Covid, Terni: ancora lockdown per 132 imprese

Dopo l’ultimo Dpcm il totale delle attività che hanno potuto riprendere sono oltre 26 mila: il punto della Camera di commercio

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Semaforo verde per oltre 26 mila attività, il lockdown permane per appena 132 aziende. Questo il resoconto della Camera di commercio di Terni in merito alla ‘fase due’ e alla ripartenza sul territorio provinciale in seguito all’ultimo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte

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0,4%

L’ente camerale quantifica in 132 le imprese – 0,4% sul totale di quelle attive – ancora chiuse. «Di cui localizzate sul territorio comunale sono 82, mentre le restanti 50 si trovano nel resto della provincia. Il dettaglio: ancora ferme dunque le società operanti nei settori ‘ricreativo e divertimento’ (principalmente società sportive, in totale 83 sul territorio provinciale), centri termali e benessere (7) , sale giochi e scommesse (17) cinema (6), società che gestiscono spettacoli, rappresentazioni teatrali o artistiche in genere (3) le attività sportive, comprese palestre (16)». Differenza notevole rispetto al 4 maggio: «A Terni ancora il 15% del sistema produttivo era con le saracinesche abbassate, pari a oltre 4 mila imprese». Via libera a ristoranti (724 in tutta la provincia), parrucchiere ed estetiste (753) bar (85) e alberghi (120), negozi di abbigliamento (203). Pronti alla ripartenza anche agenzie di viaggio e tour operator (44). Ad essere ripartire sono in 26.687.

PROVE DI NORMALITÀ PER TERNI

Shock e ripresa

Il presidente della CamCom di Terni, Giuseppe Flamini, evidenzia che «l’ordinanza del 17 maggio non è come le altre perché è l’ordinanza della ripartenza, porta con sé un effetto psicologico molto importante per gli imprenditori e i cittadini. Certamente lo shock è stato pesante e ad oggi non è possibile fare previsioni perché molto dipenderà da come si evolverà la situazione sanitaria, non c’è dubbio che andremo incontro ad un periodo di recessione, la preoccupazione tra gli operatori economici è palpabile, basti sapere che stiamo ricevendo un numero elevatissimo di richieste di accesso al nostro bando liquidità, anche per richieste di prestiti minimi». Tra i settori più colpiti c’è quello del turismo: «Noi ci auguriamo che la nostra provincia, con le sue meravigliose Terre di San Valentino, brand che come Camera di Commercio stiamo promuovendo da tempo insieme alle altre istituzioni possa rappresentare la metà ideale per i turisti dell’estate 2020, con i suoi piccoli borghi, le numerose attività all’aria aperta che può offrire e le proposte enogastronomiche in grado di competere con territori turisticamente più consolidati».

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