Serie C: «Playoff? Difficile si giochino»

Protocolli e test, parla il responsabile sanitario Martella: «Con le norme penali, amministrative e burocratiche una ripresa di questo tipo è poco attuabile»

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«Molto difficilmente si giocheranno i playoff». Un mero pensiero personale che racchiude tutte le incertezze che dominano il calcio e le difficoltà nel seguire le indicazioni del protocollo della Figc, modificato su input del governo: ad esprimerlo è Michele Martella, responsabile sanitario della Ternana. Allenamenti di gruppo per i rossoverdi? Tutto da vedere.

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La più che complicata attuazione

Già molti i medici sociali dei club che hanno fatto capire – c’è chi si è già dimesso, altri lo hanno ‘minacciato’ – a chiare lettere la loro inquietudine. Il motivo è semplice: la responsabilità della sorveglianza ricade su di loro e non fa piacere che ci potrebbero essere ripercussioni di natura penale – in ballo anche i rappresentanti legali delle società – se qualcosa andasse storto nel periodo di maxi ritiro di gruppo. Martella ha spiegato il suo punto di vista in un meeting telematico organizzato da Tele Galileo: «Era già di difficilissima attuazione il precedente protocollo della Figc, sono state fatte delle variazioni non sostanziali. Ci sono dei problemi organizzativi e di costi, si parla di circa 100 mila euro. Ma ciò dipende dalla forza economica di un club». Il focus è sul ritiro chiuso per l’intero gruppo squadra composto da un corposo numero di persone e senza possibilità di muoversi per tre settimane: «Le misure sono molto complicate ed è quasi impossibile farli in Umbria: l’accertamento con i tamponi è indicato dall’Usl e non è possibile nemmeno per i lavoratori ‘normali’. Inoltre c’è da rifare l’idoneità completa e, in caso di positività, servono attrezzature molto particolare e adeguamenti».

IL PROTOCOLLO RIVISTO E LA DIFFICILE RIPARTENZA

Il nodo penale

C’è un’altra questione che preoccupa e non poco. I possibili risvolti penali: «L’Inail lo ha classificato come infortunio sul lavoro nel caso fosse riscontrato un caso positivo. Ciò da un lato permette di avere vantaggi a chi ne è affetto, ma dall’altro espone la società e il responsabile della sicurezza. In questo caso i medici sociali: si parla – le parole di Martella – di ristoro civile fino al penale se la malattia è sopra i 40 giorni. La ripresa di gruppo? Sarà estremamente frazionata, l’attività si interrompe avendo un solo positivo. E tutti in quarantena». In definitiva per il responsabile sanitario della Ternana «con le norme penali, amministrative e burocratiche in Italia una ripartenza di questo tipo è facile dire che sia poco attuabile. Poi ogni società deciderà. Attendiamo l’esito del consiglio federale. Tutti speriamo che magari si possa ripartire, magari tra un paio di mesi, con una situazione generale meno difficile. La spinta di riprendere parte da alcuni club di serie A». Segue una considerazione: «Non si può pensare che si rischi così tanto. A quale scopo? Si potrebbe essere sottoposti ad un lungo processo penale che rovina vita e carriera». Ma chi dimostra che un eventuale positivo sia stato contagiato all’interno del ritiro? «Nessuno, ma la sorveglianza spetta al medico sociale», aggiunge Martella. «Il protocollo è stato stilato per una ragione semplice, ricominciare in sicurezza. Ricordo che in questo periodo tutte le società perdono economicamente, anche industrie, bar e ristoranti. E il calcio è uno sport di contatto». In altri Paesi la storia è diversa, come in Germania: «Nei paesi anglosassoni le legislazioni sono molto diverse. In Italia non è possibile l’assunzione del rischio», risponde ad una considerazione del presidente del San Valentino Sporting Club Maurizio Sciarrini. Anche lui in attesa di capire come muoversi per l’eventuale riapertura del centro sportivo: il ministro Vincenzo Spadafora ha parlato di 25 maggio come data limite.

IL ‘NO’ DEI MEDICI SOCIALI A FINE APRILE

Lo stato attuale del cantiere al Sabotino: guaio covid

I test rossoverdi

Intanto in avvio della prossima settimana i rossoverdi saranno sottoposti ai test sierologici. Per il resto si vedrà: «Sì, sono stati programmati, per ora sono gli unici che si possono fare privatamente. Per legge saranno inviati alla Regione e, in caso di positività, anche al dipartimento di sorveglianza della Usl Umbria 2: in quest’ultimo caso scatta l’immediato isolamento e per terminarlo occorrono due tamponi negativi.  Per quel che ci riguarda sarà un primo orientamento per capire la situazione». Si chiude con un ‘pronostico’: «Molto difficilmente si giocheranno i playoff». Le attenzioni si spostano su Gabriele Gravina. Capitolo area Sabotino: l’emergenza covid-19 ha inevitabilmente bloccato i lavori – come per tutti i cantieri – e giocoforza i tempi per il completamento si sono allungati.

‘Buono del rossoverde’, prima giornata

Debutto sul campo per l’associazione ‘Terni col cuore’ con ‘Il buono del rossoverde’: «Presso la sede – la nota della società rossoverde – della Croce Rossa Italiana in viale Trieste ha iniziato la distribuzione dei buoni (assieme ai pacchi offerti da Ternipan) da utilizzare all’ipermercato di Cospea. Saranno 150 le famiglie coinvolte nell’iniziativa alla quale partecipa anche il Comune di Terni attraverso l’assessorato al welfare e servizi Sociali, per un totale di 22 mila 500 euro in buoni consegnati. La Ternana Calcio per ringraziare della preziosa collaborazione e dell’ospitalità la Cri ha donato due maglie ufficiali recanti anche il logo dell’associazione».

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