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Home » «Droga ‘facile’ per i giovani ternani. A loro non diamo risposte»

«Droga ‘facile’ per i giovani ternani. A loro non diamo risposte»

di Francesca Torricelli
24 Marzo 2021
in Altre notizie, Ambiente e salute, Attualità
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
Alberto Liguori

Alberto Liguori

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di Fra.Tor.

«Interventi più incisivi e strumenti più adeguati ai medici dei Serd impedirebbero che i ragazzi incontrino i loro pusher? Possiamo ascoltare di più i nostri giovani?». Questi gli interrogativi posti dal procuratore della Repubblica presso il tribunale ordinario di Terni, Alberto Liguori, in audizione martedì mattina, in videoconferenza nella Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, al seguito dell’indagine conoscitiva sulle dipendenze patologiche diffuse tra i giovani.

I vari casi

«Amministro quasi 240 mila abitanti sparsi in 36 comuni, ma il dato che da subito ha catturato la mia attenzione – ha evidenziato Liguori – è stata la facilità di accesso alle droghe da parte dei giovani. Tutto favorito da due canali di approvvigionamento distinti: quello offerto dalla criminalità organizzata e quello offerto dal cosiddetto ‘mercato nero’ alimentato ovviamente inconsapevolmente e indirettamente, come nel resto del Paese, dalla medicina territoriale, i Serd. A luglio 2020, causa overdose, due ragazzini di 15 anni – Gianluca e Flavio – caso credo unico in Italia, sono deceduti entrambi nel corso della stessa nottata, a distanza di qualche ora, a causa della cessione da parte di un adulto – che frequentava il Serd di Terni da 19 anni – di metadone unito a un cocktail di vari farmaci e alcol. Calato il sipario sull a morte dei due giovani intanto sono ripresi gli arresti per cessione di stupefacenti. Vorrei evidenziare che a Terni registriamo, ad esempio nel biennio 2018-2020, una media di 200 arresti l’anno. Dicevo, calato il sipario riprendono anche le morti per overdose; ad ottobre ricordiamo la giovanissima Maria Chiara di Amelia che è andata in overdose il giorno del suo 18esimo compleanno per della droga ceduta dal suo ragazzo. Poi, a novembre, un altro giovane è stato trattato come un rifiuto con la Ghb, la cosiddetta droga dello stupro, è stato abbandonato su marciapiede. Fortunatamente un angelo – un netturbino – lo ha soccorso chiamando il 118 ed è stato salvato. Colui che ha ceduto la droga ha patteggiato ed è stato liberato, infatti la settimana scorsa è stato riarrestato perché trovato in possesso della stessa sostanza stupefacente». La domanda che si pone il procuratore è questa: «Su un utente come quello che ha ceduto le sostanze ai due giovani ternani, in cura al Serd con una storia di tossicodipendenza così lunga, con un percorso terapeutico caratterizzato da vari inadempimenti, se ci fosse stato un intervento più incisivo, se la normativa avesse dato degli strumenti più adeguati ai medici del territorio, avremmo impedito che i ragazzi avessero incontrato il loro pusher?».

«Lo shopping giovanile a Terni, tra ‘supermercati della droga’ e mercato nero»

Il contributo di conoscenza che Liguori offre, «nasce dai dati relativi allo spaccio di stupefacenti nella mia giurisdizione e dall’elevato numero di segnalazioni. Questo elevato consumo di droga nella provincia è stato fornito da un dato prima di tutto geografico con l’asse Roma-Orte-Terni. Nei 36 comuni ho trovato un inspiegabile numero elevato di arresti in flagranza di reato per detenzione di droga finalizzata ai giovani ternani. Abbiamo mutuato un metodo investigativo fruendo di una legge dello Stato e cioè delle operazioni sotto copertura, abbiamo preparato una banca dati incrociando i dati e i luoghi di spaccio di stupefacenti ai giovani a Terni. Abbiamo quindi preparato un’operazione nel 2017 e l’abbiamo perfezionata con 30 arresti eseguiti nel 2018: responsabili cittadini magrebini. Abbiamo registrato in audio/video, con le ‘ambientali’, circa 130 episodi di spaccio in 45 giorni osservati grazie agli agenti sotto copertura infiltrati come acquirenti. Quella intuizione investigativa che vedeva il territorio di Terni zona eletta dal crimine organizzato ha trovato riscontro in questa operazione. Il crimine, come tutti i soggetti economici che vogliono fare impresa, fa indagini di mercato. A Terni c’era tanta domanda di quella che chiamiamo ‘droga da sballo’ e quindi si sono attrezzati per dare un’offerta che la incontrasse. Sul territorio abbiamo trovato una marea di disperati arrivati dagli sbarchi e affidati nelle province italiane: chiaramente hanno il bisogno che li muove nonché minacce da parte della criminalità organizzata. Ed ecco quindi i nuovi ‘imprenditori del crimine’ su Terni che hanno aperto i cosiddetti ‘supermercati della droga’. Terni ha due ‘punti vendita’: il primo presso il principale parco verde della città, a pochi passi dai plessi scolastici, e il secondo ovviamente nella piazza dei Bambini».

L’ascolto dei giovani

«Come padre e come cittadino mi viene in mente un’altra domanda: le nostre politiche giovanili, con lezioni dalla cattedra nelle scuole, lezioni di morale con un linguaggio che non impatta nei giovani, potrebbero fare di più? L’operazione che abbiamo condotto a Terni si concludeva dicendo ai cittadini: ‘Abbiamo liberato le vostre piazze dai pusher e dai portatori di morte, oggi riappropriatevi dei vostri spazi’. Francamente le politiche giovanili affidate agli enti locali non hanno soddisfatto questo tipo di esigenza, tanto è vero che ci saremmo aspettati offerte pomeridiane gratuite di corsi ad esempio di educazione musicale, informatica, di un uso corretto dei social. Oggi non ci si mette all’ascolto dei giovani perché la risposta più comune è: ‘Non ho tempo di ascoltare’».

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