Ecco come cambierà l’ospedale di Spoleto in tempo di coronavirus

La circolare interna che descrive la riorganizzazione del nosocomio San Matteo degli Infermi

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Di seguito, in sintesi, il documento con cui la Usl Umbria 2 ha diramato le informazioni sulla riconversione parziale dell’ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto, dopo la sua integrazione nella rete umbra degli ospedali Covid con l’ordinanza regionale.

Quarto livello di allerta

La direzione strategica aziendale della Usl Umbria 2 è al lavoro al San Matteo degli Infermi per dare attuazione al piano regionale di riconfigurazione della rete ospedaliera finalizzato a fronteggiare l’ondata pandemica, giunta ormai al IV livello di allerta, aumentando la capacità di risposta del sistema sanitario e il numero dei posti letto dedicati nei nosocomi.

Va rilevato anzitutto che la riconfigurazione del nosocomio di Spoleto non comporterà la riduzione delle attività non Covid e dei servizi ambulatoriali ad oggi garantiti nella struttura ospedaliera. Tutte le attività ambulatoriali ed i servizi attualmente presenti saranno garantiti nella massima sicurezza per sanitari ed utenti con percorsi separati “puliti”, totalmente indipendenti ed autonomi rispetto all’area Covid.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Come saranno divisi i piani

Verranno destinati a tale scopo gli spazi nei piani -1 e -2 del padiglione che permette il percorso separato e in completa sicurezza, oppure trasferendo alcune attività nei centri di salute e nei punti di erogazione servizi del distretto di Spoleto, in particolare nella sede di via Aldo Manna. I servizi di dialisi, radioterapia e il day hospital oncologico del San Matteo degli Infermi rimarranno attivi, così come i controlli cardiologici e lo screening senologico. La sede della ex Rsa ospiterà invece il punto di primo intervento destinato ai pazienti non Covid; in sostituzione del pronto soccorso.

Aree non Covid

Rimarranno quindi aree Covid free i piani -1, -2 per i servizi e le attività ambulatoriali (radioterapia, dialisi, ambulatori cardiologici ed oncologici) insieme alla sede della ex Rsa, con ingresso indipendente ed autonomo rispetto al corpo centrale dell’edificio, dove saranno allocati il servizio di pronto intervento e il Day Hospital Oncologico. Come detto, alcune attività ambulatoriali territoriali erogate attualmente in prossimità dei reparti di degenza del nosocomio verranno ricollocati nella sede distrettuale di via Aldo Manna.

Aree Covid

Il piano terra viene individuato come area filtro mentre i piani superiori della struttura ospedaliera vengono destinati alle attività di degenza Covid a partire da complessivi 70 posti letto con possibilità di aumento ulteriore in caso di necessità. Ogni piano ha ingresso esclusivo, quindi – garantiscono i responsabili – non ci sarà alcuna promiscuità.

Il ruolo degli operatori

Prioritario diventa il lavoro di tutto il personale sanitario e dei tecnici che, struttura per struttura, stanno definendo gli interventi necessari a garantire la sicurezza degli operatori. Tutto questo prevedendo anche specifici corsi di formazione ed adeguata fornitura di dispositivi di protezione.

Telecamere

Anche nell’ottica di garantire la comunicazione degli utenti con i propri cari e la sicurezza degli operatori è previsto il ricorso alla tecnologia, verranno quindi installate telecamere nelle stanze di degenza e forniti tablet agli utenti per la comunicazione con i familiari.

Supporto psicologico

Il lavoro degli operatori nell’ambiente Covid è molto stressante e l’azienda Usl Umbria 2 istituirà un servizio di supporto psicologico h12, dedicato soprattutto agli operatori senza escludere tuttavia chiunque ne abbia bisogno.

Il sopralluogo

«A seguito di un sopralluogo – c’è stato lunedì pomeriggio – con i funzionari degli uffici tecnici e con tutte le professioni sanitarie del ‘San Matteo degli Infermi’ di Spoleto, la direzione strategica dell’Azienda Usl Umbria 2 ha predisposto un piano migliorativo per i servizi di pronto soccorso e di pronto intervento.
Si è deciso che non ci sarà alcun trasferimento dei servizi di primo intervento per i pazienti non Covid che continueranno ad essere garantiti nell’attuale sede del pronto soccorso, mentre l’accesso ai pazienti positivi al coronavirus verrà allestito in un’altra area del plesso ospedaliero, nei locali che attualmente ospitano il Cup, rigorosamente separati dall’area Covid free. Altra novità – chiude la Usl – importante riguarda la destinazione del padiglione Rsa che sarà interamente riservata al day hospital oncologico per continuare ad assistere, in spazi adeguate confortevoli, cittadini più deboli ed esposti».

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