Mascherine a Terni: dopo l’obbligo scatta la distribuzione

Obbligatorie negli spazi pubblici chiusi. Ordinanza del sindaco Latini ed è già polemica. 10 mila già disponibili e altrettante in arrivo

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Obbligo di mascherine – o comunque altri indumenti utili per la copertura del volto – all’interno dei luoghi pubblici ‘chiusi’. Dopo Gualdo Tadino, Attigliano, Baschi, Arrone, San Gemini, Umbertide e Città di Castello anche a Terni c’è una nuova ordinanza per contenere – motivi precauzionali – la diffusione del covid-19: nel provvedimento c’è anche l’obbligo di indossare i guanti monouso nel caso in cui non ci sia la possibilità di procedere con la disinfezione delle mani. La decorrenza è immediata ed il provvedimento è valido fino a lunedì 13 aprile. Per i trasgressori è prevista una sanzione da 100 a 600 euro.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON
L’ORDINANZA DEL SINDACO LATINI – DOCUMENTO

Un uomo in centro a Terni con la mascherina

Sciarpe e foulard se non si hanno

Il sindaco dispone – spiega una nota del Comune – che l’accesso, negli orari di apertura, a esercizi commerciali, uffici pubblici, uffici postali, istituti di credito e in ogni altro luogo chiuso in cui è previsto l’ingresso generalizzato di persone, nonché sui mezzi di trasporto pubblici, avvenga indossando obbligatoriamente mascherine o, qualora non sia stato possibile reperirle, altri sistemi di protezione della bocca e del naso quali sciarpe, foulard e simili; nonché guanti monouso, qualora non sia possibile effettuare all’ingresso una puntuale disinfezione delle mani, in modo da limitare la contaminazione dell’ambiente, adottando, inoltre, tutte le misure precauzionali consentite e adeguate a proteggere se stessi e gli altri dal contagio, come l’osservanza la distanza minima di sicurezza. «Si tratta – il commento di Latini – di una misura ulteriore che, come molti altri Comuni, riteniamo particolarmente importante in questa fase in cui l’epidemia continua a causare nuovi contagi. Chiedo perciò a tutti i cittadini di adottare essi stessi per primi ogni cautela per la propria e l’altrui salute. Siamo nel momento dello sforzo massimo per cercare di contenere l’epidemia e per sostenere la tenuta del nostro sistema sanitario, soprattutto nel rispetto di coloro che all’interno di esso sono impegnati ad assistere e curare gli ammalati. Per questi motivi e per non vanificare tutti i sacrifici fin qui fatti, occorre rispettare le regole».

La distribuzione

Sempre da palazzo Spada fanno sapere che «sono già arrivate 10 mila mascherine dall’assessorato alla Protezione civile della Regione Umbria, la cui distribuzione è iniziata tramite le associazioni di volontariato che collaborano all’emergenza. Tra mercoledì e giovedì l’assessorato alla Protezione civile del Comune di Terni ne attende altre 10 mila che, come richiesto dall’assessore Stefano Fatale, saranno distribuite in buona parte anche tramite l’Ater e comunque ai cittadini meno abbienti».

MASCHERINE OBBLIGATORIE AD ARRONE: L’ORDINANZA

Thomas De Luca

De Luca (M5s): «Non andare in ordine sparso»

Proprio sul tema è intervenuto – dopo che vari sindaci avevano già firmato – il consigliere regionale del M5S Thomas De Luca: «In Umbria sempre più sindaci stanno dichiarando se non già disponendo ordinanze per rendere obbligatorio l’utilizzo delle mascherine, questo senza che vi sia una strategia ed un coordinamento della Regione a monte. Ci troviamo, a differenza di altre regioni, in assenza di linee guida per evitare che l’obbligo si scontri con la difficoltà dei cittadini nel reperire questi presidi sanitari sempre più rari e costosi. Per far le cose per bene basterebbe prendere come esempio quanto sta avvenendo in Toscana, dove il governatore Rossi prima di disporre l’obbligo ha ordinato ben otto milioni di mascherine (tre per residente) da distribuire porta-a-porta prima del subentro dell’obbligo di indossarle. Questo con la finalità di evitare che i cittadini dovessero esporsi a situazioni a rischio contagio per andare a cercare proprio i presidi sanitari che dovrebbero garantire la sicurezza e il conseguente rispetto delle norme. Ritengo doveroso – ha chiuso – che in questo clima di ordinanze fai da te, la Regione Umbria metta un punto e soprattutto metta mano al portafoglio per ordinare e disporre la distribuzione delle mascherine a tutti i cittadini umbri. Così da evitare che oltre il danno di non riuscire a reperire questi dispositivi rischino pure di essere vittime di provvedimenti sanzionatori».

Gentiletti (SC): «In imbarazzo»

Polemico anche Alessandro Gentiletti (consigliere comunale di ‘Senso Civico’): «Invece che rispondere alle nostre domande su Ast e alle proposte da mettere subito in campo per il rilancio dell’economia cittadina – afferma -, il sindaco emana oggi una ordinanza che impone, tra l’altro, l’uso di mascherine in tutti i luoghi comuni o, in alternativa, di sciarpe, foulard o simili per coprire naso e bocca, qualora non siano reperibili le prime. Mi sento in imbarazzo anche a replicare e a scomodare l’Organizzazione mondiale della sanità, che ci ha ricordato proprio oggi come l’utilizzo diffuso delle mascherine in una comunità non sia supportato da prove e evidenze scientifiche e quali rischi comporti, tra cui un falso senso di sicurezza. Ci ha ricordato che queste dovrebbero essere riservate agli operatori sanitari. Sulle sciarpe e i foulard attendiamo il parere della comunità scientifica».

MASCHERINE OBBLIGATORIE A BASCHI: L’ORDINANZA

Donatella Tesei

La Tesei: «Non è questa l’emergenza ad oggi»

Sull’argomento si è espressa nel pomeriggio di martedì anche la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei: «Ci sono state ordinanze di alcuni sindaci, un po’ in ordine sparso. Per me non si tratta ‘dell’emergenza’ ad oggi. Per ora – ha puntualizzato – ci siamo concentrati sul reperire i dpi per le nostre strutture sanitarie. Per il resto ci stiamo organizzando, è un tema che dovrà essere valutato certo, ferme restando le misure di contenimento sociale già in essere». Intanto sia nel perugino che nel ternano c’è già chi si è mosso in autonomia.

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