Covid Umbria, sette nuovi positivi. Record di tamponi

Stabili i casi attuali così come i ricoveri. Altro giorno senza nuovi decessi

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Sono sette in più rispetto alla mattinata di lunedì, le persone positive al coronavirus in Umbria. Le nuove positività riscontrate – tre delle quali relative all’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni – fanno così salire a 1.419 i casi totali dall’inizio dell’emergenza, numero che comprende guarigioni e decessi. Record di tamponi nelle ultime 24 ore: 1.775 per un totale di 49.249 test. In base alle città di residenza, i sette nuovi Covid+ sono di Corciano, Magione, Montefalco, Orvieto, Panicale e Terni (2).

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Dati Covid Umbria alle ore 8 del 12 maggio

Guarigioni, casi attuali, decessi

In ragione delle otto guarigioni avvenute fra lunedì e martedì mattina, per un totale di 1.200 persone guarite, il numero dei positivi attuali in Umbria cala di una unità: al momento – ore 8 di martedì 12 maggio – sono 148. Invariati i decessi (71).

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Ricoveri ed isolamenti

Attualmente le persone ricoverate con Covid-19 in Umbria sono 45, una in più rispetto all’aggiornamento precedente, 4 delle quali in terapia intensiva. Alle 8 di martedì le persone in isolamento domiciliare sono 672 (29 in meno rispetto a lunedì mattina) e sempre alla stessa data risultano 18.365 (+443) coloro che non devono più sottostare alla ‘misura’.

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Il sindaco Fausto Risini nel pomeriggio di martedì annuncia la notizia tanto attesa: «Sembra passata un’eternità dall’annuncio del primo caso di Coronavirus nel nostro Comune. Sono passati 2 mesi da allora. Pochi, se pensiamo alla portata dell’emergenza sanitaria che ci siamo trovati ad affrontare, moltissimi, invece, per chi si è trovato a dover chiudere la propria attività, a perdere il posto di lavoro o a contare i soldi, quando non bastano a coprire il necessario.
Ed oggi, tra uno sguardo al percorso fatto e questo elenco finalmente vuoto, sento indubbiamente un profondo sollievo nel sapere che la nostra comunità ha raggiunto l’atteso traguardo, ma non con la leggerezza e il senso intimo di felicità che avrei dovuto provare, se le cose fossero andate diversamente.
Come sindaco, mi sento e sono responsabile della salute di tutti i miei cittadini e la consapevolezza che uno di noi non è qui oggi mi lascia inerme e sospeso. Sospeso, come lo siamo stati tutti in questo periodo, immersi in un tempo-non tempo, in un Limbo di attesa infinita».

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Articolo in aggiornamento

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