Dissesto Terni, pioggia di rifiuti tra i creditori: maxi accantonamento

Primo step del genere dell’Osl a quattro anni dalla dichiarazione ufficiale di dissesto: in 37 dicono no alla transazione, accantonamento da 5 milioni

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di S.F.

Un creditore che rifiuta – si tratta della procedura semplificata che, come noto, prevede lo stralcio del 40% dell’importo originario richiesto – la transazione per avere il 60% della somma per la quale ha fatto istanza all’Organo straordinario di liquidazione del Comune di Terni. Sono in parecchi ad aver detto no alla proposta, 37 al momento: per questo motivo è scattato il primo accantonamento da parte dell’Osl per oltre 5 milioni di euro.

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Cosa è successo

La questione è tecnica e segue ovviamente ciò che prevedono le normative (in prima battuta l’articolo 258 del Tuel) in caso di dissesto. L’Osl nel corso del tempo ha trattato le centinaia di istanze di ammissione alla massa passiva del dissesto e, per quelle accettate, è scattata la proposta di transazione al 60% della cifra totale: c’è chi ha detto sì e chi ha rifiutato. Cosa succede in quest’ultimo caso? In sostanza viene accantonato il 50% dei debiti per i quali non è stata accettata la liquidazione con ‘sconto’. Non sono proprio spiccioli.

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Oltre 5 milioni di euro

A fine febbraio i creditori che hanno rifiutato sono 37. L’importo totale ammesso alla massa passiva per loro – tolta la quota riguardante i fondi vincolati – è di quasi 10 milioni 100 mila euro. Risultato? Giocoforza l’Osl ha proceduto ad accantonare il 50% della cifra in questione, pari appunto a poco più di 5 milioni di euro da sottoporre a vincolo di destinazione. Un primo step che sarà seguito da altri passi simili. Tutto ciò avviene a quattro anni dalla dichiarazione di dissesto ufficiale firmata dall’allora commissario straordinario Antonino Cufalo.

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