Covid in Umbria, curva epidemiologica in stasi: «Riapriamo Rsa»

L’indice Rt al momento per l’Umbria è 0,97. Prosegue la campagna vaccinale: ‘Vax day’ il 9 e 16 maggio

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L’avvio della campagna vaccinale per la fascia d’età 60-69, la riapertura della Rsa e la curva epidemiologica in discesa: questi gli argomenti discussi giovedì mattina nella consueta conferenza stampa online organizzata dalla Regione Umbria, alla quale sono intervenuti l’assessore regionale alla salute Luca Coletto, il direttore regionale salute e welfare Massimo Braganti e il commissario regionale per l’emergenza Covid Massimo D’Angelo.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

La riapertura delle Rsa

In apertura l’assessore regionale alla salute Coletto ha informato sulla riapertura delle Rsa in Umbria ai parenti dei pazienti ricoverati. «Un provvedimento – ha detto – che ha già ricevuto l’ok da parte della Regione, ora non ci resta che attendere l’ordinanza del commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo per le riaperture che avranno ovviamente delle regole, anche se i pazienti fragili in Umbria sono quasi totalmente vaccinati. È un atto dovuto nei confronti di queste persone che non vedono i propri cari da mesi». Per quanto riguarda le «polemiche relative alla non partenza della campagna vaccinale nella popolazione 50-69 anni, voglio ribadire che stiamo seguendo i criteri condivisi a livello nazionale e quindi completare prima le vaccinazioni agli over 70. Non ha senso passare ai più giovani se prima non è stata completata la fascia dei più fragili. L’Umbria risulta come una regione dove la popolazione anziana è maggiore e l’aspettativa di vita è tra le migliori a livello nazionale, quindi succede che abbiamo più anziani rispetto ad altre regioni. Questo, lasciatemelo dire, è per noi motivo di orgoglio. Per accelerare ricordo che anche domenica 9 e domenica 16 maggio saranno allestiti i ‘Vaccine day’».

L’ANNUNCIO: «DA METÀ MAGGIO SI PASSA AI 60ENNI»

La curva epidemiologica

Carla Bietta e Marco Cristofori del nucleo epidemiologico regionale hanno spiegato che «l’indice Rt al momento per l’Umbria è 0,97. Negli ultimi 15 giorni notiamo una lenta discesa, ma siamo a valori molto bassi al momento. C’è stasi da diversi giorni, con una curva che non scende più come prima, ma è anche normale perché la discesa diventa sempre meno ripida. L’Umbria negli ultimi giorni ha dati migliori della media nazionale, un andamento buono perché continua a calare l’incidenza settimanale. L’Umbria da cinque settimane ha l’incidenza più bassa d’Italia. Continua a rimanere basso il numero dei tamponi positivi su quelli effettuati e l’incidenza, in tutte le fasce d’età, è sotto la media minima, anche se nella fascia d’età 0-18 l’incidenza è più alta rispetto alla media della regione».

Quanto ha inciso il Covid sulla mortalità in Umbria?

«La vaccinazione agli over 80 in Umbria, rispetto all’Italia, incide aumentando il divario fra quelle che sono le altre fasce d’età – ha aggiunto Carla Bietta – continuando a tenere bassi i nuovi casi negli over 80. Continua, inoltre, la fase discendente dei ricoveri ordinari è c’è la tendenza alla diminuzione anche delle terapie intensive. Scende, inoltre, la curva dei decessi. Tutti gli indicatori, in sintesi, vanno nella direzione tranquillizzante. Quanto ha inciso il Covid sulla mortalità nella nostra regione? È un’analisi non semplice perché i tempi sono lunghi. Abbiamo analizzato il 2020 confrontandolo con il periodo che va dal 2015 al 2019 e possiamo notare un picco di mortalità nei mesi di novembre e dicembre 2020. Il dato di mortalità è coerente con l’andamento dell’epidemia da Covid nel territorio umbro. Non emergono complessivamente elementi che lascino ipotizzare un ulteriore impatto dell’epidemia del virus sulla mortalità totale della popolazione residente in Umbria».

Le vaccinazioni

«Come è già stato detto in Umbria è alta la percentuale delle popolazione anziana. Quindi, smaltita la fase di vaccinazione degli over 80 e poi della fascia dei 70enni, il numero dei soggetti da vaccinare sarà minore in proporzione e sarà maggiore la garanzia anche di un intervento di tipo capillare, se a livello nazionale aumenterà il numero di dosi di cui verrà approvvigionata la popolazione»: così il commissario regionale per l’emergenza Covid Massimo D’Angelo. «La campagna vedrà coinvolti più attori come le farmacie, i medici di medicina generale, oltre che le strutture produttive e anche ambulatori privati. Quindi ci sarà un intervento capillare, massivo e tempestivo. Oggi alle ore 8 il numero di dosi somministrate è pari a 334.169. I vaccinati con prima dose sono 228.740 e 106.074 i vaccinati con ciclo completo. Le somministrazioni degli ultra 80enni hanno raggiunto il numero di 126.390, le somministrazioni nella fascia d’età 70-79 sono 36.246. Dal 5 maggio sono stati approvvigionati i medici di medicina generale, si tratta di circa 27 mila dosi che consentiranno la copertura dell’intera fascia d’età 70-79 con prima dose e anche il completamento del ciclo vaccinale per alcuni soggetti per i quai sono trascorsi i 77 giorni canonici. Per i soggetti fragili abbiamo raggiunto circa 72 mila somministrazioni. In merito alle misure proattive, stiamo continuando a garantire un’anticipazione degli interventi vaccinali sugli estremamente vulnerabili che verranno anticipati nelle giornate dei ‘Vaccineday’ il 9 e 16 maggio. Ciò consentirà non solo un’anticipazione quindi una riduzione del rischio per questi soggetti, ma consentirà di liberare posti per il mese di giugno per le altre categorie da sottoporre ad intervento vaccinale. Inoltre, è stata emanata una circolare del ministero della Salute che può consentire di procrastinare al 42esimo giorno i vaccini Pfizer e Moderna, questo ci consentirà di anticipare ulteriormente la prima vaccinazione dei soggetti eleggibili a tali vaccini. Stiamo valutando e immaginiamo di dare avvio a questo intervento a partire dal 17 maggio».

Assembramenti nel weekend

In conclusione il direttore regionale salute e welfare Massimo Braganti, ha voluto fare una considerazione: «Le previsioni meteo per il fine settimana sono buone, vorrei esprimere però preoccupazione rispetto a degli eventi dello scorso fine settimana, manifestazioni di gioia per eventi calcistici (chiaro il riferimento alla promozione del Perugia in Serie B, ndR). L’invito è alla cautela, specialmente nella fascia d’età dei giovani che abbiamo visto essere interessata da un incremento del contagio. Per fortuna siamo in una situazione ancora accettabile, però si potrebbe far presto ad accelerare il contagio anche con queste nuove varianti. Invito al rispetto delle tre regole fondamentali: il lavaggio delle mani, il distanziamento e l’utilizzo della mascherina. Mi è capitato di vedere immagini di ragazzi completamente senza mascherina. Ecco, invito tutti ad un comportamento responsabile perché questi ragazzi anno anche dei familiari, magari anche anziani piuttosto che fragili che potrebbero poi coinvolgere in situazioni di difficoltà».

 

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