Umbria, 62 casi. ‘Covid hospital’ a Pantalla

Impennata delle positività. Ricoverati in 16 di cui 8 in terapia intensiva. L’annuncio della Regione: «Nosocomio della Media Valle del Tevere dedicato all’emergenza coronavirus»

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Dai dati aggiornati alla mezzanotte di mercoledì 11 marzo, forniti dalla direzione salute della Regione, 62 persone in Umbria risultano positive al virus Covid-19, i guariti sono 2. Rispetto agli esami ed al bilancio della giornata di martedì, nelle ultime 24 ore c’è stato un incremento di 18 casi (da 44 a 62).

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

I ricoveri

Attualmente dei 62 soggetti positivi – 37 nella provincia di Perugia e 25 in quella di Terni – sono ricoverati in 16, di cui 6 nell’ospedale di Terni e 10 in quello di Perugia. Dei 16 ricoverati, 5 sono in terapia intensiva nell’ospedale di Perugia, 3 in terapia intensiva al ‘Santa Maria’ di Terni e gli altri sono seguiti nei reparti di malattie infettive.

CONTE CHIUDE I NEGOZI – IL DECRETO DELL’11 MARZO

Anziana grave a Terni

Il caso più grave in cura all’ospedale di Terni, alla giornata di giovedì, sarebbe quello di un’anziana residente nel comune di Orvieto, originaria di Castelviscardo. La donna, di 86 anni, si trova ricoverata in terapia intensiva.

A TERNI CHIUSI PARCHI PUBBLICI E CIMITERI

Persone in isolamento e tamponi

Le persone in osservazione sono 1.035: di queste, 616 sono nella provincia di Perugia e 419 in quella di Terni. La direzione regionale alla salute informa che «i cittadini in isolamento rientrano quasi tutti nella rete dei contatti avuti dalle persone risultate positive» e che in Umbria, allo stato attuale, «non ci sono focolai di Covid-19». Sempre alla stessa data risultano 276 soggetti usciti dall’isolamento di cui 162 nella provincia di Perugia e 114 in quella di Terni. Nel complesso entro le ore 24 del 11 marzo, sono stati eseguiti 457 tamponi.

TERNI, DECRETO COVID: CARABINIERI DENUNCIANO TRE PERSONE

Sospeso primo soccorso Narni e Amelia

Giovedì mattina è stata anche temporaneamente sospesa l’attività dei pronto soccorso degli ospedali di Narni e Amelia: a disporlo il commissario straordinario dell’Usl Umbria 2, Massimo De Fino, in una nota inviata ai sindaci dei due comuni. Una decisione presa per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori ed evitare «situazioni potenzialmente di rischio di diffusione nella struttura di contagio da coronavirus». Rimane l’operatività delle due postazioni di 118. «Tale riorganizzazione – scrive De Fino – consentirà contestualmente di svolgere l’indispensabile e strategico supporto alle attività di media e bassa complessità sia di area medica che chirurgica». Sarà comunque garantita l’attività di continuità assistenziale (ex guardia medica) e dei trasporti secondari. Sono inoltre in corso incontri tra la direzione della Usl e quella dell’ospedale di Terni «per definire il trasferimento di alcune attività assistenziali dal ‘Santa Maria’ ai presidi ospedalieri di Narni e Amelia al fine di liberare gli spazi necessari, nel centro di riferimento dell’azienda ospedaliera di Terni, per poter gestire l’emergenza con la massima efficacia».

CORONAVIRUS, TERNI: OSPEDALE ‘BLINDATO’

Due casi a Porano

Il Comune di Porano comunica che il sindaco Marco Conticelli, «attraverso apposita ordinanza, ha attivato l’isolamento contumaciale per due residenti risultati positivi al Covid-19. I cittadini si trovavano già in isolamento fiduciario, presso il proprio domicilio per contatti avvenuti in ambito lavorativo fuori regione. La fonte di trasmissione è risultata quindi esterna al territorio comunale e regionale. Gli operatori sanitari hanno svolto tutte le indagini necessarie per ricostruire i contatti avuti dai soggetti con terze persone le quali sono già state sottoposte ad isolamento cautelativo fiduciario. La situazione è costantemente monitorata dal servizio sanitario».

USL2 SOSPENDE VISITE E PRESTAZIONI ‘NON URGENTI’

Altro caso a Baschi

Giovedì pomeriggio il sindaco di Baschi, Damiano Bernardini, ha attivato l’isolamento contumaciale per un cittadino, residente a Baschi, risultato positivo. «Il paziente – riferisce il Comune – si trovava già in isolamento fiduciario presso la propria abitazione, avendo avuto contatti con un soggetto risultato positivo. La fonte di trasmissione risulta esterna al territorio comunale e regionale. Sono stati individuati i contatti avuti dal soggetto, i quali sono stati sottoposti cautelativamente in isolamento fiduciario. La situazione è monitorata continuamente in stretta collaborazione con i servizi sanitari».

Città della Pieve arriva a otto casi

Aggiornamento anche per Città della Pieve: «Informo la cittadinanza – la nota del sindaco Fausto Risini – di aver ricevuto ufficiale comunicazione di altri due casi positivi al virus Covid-19 nel nostro Comune. Siamo complessivamente ad otto casi accertati. Comunico che le forze dell’ordine hanno effettuato i primi controlli rispetto a chi, nei giorni scorsi, è arrivato dalle ‘ex zone rosse’ del nord Italia senza segnalare immediatamente, come era obbligo fare, il proprio rientro al dipartimento di prevenzione della Usl. Ma non solo. Sono in partenza anche i controlli a tappeto per chi viola le disposizioni dei decreti 9 marzo 2020 e 11 marzo 2020; ribadisco che gli spostamenti (dalla propria abitazione) vanno evitati, sono ammessi solamente nei casi previsti dall’autocertificazione, che va compilata e portata con sé (anche se si esce a piedi per una passeggiata)».

Pronto soccorso Pantalla

Pantalla diventa ‘Covid-hospital’

«In seguito all’ordinanza firmata stamani (giovedì, ndR) dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, che predispone nuove misure per fronteggiare l’emergenza dell’epidemia da Covid-19, l’ospedale della Media Valle del Tevere (Pantalla) viene temporaneamente riconfigurato a livello organizzativo-strutturale come ospedale regionale dedicato all’emergenza coronavirus». Lo rende noto l’assessore regionale alla salute, Luca Coletto, informando che l’ospedale di Pantalla è stato scelto in virtù di due elementi importanti: «La geo-localizzazione della struttura che si trova ubicata sulla direttrice stradale principale dell’Umbria posta tra i due Hub regionali di Perugia e Terni, nonché la possibilità di procedere con la riconfigurazione strutturale in maniera più celere essendo quello di più recente ultimazione. Nell’ospedale della Media Valle del Tevere – spiega Coletto – sarà sospesa l’attività del punto nascita e tutte le attività dei reparti dedicati saranno trasferite nei dipartimenti di emergenza urgenza e accettazione di I livello di riferimento. La misura – aggiunge l’assessore – rientra tra le indicazioni del Piano unico di gestione posti letto emergenza coronavirus predisposto dalla Regione che prevede di rendere operativo l’ospedale Media Valle del Tevere come Covid-hospital nel più breve tempo possibile». All’ospedale di Pantalla quindi, non verranno più effettuati ricoveri programmati e urgenti nei reparti di ostetricia-ginecologia e pediatria per l’espletamento dei parti, l’assistenza in gravidanza e l’assistenza pediatrica, o per problematiche di natura ginecologica che necessitano trattamento medico e chirurgico. «Nella struttura ospedaliera – comunica l’assessore regionale – sono stati liberati tutti i posti letto dell’area di degenza da riconvertire in malattie infettive ed è stato individuato il personale. L’area di degenza, come previsto dal piano regionale, prevede 16 posti letto in camere singole che, in caso di necessità, possono essere riconvertite in 2 posti letto per stanza, e un’area attrezzata con 2 posti letto di subintensiva estensibile ad un totale di 8 posti letto. Il personale individuato ha iniziato attività di formazione presso il reparto di malattie infettive dell’azienda ospedaliera di Perugia per la condivisone di protocolli e procedure». «Al momento fino al 18 marzo, ma con la possibilità di estendere il periodo in base alle esigenze che si manifesteranno – spiega il direttore sanitario dell’Usl Umbria 1, Teresa Tedesco – il personale del punto nascita garantirà l’attività di supporto al pronto soccorso nelle 24 ore per garantire la gestione dei casi che accedono alla struttura ospedaliera per prestazioni di tipo ostetrico, ginecologico urgente e per il trasferimento di questi pazienti presso l’azienda ospedaliera di Perugia. La stessa equipe – aggiunge – garantirà la continuità clinico-assistenziale a tutte le pazienti prese in carico non solo per la realizzazione di percorsi facilitati con le strutture Dea di riferimento in cui vengono trasferite, ma anche, attraverso la propria presenza presso queste sedi, a garanzia della continuità del rapporto fiduciario instaurato. L’orientamento dell’utenza – prosegue la dottoressa Tedesco – sarà definito accogliendo anche le scelte delle pazienti, riguardo la sede ospedaliera a cui rivolgersi, in base alle proprie preferenze. Le azioni descritte saranno garantite nel rispetto del livello massimo di sicurezza per la salute di gestanti, delle puerpere e dei neonati, attraverso la scelta degli interventi più appropriati in base alla valutazione del rischio, i livelli di assistenza previsti e la personalizzazione dell’assistenza».

Nuovo decreto in arrivo

Intanto il prossimo decreto della presidenza del Consiglio potrebbe contenere provvedimenti tali da equiparare alla malattia i periodi di quarantena con sorveglianza attiva o di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, purché certificati dal medico curante. I costi per i lavoratori privati in malattia sarebbero a carico dello Stato anziché dell’Inps e dei datori di lavoro.

Sindacati pensionati Umbria: «Restate a casa, proteggete voi e i vostri cari»

«L’Umbria è una delle regioni italiane con l’aspettativa di vita più alte e quindi con tante persone anziane. A loro, alle pensionate e ai pensionati umbri vogliamo rivolgerci per sottolineare che è davvero importante rispettare le indicazioni che sono state fornite in queste ore dalle autorità, anche se richiedono dei sacrifici. Dobbiamo farlo per noi stessi, che siamo la parte più esposta della popolazione, ma anche per i nostri cari e per l’intera collettività». Così in una nota Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil dell’Umbria, i sindacati delle pensionate e dei pensionati. «Non possiamo però più tollerare – proseguono le tre sigle – che l’emergenza porti a declassare le persone anziane a cittadini, o peggio esseri umani, di serie B. Addirittura sacrificabili in caso di necessità. La realtà è che per troppo tempo, come abbiamo sempre denunciato, il nostro sistema sanitario pubblico e più in generale il welfare è stato indebolito da tagli continui che hanno prodotto, anche nella nostra regione, oggettive difficoltà a fronteggiare emergenze come quella che stiamo vivendo. Come sindacato dei pensionati, «insieme alle nostre confederazioni, continuiamo a chiedere investimenti straordinari nella sanità e nei servizi pubblici, perché la civiltà e l’avanzamento di un Paese si misura dalla capacità di non lasciare nessuno indietro, indipendentemente dalla sua data di nascita». Infine, dai sindacati dei pensionati arriva un richiamo a fare attenzione a chi potrebbe approfittarsi della situazione: «In giro per l’Italia cominciano a circolare notizie di tentativi di truffa soprattutto ai danni delle persone anziane utilizzando l’emergenza coronavirus. Fate massima attenzione e diffidate da chi si presenta alla vostra porta e chiede di entrare per effettuare test o controlli sul coronavirus».

Provincia di Terni, accessi limitati e smart working

Intanto anche la Provincia di Terni ha attivato una stretta sugli ingressi: il presidente, Giampiero Lattanzi, ha emanato una direttiva per la regolamentazione degli accessi negli uffici di palazzo Bazzani, adottando una serie di misure entrate in vigore mercoledì e che dureranno fino al 3 aprile, salvo ulteriori provvedimenti. In base alle disposizioni presidenziali il pubblico può entrare negli uffici dell’ente solo per motivi strettamente necessari e soltanto su appuntamento, chiamando preferibilmente lo 0744-4831 e rispettando gli orari di apertura della sede. Nello stesso tempo la Provincia sta dotando i propri servizi igienici ed uffici di prodotti per la disinfezione e l’igiene, che debbono essere utilizzati sia dai dipendenti che da eventuale pubblico esterno. Inoltre Lattanzi ha anche deliberato l’approvazione del regolamento sullo smart working: sempre da mercoledì è in vigore la possibilità per i dipendenti dell’ente di lavorare da casa per il periodo previsto dai decreti del governo Conte. Le opportunità di smart working, o lavoro agile, danno precedenza ai lavoratori con patologie che possano esporli maggiormente al rischio di contagio, a coloro che si avvalgono dei servizi del trasporto pubblico per recarsi al lavoro e a quelli sui quali grava la cura dei figli che frequentano asili nido e scuole infanzia.

‘Average Ternano Guy’: raccolta di fondi per l’ospedale. Il FantaCampa e la beneficenza

Intanto la pagina Facebook ‘Average Ternano Guy’ lancia online – sulla piattaforma Gofundme – una raccolta di fondi per l’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni. Per accedere è possibile cliccare questo link. «In un momento delicato come questo – spiegano i gestori della pagina – abbiamo deciso, nel nostro piccolo, di organizzare una raccolta fondi da destinare all’azienda ospedaliera di Terni per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Sicuramente non è abbastanza, ma i nostri mezzi, per adesso, ci permettono di fare questo. Vogliamo ribadire e rafforzare, da cittadini, la centralità e l’importanza della sanità pubblica. Un piccolo contributo di tutti può aiutare a sostenere le persone che sono in prima linea e a cui tutti dovremmo rivolgere un pensiero in questo momento. Chiediamo a tutti di condividere la raccolta e farla arrivare a più persone possibile. Grazie a tutti coloro che sosterranno questa iniziativa che è rivolta alla salute di tutti i cittadini ternani, nessuno escluso». Non sono gli unici, c’è anche un gruppo di giovani ternani che si è prodigato per aiutare: «Un fantacalcio come tanti. Quindici partecipanti, dieci squadre concorrenti allestite in singolo o in coppia, una quota di partecipazione e un montepremi totale da spartire tra le prime tre classificate del campionato e la vincitrice della coppa. 
Come accaduto a tanti altri fantagiocatori, però, ci ha pensato il Coronavirus ad interrompere il gioco. 
Dopo quasi 10 anni, in cui la competizione della lega di fantacalcio ‘FantaCampa’ procedeva senza intoppi, l’evenienza speciale verificatasi con la diffusione di Covid-19, ha portato all’interruzione di tutte le competizioni sportive in Italia, inclusa, quindi, la Serie A e, di conseguenza, allo stop per tutte le leghe fantacalcistiche. 
Dopo un primo momento di discussione, su come fosse giusto proseguire la competizione, in caso di una eventuale ripresa del campionato, tutti i 15 partecipanti hanno deciso, all’unanimità, di porre fine volontariamente alla competizione, senza attendere la ripresa della Serie A e di devolvere, invece, in beneficenza all’azienda ospedaliera ternana la quota raccolta per partecipare alla competizione, così da aiutare nell’acquisto di dispositivi medici utili per fronteggiare l’emergenza sanitaria attualmente in corso». «Abbiamo deciso all’unanimità – dice Matteo, lo storico presidente della Lega FantaCampa – dopo che Diego, un partecipante del fantacalcio l’aveva proposto. Tutti siamo stati immediatamente d’accordo. Sono veramente fiero di giocare con questi ragazzi e spero il nostro gesto possa spingere tanti altri appassionati, come noi, ad aiutare chi, in questo periodo difficile, lavora per salvare la vita ai nostri cari. Il fantacalcio è solo un gioco dopo tutto e, se grazie a questo piccolo gesto potremo aiutare qualcuno in difficoltà, ciò non può che renderci felici».

Verini (Pd): «Grazie a chi è in trincea e all’informazione»

Così il commissario del Pd Umbria, Walter Verini: «In questo momento drammatico tutti noi abbiamo espresso la nostra gratitudine a quelle donne e quegli uomini che nella trincea degli ospedali stanno cercando, con straordinaria capacità ed enorme sacrificio, di salvare le nostre vite e la salute di tutti. E non ci dobbiamo stancare di essere grati a tutti coloro che in questi giorni di incubo, lavorano per la collettività, a partire dalle forze dell’ordine, della sicurezza, della protezione civile e tante categorie che operano al servizio dei cittadini. Dobbiamo sostenerli in ogni modo. Gratitudine deve essere rivolta anche ai lavoratori dell’informazione: dei giornali, del servizio pubblico e privato radiotelevisivo nazionale e locale delle testate online, ai tecnici e operatori. Nel rispetto dei protocolli di sicurezza, svolgono un servizio primario. Informano tutti noi – conclude Verini – forniscono informazioni di servizio, svolgono un vero ruolo di utilità e coesione sociali. Ha fatto bene il Governo, nel decreto emanato ieri sera, a comprendere il settore dell’informazione (e la filiera dagli stampatori agli edicolanti) tra i servizi di prima necessità».

Telefono di supporto attivato dalla Misericordia di Magione

È stato attivato dalla Misericordia di Magione un numero telefonico per garantire supporto alle persone sole o in difficoltà a seguito dell’obbligo di restare in casa a seguito delle disposizioni ministeriali per contrastare la diffusione del coronavirus. «I numeri telefonici attivati – fa sapere Filippo Rigucci, responsabile Protezione civile della Misericordia di Magione – sono lo 075.841819 da fisso e il 360.333664 a cui possono rivolgersi tutte le persone che sono impossibilitate a muoversi da casa. I nostri volontari consegneranno a domicilio vale cose necessarie come alimentari o medicine. Il servizio, per la particolarità del momento richiede l’adozione di norme sanitarie precise che la Misericordia nazionale, il servizio è attivo su tutto il territorio, ci invia giornalmente. Si tratta di indicazioni precise sui dispositivi da indossare e le norme comportamentali. Per questo, pur ritenendo apprezzabile il desiderio altruistico di tante persone che si mettono a disposizione per aiutare gli altri, mi sento di consigliare di non farlo per al sicurezza loro e degli altri e se vogliamo che il contagio venga controllato e fermato». I volontari della Misericordia, inoltre, sono presenti, con quattro volontari, all’ingresso dell’ospedale di Castiglione del Lago per il pre-triage. «Il nostro compito – fa sapere il responsabile – è quello di fare da filtro per tutti i cittadini che accedono ai servizi ospedalieri, sia pronto soccorso che attività di degenza. Si tratta di persone che, dotate di dispositivi di protezione, collaborano allo smistamento degli accessi».

Sport equestri

«Non ci si può recare al maneggio per montare o muovere alla corda il cavallo, neanche adducendo giustificazioni del tipo ‘il mio cavallo è particolare’ oppure ‘il mio cavallo ha bisogno di essere montato’. La normativa è volta a evitare gli spostamenti limitandoli a situazioni particolari o eccezionali come ‘atleti di interesse nazionale’, che sono una categoria molto ristretta e certificata dalla Federazione, e situazioni di necessità indifferibili, anche queste preferibilmente certificate da un veterinario». È Mirella Bianconi, presidente della Federazione sport equestri (Fise) Umbria, a fare chiarezza con i tesserati Fise sulle ultime normative nazionali introdotte per fronteggiare l’emergenza Covid-19. «Comprendiamo che in tanti vorrebbero stare con l’amato compagno cavallo – prosegue Bianconi -, ma in questo momento ci sono priorità nazionali più importanti che impongono la sospensione dell’attività dei centri sportivi e ci inducono a suggerire di valutare la chiusura degli impianti e certamente di non consentire l’uso delle parti comuni».

La richiesta di ulteriori provvedimenti: sanificazioni

A farsi avanti sono i consiglieri del Pd Francesco Filipponi e Tiziana De Angelis: «Premesso che l’avvio di una gara di solidarietà per la città di Terni, promossa attraverso i social dal gruppo ‘Io faccio il Mio’ è encomiabile sotto ogni profilo dal momento che vede coinvolti cittadin volontari, che offrono il loro contributo per la sanificazione di parti comuni della città, condomini, abitazioni private, etc…e che il gruppo nasce proprio con la finalità di essere operativo e incisivo per il bene comune del nostro territorio in un momento delicato; considerato che questa iniziativa va supportata poiché probabilmente insufficiente alla tutela e copertura di tutti i luoghi abitativi e non della città di Terni visto che è portata avanti da cittadini operosi e solidali; che occorre accompagnarla con operatori specializzati soprattutto per gli spazi pubblici; si chiede al sindaco di accompagnare tale iniziativa con la tutela istituzionale dovuta e la massima attenzione e responsabilità degli organi di governo cittadino e di avviare Immediatamente con urgenza le disposizioni necessarie per la sanificazione per gli spazi pubblici del territorio comunale tutto nelle ore diurne o notturne come stanno già facendo altre città (vedi Palermo), in considerazione del fatto che il volontariato va incoraggiato all’interno di percorso istituzionale che lo supporti anche dal punto di vista organizzativo».

Sogepu, Gesenu, Esa e la raccolta

È l’amministratore unico Cristian Goracci a rendere note le misure adottate dall’azienda: «Da venerdì 13 marzo, saranno chiusi al pubblico i centri di raccolta dei rifiuti (isole ecologiche) gestiti da Sogepu nei comuni di Città di Castello, San Giustino, Citerna, Pietralunga, Montone e Monte Santa Maria Tiberina e saranno sospesi i servizi a chiamata per il ritiro dei materiali ingombranti nei comuni di Città di Castello, San Giustino e Citerna. Nei comuni di Città di Castello e San Giustino continueranno a essere svolti regolarmente i servizi di raccolta a domicilio (anche su chiamata) del verde derivante dalla manutenzione di giardini e orti, che è necessario per il procedimento di trattamento del rifiuto organico negli impianti del polo di Belladanza; i provvedimenti adottati da Sogepu, in accordo con le amministrazioni comunali interessate, saranno in vigore fino a nuova comunicazione. La sospensione dei servizi risponde all’esigenza di eliminare occasioni di assembramento o contatto tra addetti e utenti, con l’obiettivo tutelare la salute pubblica, ma anche la continuità dell’operatività dell’azienda, chiamata ad assicurare servizi pubblici essenziali quali il ritiro e il trattamento dei rifiuti nell’interesse della collettività. In attuazione – proseguono – delle ultime disposizioni del governo sono state ulteriormente aumentate le precauzioni per l’accesso agli uffici dell’azienda: i cittadini sono tenuti rivolgersi unicamente via telefono o mail al personale della sede di via Elio Vittorini 27, a Cerbara di Città di Castello (numero verde 800.132152, mail [email protected]), e agli addetti dell’ufficio Tari (telefono 075.8510846, mail [email protected])». Medesimo discorso per Gesenu che, spiega in una nota, «ha provveduto ad intensificare la sanificazione dei locali, spogliatoi e mezzi per la raccolta, ha effettuato l’informazione dei lavoratori circa le corrette prassi igieniche sia sui comportamenti da seguire, sia attraverso il portale aziendale del gestore operativo, sia attraverso le bacheche affisse in ogni sede, ha sospeso incontri, riunioni, sessioni di formazione e trasferte, ha provveduto a pianificare orari di accesso alle strutture scaglionandoli su differenti turni di ingresso ed uscita al fine di evitare assembramenti all’interno degli spogliatoi, oltre ad adottare forme di lavoro agile nella misura massima possibile; tutto ciò premesso, a fronte degli ulteriori provvedimenti emanati dal governo, ed anche a seguito degli indirizzi operativi forniti tempestivamente da Auri Umbria, si ritiene che pur garantendo la corretta esecuzione di tutti i servizi essenziali (spazzamento, raccolta, trasporto, recupero e smaltimento), al fine di limitare ulteriori forme di contagio si rende necessario adottare le seguenti ulteriori azioni di modifica e/o sospensione di alcuni servizi non indispensabili, che di seguito illustriamo: sospensione dei centri comunali di raccolta almeno fino al 3 aprile; per Urp e Tari si dispone la sospensione delle attività ogni sportello al pubblico a far data odierna, ed almeno fino alla data del 25 marzo p.v; Gesenu assicura tuttavia lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente preposto a tali funzioni, pertanto il numero verde 800 66 70 36 per segnalazioni, disservizi e reclami è pienamente operativo. Sono invece sospese le attività di consegna contenitori, consegna sacchi, consegna chiavi dei contenitori e trasponder al fine di eliminare gli spostamenti da parte degli utenti. Nota sul servizio di raccolta pannolini: tutte le scadenze relative al rinnovo/attivazione di tale servizio si intendono tacitamente prorogate almeno fino al 3 aprile 2020. In caso necessità di sacchi, consigliamo di utilizzare momentaneamente qualsiasi sacco scrivendo sullo stesso la natura del rifiuto. In tale condizione la raccolta di pannolini e pannoloni verrà garantita lo stesso. Servizio di vigilanza ambientale: si dispone la sospensione a far data odierna, ed almeno fino alla data del 25 marzo p.v.; a fronte dell’emanazione del dpcm che prevede la sospensione delle attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, ivi comprese le attività di cui ai punti ai punti 2 e 3 dell’art. 1 dello stesso decreto, Gesenu dispone la rimodulazione dei servizi di raccolta domiciliare presso tali utenze, in maniera da ridurre il numero di unità lavorative impegnate e ridurre il possibile contagio; tale sospensione sarà attivata dalla data odierna e proseguirà almeno fino alla data del 25 marzo p.v. . Tali misure organizzative saranno oggetto di separata comunicazione con il dettaglio della rimodulazione attuata. Servizi di raccolta domiciliare a domanda individuale: si dispone la sospensione di alcuni servizi di raccolta domiciliare a domanda individuale di alcune frazioni merceologiche che non determinano conseguenze o effetti alcuni sulla salute pubblica. Tali servizi sono: raccolta del verde di potatura a domicilio; servizio di raccolta degli ingombranti a domicilio (ove attivato), servizio raccoglincentro (solo Comune di Perugia – centro storico). Per garantire il servizio al pubblico, saranno attivi e rafforzati i nostri numeri dedicati». C’è poi Esa a Gualdo Tadino: sospeso in via temporanea il servizio di conferimento dei rifiuti presso la stazione ecologica comunale, consegna contenitori e sacchi. «Tutti servizi di raccolta rifiuti porta a porta e gli altri servizi alle utenze, tra cui il ritiro degli ingombranti a domicilio, saranno garantiti e non subiranno variazioni. Rimarrà quindi temporaneamente chiusa la stazione ecologica comunale e sarà sospesa la consegna di sacchi, contenitori».

Smart working Orvieto

Novità per il Comune post entrata in vigore dell’ultimo decreto: l’amministrazione ha dato il via alle nuove modalità spazio temporali di svolgimento del ‘lavoro agile’, lo smart working: fase di sperimentazione per valutare il «reale impatto sull’organizzazione dell’ente». In tal senso è stato approvato lo specifico schema di regolamento: sarà compito dei dirigenti dei settori valutare l’esistenza delle condizioni per l’attivazione. «Conseguentemente verrà verificato l’impatto delle misure organizzative adottate in tema di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti sull’efficacia e sull’efficienza dell’azione amministrativa, nonché sulla qualità dei servizi erogati». A ciò si aggiunge il semaforo verde per il servizio di consegna generi di prima necessità e farmaci per anziani e soggetti con patologie: le prenotazioni potranno essere effettuate dalle 9 alle 11 al numero 0763 – 306431.

Aggiornamenti a seguire

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