Lo scorso maggio erano stati arrestati dai carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Terni, al termine di un’articolata indagine fatta di osservazioni, pedinamenti e intercettazioni, insieme al presunto ‘capo’ del gruppetto, un 21enne albanese. Per i due complici – un 26enne libico e una 20enne originaria del Venezuela, entrambi residenti a Terni – sono arrivate le condanne del tribunale di Terni per spaccio di droga. Due anni e due mesi di reclusione per il primo, due anni e sei mesi per la seconda, entrambi giudicati con le modalità del rito abbreviato dal gip Simona Tordelli. Sostanzialmente accolte le richieste formulate in aula dal pm Giulia Bisello e ora per i due, difesi rispettivamente dagli avvocati Riccardo Ciampi e Federica Bigi, la prospettiva è quella del giudizio d’appello. I due erano finiti in manette dopo che l’Arma ternana, in collaborazione con quella di Narni, aveva portato alla luce una fiorente attività di spaccio di droga – soprattutto cocaina – fra il capoluogo e il territorio narnese. Il gruppetto – con il 21enne albanese giudicato separatamente – era solito spostarsi rapidamente dopo aver ricevuto gli ordini dei clienti via smartphone o tramite ‘social’. Un ‘delivery degli stupefacenti’ – così lo avevano definito i carabinieri all’atto degli arresti – particolarmente remunerativo e basato su decine di clienti per lo più ‘affezionati’. Spesso la droga veniva nascosta all’interno di barattoli di vetro appesi sui rami degli alberi, nella zona del lago di Recentino a Narni: azione che non è sfuggita agli investigatori.
Consegnano droga a domicilio fra Terni e Narni: arrestati in tre