Dopo il 6 gennaio l’Umbria in bilico fra ‘giallo’ e ‘arancione’

L’analisi dell’andamento dei contagi e le prospettive dopo il 6 gennaio. Rischio occupazione posti letto e terapie intensive

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di F.L.

Fino a mercoledì 6 gennaio anche l’Umbria sarà in zona rossa (con l’esclusione di lunedì 4, giornata ‘arancione’), ma è già tempo di pensare al dopo, quando ogni regione tornerà a ‘colorarsi’ in base ai rispettivi andamenti dei contagi. Tema di cui ha parlato giovedì il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, in occasione della diffusione dei dati del monitoraggio settimanale della cabina di regia.

COME FUNZIONANO LE TRE FASCE DI RISCHIO
SPECIALE COVID – UMBRIAON

La situazione in Umbria

In Umbria nell’ultima settimana si sono segnalati 766 casi, un trend in diminuzione rispetto alla settimana precedente, anche se sono aumentati i focolai. L’indice Rt (calcolato al 15 dicembre) si attesta sotto l’1, precisamente allo 0,8. Sia la valutazione della probabilità che quella di impatto sono basse, la classificazione complessiva del rischio è bassa (giallo) ma ritenuta dall’ISS ‘ad alto rischio di progressione a rischio moderato’ (arancione). Il dato più preoccupante è che l’Umbria ha – secondo le analisi della cabina di regia – una probabilità di raggiungere l’occupazione delle terapie intensive al 30% e delle aree mediche al 40%, nei prossimi 30 giorni, superiore al 50%: come poche altre regioni in Italia.

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