Covid-19 in Umbria: 76 positivi, 10 in intensiva

I ricoveri totali sono 21. Isolamento fiduciario per 1.556 persone. Primo deceduto è il 66enne Ivano Pescari

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Dai dati aggiornati alla mezzanotte del 12 marzo, 76 persone in Umbria risultano positive al virus Covid-19 (14 in più del giorno precedente), 2 sono i guariti, un paziente è deceduto. A fornire il consueto resoconto – nella tarda mattinata di venerdì – è la direzione salute della Regione Umbria.

IVANO PESCARI, PRIMA VITTIMA DEL CORONAVIRUS IN UMBRIA

I ricoveri

Attualmente dei 76 soggetti positivi – 47 nella provincia di Perugia e 29 in quella di Terni – sono ricoverati in 21, di cui 9 nell’ospedale di Terni e 12 nell’ospedale di Perugia. Dei 21 ricoverati, 10 sono in terapia intensiva, di cui 6 nell’ospedale di Perugia, 4 in terapia intensiva al ‘Santa Maria’ di Terni, gli altri sono seguiti nei reparti di malattie infettive.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON
SINDACATI DURISSIMI: «OSPEDALI E USL, COSÌ NON VA»

Isolamenti fiduciari e tamponi

Le persone in osservazione sono 1.556: di questi, 1.080 sono nella provincia di Perugia e 476 in quella di Terni. Sempre alle ore 24 del 12 marzo risultano 295 soggetti usciti dall’isolamento di cui 175 nella provincia di Perugia e 120 in quella di Terni. Nel complesso entro le ore 24 del 12 marzo, sono stati eseguiti 578 tamponi.

VIDEO – ALTOPARLANTE A NARNI: «RESTATE A CASA»

L’appello dei sindaci umbri al Governo

«Siamo sindaci – la lettera firmata da tutti i primi cittadini dell’Umbria – e mai come in questo frangente condividiamo il dovere e la responsabilità di difendere le nostre comunità nel loro bene più prezioso: la salute. Ecco perché oggi rivolgiamo questo appello al Governo, affinché siano adottate tutte le misure possibili a tutela dei nostri cittadini. Innanzitutto lo chiediamo per gli operatori della sanità che si trovano sul fronte di questa battaglia: a loro vanno assicurati i mezzi necessari per lavorare nel rispetto della propria e dell’altrui sicurezza, accelerando al massimo l’ingresso di nuove figure professionali, a tutti i livelli. Per le Forze dell’Ordine impegnate sul campo, per far sì che vengano rispettate regole diventate sempre più stringenti; per loro chiediamo la dotazione di strumenti e personale indispensabili per agire in sicurezza. Per i lavoratori che non possono stare a casa, affinché siano messi nelle condizioni di operare in piena sicurezza, evitando gli assembramenti, consentendo il rispetto della distanza interpersonale prevista dai Dpcm emanati, adottando tutte le cautele indispensabili in questo particolare momento emergenziale. Per gli operai e i dipendenti delle imprese che, nelle produzioni non strategiche o non interrompibili, possono e devono avere anch’essi il diritto di difendersi, rimanendo a casa. A tutti gli altri va garantita l’agevolazione del lavoro agile (smart working) o l’utilizzo di ferie e cassa integrazione e comunque organizzazione del lavoro che eviti assembramenti e il mantenimento delle distanze di sicurezza. Per gli operatori dei servizi sociali e per chi, in generale, è impegnato nel servizio pubblico di base, come gli operatori di front office, gli agenti della Polizia Locale e i nostri dipendenti in generale, per i quali valgono le medesime considerazioni appena fatte per le altre categorie di lavoratori impegnati in questa fase. Per gli addetti del commercio e della grande distribuzione, per i quali siamo pronti anche noi sindaci a contribuire nell’individuazione di un’organizzazione diversa delle modalità attraverso le quali i cittadini si recano a fare la spesa; occorre prevedere anche per gli operatori del commercio il massimo della sicurezza e la possibilità di pause rispetto a ritmi che rischiano di diventare non sostenibili. Abbiamo ritenuto necessario questo appello, perché oltre il condivisibile obbligo di restare tutti a casa, ci dobbiamo occupare e preoccupare di quelli che a casa non possono stare, cittadini e lavoratori impegnati per assicurare i servizi essenziali alla nostra comunità, verso i quali sentiamo il dovere morale di fare quanto possibile per tutelarli, oltre che una straordinaria riconoscenza. Noi siamo pronti ad assumerci le nostre, consuete, responsabilità».

‘Covid-hospital’ Pantalla, la lettera dei sindaci

In merito alla decisione della giunta regionale, sono i primi cittadini della Media Valle del Tevere ad intervenire: «La Regione dell’Umbria ha dovuto assumere delle decisioni che comportano delle gravi responsabilità e delle quali siamo tutti consapevoli. In questo quadro allarmante, la Regione ha deciso che l’ospedale della Media Valle del Tevere sia destinato al supporto per eventuali emergenze coronavirus, in un piano unico di gestione posti letto. I motivi per cui è stata adottata questa decisione sono due: la geo-localizzazione della struttura che si trova ubicata sulla direttrice stradale principale dell’Umbria posta tra i due Hub regionali di Perugia e Terni; la possibilità di procedere con la riconfigurazione strutturale in maniera più celere essendo quello dio più recente ultimazione. I sindaci, consapevoli del proprio ruolo e partecipi delle sorti della salute pubblica e del benessere dei cittadini comprendono le scelte della Regione, che, ci viene detto, hanno una funzione esclusivamente emergenziale e temporanea. Nel momento del bisogno, ognuno deve fare la sua parte e noi non ci tireremo indietro. Ne va della vita dei nostri cittadini e dei nostri cari. Tutto ciò premesso, pretendiamo che la presidente e l’intera giunta regionale assicuri, anche per iscritto, i nostri territori che, non appena esaurita la fase emergenziale, il nostro ospedale torni ad essere il punto di riferimento per la sanità della Media Valle del Tevere. La riorganizzazione della sanità umbra passa per la valorizzazione delle nostre eccellenze, non per la chiusura del nosocomio». Firmato: Antonino Ruggiano (Todi), Francesca Mele (Marsciano), Michele Toniaccini (Deruta), Francesco Federici (Massa Martana), Marsilio Marinelli (San Venanzo), Anna Iachettini (Collazzone), Daniela Brugnossi (Monte Castello di Vibio) e Gianluca Coata (Fratta Todina).

Terni, le misure applicate da Asm

Così come accaduto negli altri territori della regione (Gesenu, Sogepu, Esa), anche a Terni e provincia c’è lo stop ai centri di raccolta (sei): lo ha disposto l’Asm nell’ambito dell’emergenza sanitaria in corso. «È regolarmente in funzione – viene specificato – il numero verde 800.215501 che può essere utilizzato per il ritiro a domicilio, previa prenotazione, dei rifiuti ingombranti, degli sfalci e delle potature». Asm Spa ha anche attivato tutta una serie di misure interne ed esterne: «Gli operatori di front office sono stati dotati di mascherine e il gel sanificante è sempre a disposizione Accogliendo e facendo proprie le indicazioni ministeriali, sono state favorite le ferie e il ricorso allo smart working (con copertura dal 40% al 100% dell’orario di lavoro, di circa 100 figure amministrative-impiegatizie) finalizzato alla riduzione al minimo necessario dell’assembramento dei lavoratori nei vari uffici». Per gli sportelli Tari: «Quelli di Narni e Amelia rimarranno chiusi al pubblico da giovedì 12 marzo e fino a venerdì 3 aprile. Il servizio sarà comunque garantito attraverso il ricorso agli altri canali di contatto: numero verde 800.215501 (da rete fissa) e 0744.300369 (da rete mobile) attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12.30. Indirizzo e-mail [email protected] disponibile anche da mail non certificata. Lo sportello Tari di Terni – specifica Asm – rimarrà invece aperto al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle 12.30; il giovedì anche dalle ore 14.30 alle 16.30. L’accesso all’ufficio sarà consentito contemporaneamente a due utenti alla volta, rimanendo gli altri in attesa del proprio turno all’esterno». Chiuso l’ecosportello della sede di via Capponi deputato alla distribuzione dei contenitori alle utenze: «Necessità urgenti saranno evase provvedendo alla consegna domiciliare degli stessi contenitori (mastelli, bidoni, cassonetti) previo appuntamento da richiedere tramite il numero verde». Contestualmente Asm ha disposto la disinfezione esterna e interna di tutti i mezzi aziendali e non solo: «Su indicazione dell’amministrazione comunale, si sta predisponendo una misura di disinfezione su suolo pubblico nei luoghi in cui è prevista una particolare frequentazione e stazionamento di cittadini. Tale operazione sarà effettuata in orari notturni per non creare disagi ai cittadini».

A Castello quattro posti di terapia intensiva

«Ci giunge la comunicazione dalla Regione dell’Umbria – afferma il sindaco Luciano Bacchetta in una nota – che nell’ospedale di Città di Castello è stata individuata un’area per pazienti Covid-19 con letti di pneumologia e un turno medico infermieristico specifico, verranno attivati altri quattro posti di terapia intensiva. È già in funzione una zona grigia annessa al porto soccorso per i pazienti sospetti. Rimangono invariate le attività mediche oncologiche e chirurgiche e quelle del dipartimento materno-infantile. È stato previsto dalla Regione Umbria un aumento del budget per la residenza protetta ‘Muzi Betti’. È dovere dell’amministrazione comunale, in questo momento di emergenza, collaborare con Regione Umbria ed Usl: di fronte all’emergenza non possono esistere campanili».

Anagrafe Terni

Novità anche per gli uffici dell’anagrafe-stato civile-elettorale in città. Resteranno chiusi ad eccezione – informa la direzione affari istituzionali e generali – dei servizi nascite, decessi e matrimoni.

Terni, la polizia Locale controlla

Sono proseguiti anche giovedì i servizi specifici della polizia Locale di Terni per il controllo e la verifica del rispetto di prescrizioni e divieti contenuti nell’ultimo decreto della presidenza del Consiglio dei ministri in seguito all’emergenza Covid-19. «Come già comunicato – sottolinea l’assessore alla Polizia Locale Giovanna Scarcia – i controlli affidati ai nostri agenti nell’ambito della collaborazione interforze disposta dal questore di Terni, riguardano principalmente gli esercizi commerciali. Tuttavia nella giornata di ieri (giovedì, ndr) e nelle prossime giornate, le pattuglie della polizia Locale verificheranno anche la viabilità cittadina, nella zona sud-est assegnata alla loro competenza. In particolare, nella giornata di giovedì sono stati controllati 60 esercizi commerciali sia per quel che riguarda il rispetto degli orari, che per le modalità di ingresso del pubblico. Sempre nella giornata di giovedì la polizia Locale ha controllato e identificato 15 persone. Non ci sono state né denunce, né sanzioni».

Farmaci a domicilio a Terni con CRI e Assofarm

Grazie all’accordo siglato tra la Croce Rossa Italiana e Assofarm, la federazione aziende e servizi farmaceutici della quale fa parte anche FarmaciaTerni, in alcuni specifici casi i farmaci potranno essere consegnati a domicilio garantendo la continuità terapeutica ai soggetti più deboli e a rischio. I destinatari del servizio sono i seguenti: soggetti fragili o non autosufficienti, persone di età superiore a 65 anni, soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre o sottoposte alla misura di quarantena risultati positivi al Covid-19. Il servizio può essere richiesto esclusivamente al numero 800.065510 attivo h24, 7 giorni su 7. All’atto della richiesta, il richiedente dovrà indicare l’indirizzo di ritiro della ricetta e della consegna dei farmaci. Il personale incaricato, in divisa della Croce Rossa, ritirerà la ricetta o il promemoria della prescrizione al domicilio dell’interessato, recandosi poi nella farmacia più vicina, salvo diversa indicazione dell’interessato.

Messe in diretta tv e via social

Messe feriali e festive sospese fino al 3 aprile, salvo proroghe. Allora la diocesi di Terni-Narni-Amelia ha deciso ogni giorno la messa feriale in diretta streaming sulla pagina Facebook della diocesi stessa, celebrata nella chiesa di San Giovannino a Terni alle ore 8 dal vicario generale monsignor Salvatore Ferdinandi. La messa festiva della terza domenica di Quaresima, celebrata senza la presenza dei fedeli dal vescovo Giuseppe Piemontese nella cappella della Madonna del Misericordia nella cattedrale di Terni, sarà trasmessa sabato 14 marzo alle ore 16.30 in diretta televisiva su Teleterni (canale digitale terrestre 15) e sulla pagina Facebook della diocesi, e domenica 15 marzo alle ore 10 sempre su Teleterni. Inoltre, la diocesi ha disposto che tutti gli uffici della curia vescovile siano chiusi al pubblico sino al 3 aprile. «Si riceverà personalmente – riporta la nota – solo per motivi urgenti e per problemi che non possano essere risolti telefonicamente o tramite mail, ed esclusivamente previa richiesta di appuntamento. L’accesso agli uffici sarà consentito non più di una persona alla volta. Per richiedere un appuntamento: [email protected] – Telefoni 0744.546501 – 0744.546535».

Sanificazione a Perugia

Gesenu, d’intesa con il Comune, ha avviato l’attività di sanificazione stradale «nell’ambito dei servizi già in essere, nella quale viene impiegato ipoclorito di sodio a bassa concentrazione, una soluzione che uccide virus, funghi e spore».

Spesa a domicilio a Norcia

Per consentire alle fasce fragili della popolazione di uscire il meno possibile e di evitare luoghi affollati così, da non esporsi al rischio di contagio da Covid-19, l’amministrazione comunale di Norcia ha attivato un servizio di consegna a domicilio di spesa alimentare: «Gli ordini andranno effettuati telefonicamente tra le ore 9 e le 12, dal lunedì al venerdì, al numero 0743.824022. Le consegne verranno effettuate nel pomeriggio: l’operatore incaricato si recherà al domicilio dell’utente per prendere la lista della spesa e i soldi, quindi tornerà per consegnare quanto richiesto. Questo servizio verrà garantito fino al termine dell’emergenza per le seguenti tipologie di utenze: anziani o coppie di anziani (ultra 65enni) soli; adulti soli con invalidità civile o comunque con patologie croniche e stati di immunodepressione. Si specifica che gli anziani seguiti dai servizi sociali che beneficiano dell’assistenza domiciliare del Comune, avranno garantito tale servizio dagli operatori già inseriti a domicilio, con la possibilità di maggiorazione delle ore. Si specifica inoltre che la spesa deve riguardare prevalentemente beni di prima necessità; ogni nucleo potrà usufruire del servizio per un massimo di due volte a settimana».

Ospedale di Branca, Colacem dona

«In questo momento di emergenza generato dal diffondersi del coronavirus, Colacem S.p.A. (Gruppo Financo) vuole partecipare con gesti concreti al rafforzamento del sistema sanitario regionale umbro, donando quattro ventilatori polmonari e tre ecografi per la diagnosi precoce di polmoniti virali all’ospedale di Gubbio-Branca. In questa difficile situazione – affermano i titolari – stiamo tutti riconoscendo l’importanza delle competenze, della ricerca e della scienza. Riscopriamo il valore di un sistema economico e produttivo che permette la qualità della vita, assicurando risorse per le cure e l’assistenza, la scuola e le infrastrutture: servizi essenziali per il vivere civile. Con queste apparecchiature sanitarie vogliamo sostenere l’enorme sforzo che in questi giorni tutto il personale ospedaliero sta mettendo in atto».

L’apprezzamento per la Usl Umbria 2

Su iniziativa del commissario straordinario Massimo De Fino, è stato dato mandato al dipartimento di assistenza farmaceutica di sviluppare la produzione di gel disinfettante per le mani: prodotti già 250 flaconi da 100 ml e ulteriori 100 da 500 secondo le direttive del ministero della Salute. Saranno disponibili per gli operatori dei reparti di degenza, dei 118, pronto soccorso e coloro che si recano a domicilio dei pazienti: «In un momento di difficoltà, com’è appunto quello che stiamo attraversando, non possiamo che apprezzare – le parole dell’assessore regionale Coletto – lo spirito d’iniziativa delle aziende sanitarie, come l’Usl Umbria 2, che si organizzano per rendersi autosufficienti. Esprimendo soddisfazione per quanto sta facendo l’Usl 2 voglio anche ringraziare tutti i dirigenti e gli operatori sanitari dell’Umbria, per la professionalità e l’impegno che stanno dimostrando in queste giornate difficili. Grazie al lavoro degli uomini e delle donne che operano in sanità a tutti i livelli, stiamo mantenendo in sorveglianza sanitaria quei cittadini umbri che hanno avuto contatti con le persone con tampone positivo al virus e gestendo i pazienti ricoverati. Tutto questo, mantenendo nei limiti del possibile, le attività ordinarie».

Aggiornamenti a seguire

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