di G.R.
Alleggerire il carrello della spesa. Questa l’unica soluzione per le famiglie di fronte al vertiginoso aumento dei prezzi di beni alimentari di primo consumo che riguarda 9 prodotti su 10. Nei giorni scorsi La Repubblica aveva esaminato la nuova fiammata dell’inflazione: in Italia era salito del 9,7% il costo del carrello della spesa tracciando un record dal 1984 ad oggi.
In Umbria
Non è da meno la situazione nella nostra regione come raccontato da Il Messaggero Umbria che ha registrato anche aumenti superiori al 50%. I beni che hanno visto un rialzo più importante sono la farina (50,5%), il salmone (44,7%) e alcune verdure come cetrioli (52,7%), insalata (48,4%) e le melanzane (43,2%). In totale, tra Terni e Perugia, da agosto 2021 a luglio 2022 costano di più ben 40 prodotti su 44. Lo spauracchio principale riguarda il latte che secondo Federconsumatori entro fine anno potrebbe costare anche 2 euro al litro.
Il consumatore
Le famiglie sono costrette a rivedere le proprie abitudini di consumo e spesso anche a fare delle rinunce. Un’indagine condotta a livello nazionale prospetta tagli alla spesa quotidiana alimentare per una famiglia ogni due. Cala anche la qualità dei prodotti selezionati con il 15% di persone che si orienta verso quelli low cost. Coldiretti spiega: «Nel primo semestre del 2022 le famiglie hanno speso il 3,1% in più per l’alimentare ma per acquistare il 3% di prodotti in meno».