Eurochocolate assolto per le ‘tazze cinesi’

Il Gup ha deciso per il ‘non luogo a procedere’ nei confronti del patron Guarducci

Condividi questo articolo su

di M.L.

I fatti risalgono al 2013, a quelle famose tazzine importate dalla Cina e non regolari agli occhi della dogana di Perugia. «Tutta colpa di un errore di un fornitore. La nostra buona fede sarà riconoscita», aveva sempre detto Eugenio Guarducci, il patron di Eurochocolate, finito sotto i riflettori per quel carico di tazze ‘irregolari’: «Quelle tazze, importate dalla Cina, lanciate nella campagna di comunicazione e vendute durante l’ultima edizione della manifestazione, erano state caricate per sbaglio in quel container».

Errore del fornitore Al termine dell’udienza, il Gup Lidia Brutti ha deciso per il ‘non luogo a procedere’ nei confronti di Eugenio Guarducci, accusato di frode per via di quelle 4.728 tazzine ‘made in China’ arrivate nei magazzini senza un regolare documento di trasporto. Le tazzine sono state sequestrate lo scorso novembre, dopo che la dogana di Perugia aveva accertato che il carico non fosse proprio regolare.

La difesa Il patron Guarducci, difeso dall’avvocato Egidia Guarducci, si è sempre dichiarato estraneo a quelle 4mila tazzine irregolari e che avrebbero fatto parte di un lotto più grande – 30mila pezzi, quelli regolari – che sono stati in vendita nell’edizione 2013 dell’Eurochocolate.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli