Crollo Santa Monica: il giudice assolve tutti

Amelia, nell’agosto del 2008 il crollo dei solai dell’antico edificio causò la morte del 61enne Gastone Chieruzzi

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Il 28 agosto del 2008 i solari dell’antico palazzo di Santa Monica, un ex monastero di clausura delle suore Agostiniane situato nel centro storico di Amelia, vennero giù durante alcuni lavori di ristrutturazione riguardanti il tetto dell’edificio. Uno degli inquilini, il 61enne Gastone Chieruzzi, ex operaio delle acciaierie di Terni perse la vita sotto le macerie. Un altro residente, Luigi Raciti, riportò diverse ferite e fratture giudicate guaribili in 60 giorni.

Processo Al fatto fece seguito l’indagine della procura di Terni, sfociata nel processo che vede quattro persone – l’autore del progetto esecutivo dei lavori di rifacimento del tetto, i titolari delle due ditte incaricate di eseguire i lavori edili e lignei e il responsabile della compatibilità paesaggistica della copertura dell’edificio – imputate per omicidio colposo.

La sentenza di primo grado è arrivata giovedì pomeriggio. Il giudice Rossana Taverna ha ssolto tutti gli imputati: Claudio Costantini (incaricato di eseguire i lavori in legno), Valter Giambarioli (auttore progetto esecutivo) e Gabriele Giuliani (responsabile compatibilità paesaggistica) Gianluca Guerrini (titolare azienda esecutrice lavori edili).

Le richieste Il pm Elisabetta Massini aveva chiesto l’assoluzione per i primi tre e una condanna ad otto mesi di reclusione per Guerrini. Alle lettura della sentenza erano presenti i familiari di Gastone Chieruzzi, la vittima del crollo, che attraverso i propri legali – gli avvocati Attilio e Daniele Biancifiori – cercheranno di veder riconosciute le proprie ragioni in sede civile.

Le difese Gli imputati erano difesi dagli avvocati Manlio Morcella, Folco Trabalza, Francesco La Bella, Fabrizio Masci, Claudio Caparvi e Marco Gabriele. Quest’ultimo, che assisteva Gabriele Giuliani, parla di «sentenza giusta che riconosce la completa estraneità del Giuliani rispetto alle contestazioni mosse dalla procura. Un fatto che non potrà non avere il suo peso anche in ambito civile».

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