L’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro dà una spinta alla vaccinazione anche in Umbria, dove nelle ultime settimane gli accessi ai punti vaccinali per la somministrazione della prima dose sono aumentati del 34%. A fornire il dato è l’assessorato alla salute della Regione, che ora si attende un ulteriore balzo in avanti grazie al decreto green pass bis, che ha previsto l’estensione dell’uso del certificazione verde anche al settore privato, inclusi i lavoratori autonomi e i collaboratori familiari, quindi badanti, colf e babysitter.
Ricoveri e decessi tra non vaccinati
Per l’assessorato «si tratta di un ulteriore passo in avanti per proteggere le categorie dei soggetti fragili e delle persone anziane che hanno bisogno di assistenza a casa e che non devono essere esposti al rischio di essere presi in cura da persone non vaccinate». «La vaccinazione – viene sottolineato dall’assessorato – rimane l’arma principale, associata alle cure, per la lotta alla pandemia. I ricoveri e i decessi registrati negli ultimi mesi infatti, sono sempre riconducibili a soggetti che non hanno ricevuto nessuna dose, oppure si tratta di persone con comorbilità per i quali, come risaputo, la risposta immunitaria al vaccino può risultare insufficiente».
Attenzione alle badanti
Per quanto riguarda la fascia della popolazione più vulnerabile, come i soggetti trapiantati e fortemente immunocompromessi, a partire dal 20 settembre anche in Umbria questa sta ricevendo una dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo primario: al momento nei punti vaccinali ospedalieri del territorio regionale sono state somministrate 552 terze dosi. «L’Umbria – spiega ancora l’assessorato – è stata tra le Regioni italiane che ha maggiormente puntato sulla vaccinazione dei familiari e dei caregiver di soggetti fragili, ora non bisogna vanificare il lavoro fatto e l’obbligo del green pass per le badanti va in questa direzione».