Umbria, protocollo con idrossiclorochina al via

Somministrazione per 7 giorni a pazienti ospedalizzati o con sintomi lievi. L’annuncio della Regione: «Ce n’è a sufficienza»

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Videoconferenza stampa venerdì mattina della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto e del direttore regionale della sanità Claudio Dario per fare il punto sull’andamento del contagio e delle misure anti coronavirus in Umbria. Ad inizio conferenza stampa Coletto ha annunciato la revoca della ‘zona rossa’ per Pozzo, frazione di Gualdo Cattaneo, e l’applicazione invece della misura della chiusura per il comune di Giove (Terni).

I DATI DEL COVID IN UMBRIA ALLE ORE 8 DEL 10 APRILE

Idrossiclorochina, parte il protocollo in Umbria

Sull’utilizzo del farmaco idrossiclorochina sui pazienti Covid+ ospedalizzati e a domicilio, anche con sintomi lievi, la decisione della sanità umbra – illustrata dalle dottoresse Francisci e Giaimo – è stata quella di procedere all’avvio del protocollo cono attuazione della terapia e somministrazione per bocca per 7 giorni. Ciò alla luce dei benefici riscontrati dalle sperimentazioni con accelerazione dell’eliminazione del virus da parte dell’organismo e quindi il miglioramento clinico. Saranno i tamponi poi ad accertare se l’evoluzione dei singoli casi sarà positiva come si spera. Nel corso della conferenza stampa è stato ribadito come la ‘squadra’ della sanità territoriale – Usl Umbria 1 e 2 – svolgerà tutte le attività connesse al protocollo, con un continuo monitoraggio. Primo step è la prescrizione del farmaco da parte del medico di base competente: il trattamento corrisponde a mezza confezione e i farmaci sono nella disponibilità, ritenuta sufficiente, della Protezione civile per la distribuzione. Si conta di avviare i trattamenti entro 72 ore dalla prima segnalazione del medico.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Cure domiciliari e carceri

La Regione – ha specificato Coletto –  «ha definito dei percorsi chiari per l’assistenza e le cure domiciliari, un passaggio questo, fondamentale nell’ambito dell’emergenza da coronavirus e che consente di sgravare il carico degli ospedali. In parallelo, sono stati definiti dei percorsi per garantire la salute degli ospiti delle residenze protette e delle comunità. Tra queste le carceri hanno un ruolo centrale e a tal fine è partito un monitoraggio con il coinvolgimento della polizia penitenziaria. Sappiamo bene che sono luoghi delicati, abbiamo visto cosa è successo nelle carceri in Lombardia con proteste importanti – ha evidenziato – dei carcerati anche alla luce del fatto che non c’era stato un monitoraggio dal punto di vista sanitario della popolazione nei penitenziari».

I ringraziamenti

La presidente Tesei, oltre a ringraziare tutti coloro che si stanno impegnando in prima linea in questa fase, ha rivolto un pensiero di gratitudie alle dottoresse Francisci e Giaimo: «Con i loro team, stanno mettendo a disposizione della comunità la grande competenza di cui dispongono. Lo stesso direttore Dario sta dimostrando ogni giorno di saper interagire e lavorare fianco a fianco con tutte le componenti della sanità regionale. Qui in Umbria ad oggi abbiamo risultati che ci ripagano delle tante fatiche che stiamo facendo».

Le chiusure a Pasqua: «Non rendiamo inutile quanto fatto»

Sulla chiusura dei supermercati e negozi per Pasqua e Pasquetta, la Tesei ha detto che «è un segnale per dire che non dobbiamo sprecare il lavoro fatto da tutti, i sacrifici anche in termini di persone, di deceduti. Non mi interessa che il dato sia il più basso d’Italia perché una vita umana vale più di tutto. Il mio appello è di stare a casa, di essere bravi per prepararci ad una riapertura che sarà quella programmata e che stiamo monitorando anche attraverso la conferenza delle regioni. Sarà graduale, riguarderà in primis il mondo del lavoro. Ma ora non possiamo buttare via il sacrificio fatto».

La ‘fase due’ in Umbria

Visto che l’Umbria si caratterizza per una posizione migliore rispetto alle altre nel contesto dell’emergenza, ci si chiede se tale situazione possa agevolare l’avvio della ‘fase due’: «I dati sono confortanti ma impongono massima attenzione – ha detto la Tesei -. Nel dialogo con lo Stato, come conferenza delle regioni, vogliamo essere protagonisti nel decidere insieme le modalità, le situazioni, la tipologia delle imprese che debbono ripartire. Per questo studieremo attentamente la sitazione umbra, anche con l’università e le associazioni di categoria. Rispetto ai tempi che si prevedono, con prolungamento fino al 4 maggio, ci stiamo intanto portando avanti per essere pronti quando ripartire sarà possibile».

Indennità Covid-19

Sull’indennità da Covid-19, Coletto ha annunciato che «oggi chiudiamo ed assegniamo a tutti gli operatori sanitari questo riconoscimento per non essersi mai risparmiati. Non un riconoscimento materiale ma un atto dovuto». L’entità dell’indennità verrà concordata con le sigle sindacali.

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