue del cordone ombelicale», secondo il Centro nazionale sangue. «Ciò ha favorito enormemente l’attuale sviluppo delle banche del sangue cordonale su tutto il territorio nazionale, tanto che oggi si contano ben 19 banche attive, circa una ogni 3 milioni di abitanti, che rappresentano un eccesso di offerta in relazione alla potenziale domanda».
Le donazioni «Questo, unitamente alle sopraggiunte restrizioni finanziarie, dettate dalla revisione della spesa pubblica, a carico anche del Servizio sanitario regionale, ha determinato il venir meno delle condizioni per la prosecuzione e il completamento del progetto iniziale della ‘Banca Sco’ di Terni e la scelta della giunta regionale di riconvertirlo Centro regionale di raccolta del sangue cordonale, così da non disperdere né le risorse impiegate – anche grazie a donazioni di associazioni, fondazione Carit e privati – né le conoscenze sviluppate nell’Azienda ospedaliera di Terni».
Il monitoraggio Attualmente la proposta è oggetto di monitoraggio da parte del direttivo del Centro regionale sangue, cui competono le proposte di programmazione socio-sanitaria della Regione per gli aspetti relativi agli emocomponenti. «Essa prevede – spiegano – l’organizzazione della raccolta, del trasporto, dello stoccaggio temporaneo e di un primo screening presso il Centro delle unità di sangue cordonale raccolte nei vari punti nascita regionali, in attesa di essere definitivamente conservate presso una banca Sco extraregionale. Gli obiettivi del costituendo Crr-Sco di Terni, potranno realizzarsi anche nell’ambito della ricerca scientifica sulle cellule staminali emopoietiche».
La famiglia Palazzesi apprende «con soddisfazione la decisione adottata dalla Regione di dare attuazione, seppure parziale, al progetto della Banca per la raccolta e conservazione del sangue cordonale ora riconvertito a Centro regionale di raccolta del sangue cordonale, lasciando aperta la possibilità di un suo successivo sviluppo». La predisposizione dello studio di fattibilità e di realizzazione esecutiva del Centro era stata affidata al dottor Giampaolo Palazzesi, che a tale scopo si è fortemente impegnato negli ultimi anni della sua vita, nella profonda convinzione che le cellule staminali umane potranno aiutare la ricerca scientifica e aumentare le possibilità di cura in malattie di notevole rilevanza clinica.
‘Il ‘Comitato per la vita, Daniele Chianelli’ esprime la soddisfazione dei suoi volontari che, dopo aver contribuito all’acquisto degli arredi nei locali adibiti alla raccolta del sangue del cordone ombelicale, desiderano «sensibilizzare l’opinione pubblica, grazie anche alla collaborazione delle istituzioni, sulla donazione gratuita delle cellule staminali del cordone ombelicale delle giovani donne partorienti». A nome di tutti i genitori, in particolare di chi lotta contro i tumori del sangue, il presidente Chianelli ringrazia «la giunta regionale, la presidente Catiuscia Marini e tutti coloro che collaboreranno a salvare una vita, per la sensibilità dimostrata».