‘Variante brasiliana’, prevalenza sopra il 36% in Umbria

Covid – L’Iss ha pubblicato l’aggiornamento dell’indagine: «Emerge chiara espansione dall’epicentro umbro a Lazio e Toscana»

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«Dai dati – sono aggiornati al 18 febbraio, ndr – emerge una chiara espansione geografica dall’epicentro umbro a regioni quali Lazio e Toscana della cosiddetta ‘variante brasiliana’, che deve essere contrastata con le massime misure di mitigazione». Viene messo nero su bianco nell’esito della flash survey condotta dall’Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla fondazione Bruno Kessler: la pubblicazione c’è stata nel pomeriggio di martedì.

IL DOCUMENTO DELL’ISS SULLA PREVALENZA DELLE VARIANTI – LEGGI
IL PRIMO DPCM DELL’ERA DRAGHI: LE MISURE

Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss

Il report sulla prevalenza 

Al 18 febbraio – viene specificato nel report – la prevalenza della ‘variante inglese’ del Covid-19 era del 54%, «con valori oscillanti tra le singole regioni tra lo 0% e il 93,3%, mentre per quella ‘brasiliana’ era del 4,3% (0%-36,2%) e per la ‘sudafricana’ dello 0,4% (0%-2,9%)». Dunque la ‘variante inglese’ «sta diventando quella prevalente nel Paese; in considerazione della sua maggiore trasmissibilità occorre rafforzare/innalzare le misure di mitigazione in tutto il Paese nel contenere e ridurre la diffusione del virus mantenendo o riportando rapidamente i valori di Rt a valori <1 e l’incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

I numeri dell’Umbria

L’Umbria, come già noto, al 18 febbraio aveva la prevalenza per la ‘variante brasiliana’ più elevata in percentuale, il 36,2% (media nazionale del 4,3%); poi Toscana con 23,8% e il Lazio con il 13,2%. Per quel che concerne la ‘variante inglese’ c’è il 51,1%, sotto la media nazionale del 54%. Infine la ‘variante sudafricana’ con lo 0% (certificata solo in Lombardia, provincia autonoma di Bolzano e Sicilia).

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