Da Perugia alle Ande: in bici in solitaria per 11 mila chilometri

La storia di Beatrice Filippini che in 10 mesi ha attraversato il Sud America sulle due ruote. La sua esperienza raccontata in un libro a scopo benefico

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di F.L.

Beatrice Filippini è un’infermiera di terapia intensiva, oggi trentenne, cresciuta a Perugia. A 27 anni, mentre lavorava a Londra, ha deciso licenziarsi per inseguire un sogno: pedalare in Sud America. In dieci mesi ha percorso in solitaria 11 mila 500 chilometri e sei nazioni, partendo dalla punta più a nord della Colombia e arrivando fin dove la strada più australe del mondo si interrompe (Puerto Williams, in Cile). Il tutto con la bici che l’accompagnava dai tempi dell’università: una pieghevole rossa tre marce. Un’esperienza incredibile, che ora è diventata un libro, pubblicato anche a scopo benefico: ‘PedalAnde’ (edizioni Terra Santa), dal 28 maggio in tutte le librerie online e non, in formato cartaceo ed eBook.

Viaggio al limite

Un’avventura, quella di Beatrice, iniziata a febbraio 2017 subito in salita, ma poi rivelatasi ricca di momenti indimenticabili e pieni di umanità. Dopo pochi giorni dalla partenza la giovane è stata infatti derubata dello zaino. Ripartendo con un bagaglio minimalista, ha proseguito attraversato le Ande (fino a 5 mila metri), Amazonia, deserti di sabbia e sale, Patagonia e Terra del Fuoco. Da metà percorso ha cercato di ridurre il suo impatto ambientale quasi a zero: ha infatti mangiato prodotti di scarto dei negozi e supermercati e dormendo con la tenda. Ha supportato i (pochi) costi del viaggio cucinando e vendendo empanadas nelle piazze dove si fermava. Ma spostandosi sulle sue due ruote Beatrice ha soprattutto toccato con mano l’accoglienza, solidarietà e bontà del popolo sud americano. «Pur viaggiando sola – racconta -, non lo sono mai stata veramente». Da qui la voglia di raccontare questa avventura in ‘PedalAnde’, libro cui parte dei proventi delle vendite saranno devoluti all’associazione perugina ‘La Gomena odv’ per la realizzazione di una casa di accoglienza a Kiev, in Ucraina, aperta bambini, persone con handicap, profughi, poveri ed emarginati della città.

Chi è l’autrice

Beatrice Filippini ha frequentato il liceo classico Mariotti a Perugia, trasferendosi poi a Milano per conseguire la laurea in infermieristica. Ha lavorato in Italia al carcere San Vittore, poi si è trasferito a Londra. Qui ha lavorato tre anni specializzandosi come infermiera di terapia intensiva. Mentre lavorava a tempo pieno ha completato un master in area critica (2016) e un diploma in malattie tropicali (2018). Attualmente vive in Svizzera e lavora all’ospedale universitario di Zurigo. «Più che la storia di un viaggio in bici – racconta nel libro – questa è la storia di un viaggio nelle vite degli altri. Un viaggio interiore e attraverso la natura. Senza protezioni dalla pioggia, dal vento, dal caldo, dal freddo, dalla paura e dalla felicità. Per imparare a ricevere e lentamente a dare».

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