Covid Terni: «Regione ha gestito emergenza con schizofrenia»

Confronto in commissione sull’emergenza epidemiologica: Fiorelli (M5S) attacca e chiede ancora di Coletto. Armillei (Lega): «Situazione non è così disastrosa»

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di S.F.

Procedere con una ricognizione sul reale stato dell’azienda ospedaliera di Terni in merito al fabbisogno personale per gestire l’emergenza Covid-19, fare il punto sull’attività elettiva in sala operatoria e chiedere all’assessore regionale alla salute, Luca Coletto, quali sono i programmi che la Regione intende mettere in atto per il ‘Santa Maria’: sono stati gli argomenti – in realtà si è andati molto oltre, come ampiamente prevedibile – cardine della II° commissione consiliare telematica di lunedì mattina a Terni, con protagonisti in particolar modo Claudio Fiorelli del M5S e Sergio Armillei della Lega, professionisti impegnati nel nosocomio cittadino.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Niente sindaco. L’attacco: «Gestione schizofrenica»

Alla discussione non ha partecipato – «è impegnato pe la vicenda Treofan, ha inviato una comunicazione scritta all’azienda ospedaliera per avere tutte le informazioni», la specifica in apertura della presidente della commissione Rita Pepegna – Leonardo Latini. L’atto è del M5S e dunque è stato Fiorelli ad avviare il confronto: «Ringrazio Latini per la disponibilità perché è un discorso che riguarda la cittadinanza. La gestione dell’emergenza ha molte cose in comune con la schizofrenia e non è solo legata a Terni: il commissario Pasquale Chiarelli sta facendo ciò che può, la problematica è a livello regionale che talvolta impartisce cose incomprensibili e altre, appunto, schizofreniche. Poi tutto si ripercuote a valle». Altre due cose le questioni sollevate: «La ricerca continua di posti letto e la mancanza di personale, tutti concatenate tra e loro. Già scrissi che se l’Umbria fosse stata davvero toccata dal Covid non avremmo fatto bella figura e così è andata». L’esponente pentastellato va nei dettagli: «L’ospedale di Terni doveva essere no Covid in un primo momento per svolgere normale attività operatorie, le altre malattie non spariscono. Poco dopo invece lo è diventato con Perugia, Foligno, Città di Castello. Idem Spoleto. Narni e Amelia inizialmente dovevano essere di supporto per Terni. E cosa hanno fatto? Chiusi. Ora sembra ci sia un nuovo giro di valzer con riapertura per poter operare. In tutto ciò si rischia di ingolfare il ‘Santa Maria’ che ha già una situazione precaria».

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L’ex Milizia

I posti letto e l’ex Milizia

Gli argomenti sono i soliti: «La Regione continua a chiedere più posti letto di tipo intensivistico, cercandoli anche fuori regione (Civitanova Marche). C’è l’ex Milizia funzionale e attualmente funzionante, basterebbero delle piccole modifiche e licenze sono tutte a norma: potrebbe essere data all’Usl per personale Covid a bassa intensità, invece Coletto preferisce attivare il privato. Solo al 2° piano ci sono 18 posti di semintensiva già pronti». Nodo personale: «Parlare ora e tentare di trovare soluzioni è impensabile, manca dappertutto e andava fatto prima. Servono offerte buone per farlo restare in Umbria o consentire il rientro di persone. Da anni diciamo questo e non è mai stato fatto nulla: in questo c’è continuità politica nella gestione della sanità. Non facciamo politiche vere in tal senso. E chi sta sul campo continua a denunciare il problema. Lo dicemmo anche all’ex assessore regionale Luca Barberini che, quantomeno, venne a parlarne in commissione pur senza risolvere». Dall’alto stanno operando in modo incosciente e dilettantistico». Di mezzo anche i guai per concorsi e graduatorie.

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I dubbi: «Se andiamo avanti così siamo inutili»

Doriana Musacchi (Gruppo Misto) ha chiesto lumi sui concorsi, mentre Michele Rossi (Terni Civica) ha puntualizzato che «alcuni esami diagnostici sono rinviati da mesi, ma non è che può fermarsi completamente tutto perché c’è l’allungamento liste d’attesa e rischio boom di nuovi malati a fine pandemia». Per Alessandro Gentiletti (Senso Civico) «mentre noi discutiamo l’ospedale viene demolito e utilizzato contrariamente rispetto a ciò che era stato detto all’inizio. Servono prese di posizioni più forti. Non credere alle parole di Coletto o al figlio della persona morta – citata la scomparsa di Mario Luongo – in attesa di essere operato a Terni. Se andiamo avanti così siamo inutili». In effetti questo è. «Tutta la nazione era impreparata e i problemi sono ovunque», il pensiero della Pepegna. Valdimiro Orsini (Uniti per Terni) ha spostato il tiro: «Il Comune può fare tanto, ad esempio verificare le problematiche della sanità e fare da pungolo per la regione. L’atto di Fiorelli è equilibrato. Alcune difficoltà vengono da lontano e in parte si è perso del tempo».

COLETTO: «EX MILIZIA? NO»

Sergio Armillei

Coletto desaparecido. Cozza: «Serve unione»

Su una cosa sono tutti d’accordo. Occorrerebbe ascoltare Coletto: «A che punto è la richiesta di audizione», chiede il consigliere leghista Marco Cozza. «La prima volta – la replica della Pepegna – mi fu detto che non poteva, poi è stata fatta un’altra sollecitazione per avere un suo delegato. E non ho avuto risposta. Questo è lo stato dei fatti». Poi riprende l’ex M5S: «Ultimamente ho assistito ad una botta e risposta che probabilmente ha lasciato confusa la cittadinanza e i non addetti ai lavori. Fiorelli ha la mia assoluta fiducia, lo stimo, ma ho visto che le aziende ospedaliere hanno smentito di recente. Molte notizie sono state in maniera urlata e non sono corrispondenti alla verità. La svendita della sanità ai privati? Sta succedendo ovunque che si chieda aiuto alle strutture private, anche in Emilia-Romagna e Toscana. Lasciamo perdere la lotta politica e uniamoci in questa battaglia». Chi si contrappone al consigliere pentastellato è Armillei: «La Tesei ha detto che nessun ospedale – in merito all’uso Covid – poteva tirarsi fuori. I posti letto Covid sono 124, quasi tutti occupati ma non c’è una criticità tale da dire che non si ha la situazione sotto controllo. A tal punto che l’ospedale CRI finora non è stato utilizzato (anche qui c’è stato il problema personale, ndR). Qui i posti di intensiva sono circa 23-24 e siamo in una situazione di riempimento». L’esponente della Lega ha poi elencato i vari concorsi – vecchi, nuovi e in arrivo – tirando in ballo anche il discorso degli anestesisti richiamati dalla pensione: «Claudio lo sa, ne sono stati reclutati altri quattro. Non è vero che non si sta facendo nulla. L’accordo con la clinica privata di Perugia e Foligno? Qui in passato, per volontà politica, non è stata mai voluta. In generale la situazione non è così disastrosa come si vuol far passare». Ricordata anche la liaison con Ast per le prestazioni ambulatoriali.

OSPEDALE ‘DA CAMPO’ TERNI, L’ANNUNCIO DI CHIARELLI. CON POLEMICA

Comunardo Tobia

«Differenza tra Umbria nord e sud, non è cambiata»

Altra carne al fuoco da Comunardo Tobia (M5S): «Ricordo che il punto soccorso dell’ospedale di Narni è chiuso. Dove vanno le persone secondo voi? A Foligno e Spoleto? No, a Terni. La Regione ha fatto marcia indietro sui nosocomi del territorio narnese-amerino: non si possono tenere ferme le piccole strutture altrimenti si ingolfa il ‘Santa Maria’. ‘C’è differenza tra Umbria del nord e del sud, in questi anni sono cambiati i colori politici ma non questo aspetto. E la nuova clinica privata di Stefano Bandecchi non credo risolverà i problemi. Si continua a litigare tra di noi, facciamo politica locale e non si pensa alla prospettiva». Un tema ripreso da Fiorelli nel secondo intervento: «Non vedo una programmazione a medio-lungo termine. Non dimentichiamoci che ci saranno difficoltà anche nel post Covid con un pregresso da rimettere in pari. Molte assunzioni fatte sono co.co.co., interinali o con partita Iva. La lettera del sindaco va indirizzata alla Regione e non all’azienda ospedaliera. Armillei forse timbra in un punto diverso dal mio: i sindacati sono in stato di agitazione per la mancanza di personale e su questo aspetto dissi le stesse cose a Barberini». Tutti in attesa di Coletto.

ACCORDO OSPEDALE TERNI-PORTA SOLE

Opposizione scatenata su Latini

Nel tardo pomeriggio i consiglieri di Senso Civico, Pd e M5S tornano sull’appuntamento mattutino: «Basta prendere in giro la città e usare i suoi problemi come scusa per non risolverne nessuno. Il sindaco la smetta di giocare a nascondino. Riteniamo gravissimo quanto accaduto oggi e chiediamo immediati chiarimenti attraverso una interrogazione. Ci è stato comunicato che il sindaco non avrebbe partecipato ai lavori della seconda commissione sull’emergenza della nostra azienda ospedaliera, perché impegnato nella manifestazione dei lavoratori Treofan. Nonostante l’importanza del tema, abbiamo ritenuto di poter comprendere la decisione del sindaco. Peccato che oggi pomeriggio ci è stato riferito che il sindaco non era presente alla manifestazione e che la motivazione che circola con parvenza di ufficialità è che fosse impegnato coi lavori della nostra commissione: ci domandiamo a che gioco stia giocando il sindaco di Terni e la sua amministrazione. Chiediamo immediati chiarimenti e la più assoluta trasparenza con il consiglio comunale, con la città, con gli operatori sanitari e con i lavoratori. Presenteremo – continuano + a tal proposito una interrogazione urgente per sapere quali impegni istituzionali avesse oggi il sindaco di Terni tanto da mancare contemporaneamente a due momenti cruciali della vita della città, che non possono essere usati come scusa l’uno per l’altro. Per sapere se la motivazione ufficiale addotta per l’assenza alla manifestazione in difesa del presidio industriale sia davvero quella di dover partecipare ai lavori della seconda commissione. In tal caso avremmo superato di gran lunga qualsiasi immaginabile capacità di imbarazzare la città e le nostre istituzioni. Sempre più inaccettabile l’indifferenza della Regione Umbria e l’incapacità del primo cittadino di proferire parola per dare una voce di speranza e di lotta alla nostra città. Ribadiamo tutto il nostro sostegno alla lotta dei lavoratori della Treofan. Il presidio è fondamentale per l’economia del nostro territorio e invece di farsi selfie come questa mattina, i consiglieri regionali della Lega potrebbero invitare la presidente di Regione ad essere presente e a far sentire la sua voce e quella della Regione tutta, come chiedono i lavoratori. Altrettanto inaccettabile la situazione di depotenziamento della nostra azienda ospedaliera e il consiglio di investire sulla sanità privata, avanzato da alcuni consiglieri della Lega questa mattina in commissione, va respinto categoricamente. Occorre difendere – concludono – a gran voce la dignità del nostro territorio e delle sue strutture pubbliche».

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