«Situazione è seria». Bertolaso ‘aiuta’ Tesei. E la Marini sui social…

«A titolo gratuito», puntualizza la governatrice. Picco a metà novembre. E l’ex presidente carica i dati delle terapie intensive

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Questa sera arriverà un nuovo Dpcm, alle 17 c’è la conferenza Stato-Regioni, che inizialmente era stata convocata d’urgenza per le 15.30, tanto da imporre un anticipo alla videoconferenza della Regione, nella quale è stato presentato il ‘piano di contenimento’, il penultimo scenario di risposta sanitaria di fronte all’emergenza Covid.  In collegamento tutti gli assessori regionali. E si è intravisto anche il sindaco di Perugia Andrea Romizi. Ma non solo.

SPECIALE COVID – UMBRIAON
IL TESTO DEFINITIVO DEL DPCM DEL 3 NOVEMBRE 2020 – LEGGI

La conferenza con Bertolaso

Bertolaso consulente della Regione

«La situazione è molto critica quindi noi dobbiamo cercare di organizzarci al meglio», dice la governatrice Donatella Tesei. Si nota subito che la geografia del tavolo è cambiata: accanto a lei c’è un volto noto. Si tratta di Guido Bertolaso, ex responsabile della protezione civile, che da oggi fa da consulente alla Regione Umbria. «A titolo gratuito», puntualizza la Tesei.  «La mia è solo voglia di dare una mano al mio paese», le fa eco lui. Si occuperà di alcuni ambiti gestionali come la riorganizzazione dei posti letto ospedalieri, avendo come punto di riferimento quanto fatto in Lombardia, non solo con l’ospedale da campo.

IL PIANO DI CONTENIMENTO DELLA REGIONE UMBRIA – LEGGI

L’ex capo ProCiv: «Ora non perdere più tempo»

«Mentre ascoltavo gli interventi, riflettevo che l’Umbria potrebbe essere una sorta di miniatura del nostro paese, abbiamo ascoltato i numeri, che sono numeri concreti, abbiamo tutti verificato che qui si è lavorato in modo molto attento e preciso anche in relazione agli scenari futuri possibili.

C’era anche Romizi (che approva)

«Esprimo soddisfazione per l’annuncio appena dato dalla presidente Donatella Tesei, riguardo alla disponibilità ricevuta dall’ex capo della protezione civile Guido Bertolaso a supportarci come consulente a titolo gratuito della Regione Umbria, nell’azione di prevenzione e contrasto all’emergenza Covid-19», scrive Andrea Romizi sui social subito dopo la conferenza. «La sua esperienza e la sua conclamata praticità nel campo della gestione dell’emergenza – aggiunge il primo cittadino di Perugia – sono di indiscussa memoria, per questo ci tengo a ringraziarlo personalmente per essersi messo a disposizione dell’Umbria e degli Umbri in un momento così delicato e incerto per tutti noi. Sono sicuro che le sue capacità saranno determinanti per superare anche questa seconda fase».

Il post di Catiuscia Marini

E la Marini, su Facebook…

Ha destato scalpore il post della ex presidente della giunta regionale Catiuscia Marini, che, poche ore dopo la conferenza stampa sul piano sanitario posta una mappa d’Italia in cui è evidenziato il tasso di occupazione delle terapie intensive. L’Umbria è al 50% (elaborazione su dati protezione civile e Agenas) e lei: «Senza commento». Scontato il riferimento alle critiche più o meno esplicite che anche in questi giorni vengono rivolte alla sua gestione. Ultima quella di Coletto, che in conferenza stampa ha detto: «I posti di terapia intensiva dovevano essere molti di più ma ne abbiamo trovati solo 70».

Il picco

Picco a metà novembre

Dopo le introduzioni della governatrice Tesei e dell’assessore Luca Coletto, è Claudio Dario a entrare nel merito: spiega i motivi per cui Spoleto è stato individuato come Covid Hospital e illustra i numeri, spiegando subito che le prossime settimane saranno le più dure: dalle proiezioni fatte nel decidere il ‘livello’ del lockdown umbro (al 40%), infatti, emerge che il picco della curva del contagio sarà a metà novembre.

L’estrema ratio

In questo momento dedicare 78 posti letto al Covid non ha senso, visto che al momento ci sono poco più di 40 pazienti ricoverati in terapia intensiva con Covid; significherebbe sprecare posti letto, considerando che ci sono una decina di pazienti non Covid ricoverati in terapia intensiva. Il piano di salvaguardia (l’ultimo livello di rischio) dovrebbe scattare nel momento in cui dovessero essere superati questi numeri.

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