Stefano, un ternano cittadino australiano

Da pochi giorni, a 33 anni, ha ottenuto la cittadinanza dopo un lungo percorso: da Campomaggiore a Milano fino a Sydney, dove fa il manager in un negozio di vini

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di S.F.

Rushcutters Bay, zona est di Sydney, a circa tre chilometri dal centro della metropoli. In questa zona c’è il ‘Bayswater Fine Wines’, un negozio di vini che ha una particolarità: il retail store manager è un ternano doc che, ormai da sette anni, si è stabilito in Australia dopo un lungo percorso cominciato da via della Cooperazione, nel quartiere di Campomaggiore. Da pochi giorni ha raggiunto un obiettivo forse insperato quando ha deciso di lasciare l’Italia per tentare l’avventura lavorativa in terra oceanica: il governo gli ha rilasciato la cittadinanza australiana. Ora è un ‘aussie’ in piena regola, senza dimenticare le radici rossoverdi. Lui è Stefano Moretti, 33 anni compiuti a giugno.

Stefano Moretti con il certificato di cittadinanza australiana

L’alberghiero a Terni, via Lanzi e Milano

Scuola secondaria di I° grado alla Giovanni XXIII a Campomaggiore, poi le superiori all’istituto ‘Casagrande’ e, nel contempo, una passione tutta da sviluppare. Da qui la voglia di iniziare subito a mettersi in gioco nel mondo lavorativo: lo fa in un noto locale di via Lanzi, dove apprende le basi del mestiere da bartender e pone il primo step per ciò che avverrà in futuro. «Volevo imparare – spiega Stefano da Sydney – in fretta. Finito l’alberghiero mi sono trasferito a Milano, la città italiana con la migliore vita notturna e lì ho continuato a crescere nel mio settore, fino ad arrivare a gestire alcuni dei migliori locali del centro». La strada è tracciata: il successo arriva anche in un contesto più impegnativo come quello del capoluogo lombardo. Ma non proseguirà per molto in Italia.

Stefano Moretti al Bayswater Fine Wines

La sfida personale: partenza per l’Australia

Moretti acquisisce più competenze e capacità manageriali poi, dopo alcuni anni a Milano, decide di lasciare una posizione vantaggiosa per andare all’estero. E non proprio dietro l’angolo: Terni e Sydney distano oltre 16 mila chilometri in linea d’aria. Tentativo lanciato: «Ero stanco di Milano – racconta il 33enne – e avevo bisogno di una nuova sfida. Così sono partito: i primi mesi sono stati duri, non conoscevo nessuno in un paese molto diverso dall’Italia e il mio inglese non era un granché». L’adattamento è lento ma costante: «Col tempo mi sono abituato e innamorato di questo paese». Era il 2012.

In Italia

L’accoglienza e la cittadinanza

La situazione migliora e le esperienze non mancano: Fratelli Fresh, Paddington Fine Wines, Australian 18 Footers e altri locali ancora. Fila tutto liscio: «Con gli abitanti del luogo mi trovo bene, gli australiani sono molto amichevoli». Fino a quando non diventa il retail store manager di un negozio di vini – evoluzione rispetto ai cocktail – a pochi passi dal centro di Sidney. Nel contempo aveva avviato anche la procedura per richiedere la cittadinanza australiana: i requisiti c’erano e mancava solo l’esito della domanda. Pochi giorni fa la felice conclusione: «Sono qua da sette anni. Arrivai – continua – con un working holiday Visa e dopo due anni ho ottenuto un working Visa per via di un ristorante; poi la residenza e infine la cittadinanza». Missione compiuta per lui: «Altri ternani? Non ne conosco nessuno», specifica.

Il cambio vita

L’enorme distanza – per non parlare dei costi, tutt’altro che bassi per un viaggio Oceania-Europa – e l’attività non gli consentono di rientrare nella sua città d’origine troppo spesso: «Torno a Terni più o meno ogni due anni. La mia famiglia mi manca e fa sempre piacere rivedere gli amici con cui sono cresciuto. Per quel che concerne la città sembra non cambiare mai». Infine un consiglio a chi, magari, vorrebbe percorrere il cammino che lui è riuscito a portare a termine con successo: «Diventare cittadino australiano vuol dire avere tanti diritti, ma anche tanti doveri che questa nazione ti dà. Credo che se sei una persona onesta e ambiziosa, l’Australia offra un sacco di possibilità: non è perfetta, ma molto meglio dell’Italia e a tutti quelli che stanno pensando di partire dico ‘non pensarci troppo e parti, fai sempre in tempo a tornare indietro’». Lui difficilmente lo farà.

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