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Home » Sette giorni per un molecolare, però di pomeriggio non c’è nessuno in coda

Sette giorni per un molecolare, però di pomeriggio non c’è nessuno in coda

di Redattore
26 Dicembre 2021
in Altre notizie, Ambiente e salute, Coronavirus, In evidenza
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
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di P.C.

In queste ore circola sui social un video realizzato da Local Team con il drone su piazzale Umbria Jazz, a Perugia. Mostra la coda di auto per raggiungere la postazione drive through di Pian di Massiano, appena spostata nella nuova sede. L’effetto ottico è impressionante e fornisce la plastica raffigurazione delle notizie che stanno circolando in queste ore, con il tracciamento saltato e la stessa organizzazione dei prelievi messa a dura prova dal numero impressionante di contagi.

IL VIDEO

Di pomeriggio non c’è quasi nessuno

Intanto, però, umbriaOn.it ha verificato una circostanza quantomeno singolare: in contrapposizione con le immagini apocalittiche della mattina, di pomeriggio al centro tamponi di Pian di Massiano c’è pochissima gente. In particolare, ci è arrivata una segnalazione relativa alla giornata di giovedì 23 dicembre: «Alle 15.30 c’erano tre macchine in fila, tanto che alcuni si avvicinavano per chiedere se fosse possibile fare il tampone anche senza segnalazione della Usl», ci scrive un lettore. E la situazione non è molto differente nelle altre città: attese lunghissime e snervanti di mattina, quasi nessuno di pomeriggio.

Le persone non rispettano il turno

Uno dei motivi è legato al mancato rispetto dei turni. Esattamente come avviene dal medico (dove alle 8 di mattina c’è sempre più gente che alle 12), anche nei centri prelievo le persone si affollano tutte alla stessa ora, evidentemente cercando di sbrigarsela per poi andare al lavoro. Eppure la Usl dà orari ben precisi, che andrebbero rispettati. Solo che nessuno compie un prefiltraggio sulle auto che si mettono in coda fuori orario, provocando confusione e affollamenti. E spesso capita che si mettano in coda anche persone non convocate: «Quando ti si presenta un papà col bambino influenzato che, dopo tre ore di attesa, ti chiede di fargli il tampone come fai a dirgli di no? – commenta ad umbriaOn.it il commissario all’emergenza Covid Massimo D’Angelo – però ho dato disposizioni agli addetti di essere rigorosi. Infatti già oggi (venerdì 24 dicembre, ndr) abbiamo smaltito tutto in tempo e alle 16.15 avevamo finito».

Perché ci si ferma alle 16?

Restano le perplessità sulla gestione dei turni: magari spalmare i prelievi lungo tutto l’arco della giornata, come per i vaccini (che ora si fanno pure di notte) potrebbe prevenire le code. Ovviamente si dovrebbero sincronizzare anche i turni delle analisi, ma di fronte a certi numeri, in cui si chiedono sacrifici a tutti, si potrebbero implementare anche i turni di analisi delle provette per evitare scene come quelle che abbiamo visto nei tg nazionali.

Una settimana per un molecolare

C’è chi – come abbiamo visto – non rispetta le regole e si presenta anche senza prenotazione. E chi, invece, si comporta da ‘bravo cittadino’, uniformandosi alle direttive. Ma lo fa a suo rischio e pericolo. La Usl si attiva in caso di contatto diretto con un positivo o con sintomatologia sospetta. La variante Omicron, ipercontagiosa, ha aumentato i casi, moltiplicando esponenzialmente la necessità di tamponi. Con tutte le conseguenze immaginabili: alle segnalazioni partite dai medici curanti o dalla Usl nella giornata di giovedì 23 dicembre, il sistema rispondeva dando una data utile 7-8 giorni dopo. Il che significa, per la persona segnalata, doversi fare Natale e forse Capodanno in isolamento contumaciale, senza nemmeno la certezza di essere positivo. Alternative? Affidarsi alle strutture private. Del resto, lo stesso assessore alla Salute Luca Coletto, in questi giorni, ha invitato i cittadini a ‘fare da soli‘.

Farmacie e centri diagnostici fanno affari

Le strutture private fanno affari d’oro, incassando migliaia di euro al giorno. Un tampone antigenico costa dai 15 ai 50 euro, un molecolare può arrivare anche a 150. Per effettuare un tampone presso farmacie o centri diagnostici non bisogna avere sintomi o aver avuto contatti con positivi (per queste fattispecie c’è la Usl). Insomma, i tamponi dei privati servirebbero solo a chi ha bisogno del green pass o magari vuole essere sicuro prima di andare a cena dai parenti. Solo che, per sbrigarsi e non entrare nel tunnel dell’isolamento contumaciale in attesa di tampone, in tanti dichiarano il falso. Ciò ha portato grossi introiti anche per le strutture private ma ha messo sotto stress anche loro. Fra l’altro sono in via di esaurimento sia i tamponi sia i kit per le analisi.

Si cambiano le regole per ridurre la pressione

Per far fronte al ‘delirio’ di questi giorni, la Regione Umbria ha eliminato l’obbligo di molecolare per i positivi all’antigenico, ammettendo di fatto il fallimento delle operazioni di tracciamento dei positivi, mai così alti dall’inizio della pandemia: dal 27 dicembre, chi risulterà positivo a un test antigenico andrà in quarantena per almeno 14 giorni senza effettuare il tampone molecolare di conferma. Novità anche per la scuola: in caso di positività, chiunque abbia avuto contatti per almeno 4 ore andrà in quarantena per 14 giorni senza fare tamponi; né per accertare la positività né per confermare la negatività.

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