Ex Dicat a Terni: Ceplast in campo?

Alienazione della palazzina di viale Guglielmi, il Comune verso l’ennesimo tentativo con variante: «Nessun contatto formale». Spunta l’ipotesi legata all’azienda di Centinari

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«Non c’è nessuna operazione strana, vogliamo solo renderlo più appetibile per l’alienazione dopo le aste deserte degli anni scorsi. Per ora non nessun contatto formale, solo qualcuno che in via informale ha manifestato interesse». Questo il sunto dell’assessore ai lavori pubblici Sandro Corradi che, venerdì mattina, in I° commissione ha dato delucidazioni sulla proposta di variante al piano regolatore generale per facilitare la vendita dell’immobile, a vuoto dal 2011. E rumours da palazzo Spada parlano di un interessamento da parte della Ceplast di Marco Centinari.

L’AGGIUNTA DELLE DESTINAZIONI D’USO

Tre aste deserte, poker di aggiunte L’alienazione della struttura risale al novembre 2011, peccato che in tre occasioni – inutile la riduzione della base di gara – su altrettanti tentativi l’asta sia andata deserta (28 dicembre 2011, 11 dicembre 2012, 11 ottobre 2013). Quattro anni dopo il Comune ci riprova, con sostanziali novità: con la variante al prg la proposta – transitata in commissione dopo l’ok della giunta – entrano in gioco le destinazioni d’uso legate al ristoro, alle attività ricettive alberghiere, extralberghiere, servizi socio-sanitari, consultori, asili nido, centri comunitari per anziani, polimbulatori e case ‘protette’. Praticamente il ventaglio di possibilità si è allargato a dismisura. C’è inoltre la trasformazione di un’area esterna in verde privato, con prescrizione di sistemazone a mo’ di giardino. Valore dell’immobile è di 1 milione e 58 mila euro, di poco inferiore rispetto al prezzo originario.

Marco Fattore e Sandro Corradi

IL DEGRADO

«Nessun atto strano» Nella commissione del presidente Faliero Chiappini – fissato un sopralluogo per mercoledì mattina – sono intervenuti sia Corradi che il dirigente Marco Fattore: «Ho chiesto – ha specificato l’assessore – una nuova gara con ampliamento delle destinazioni d’uso. Di formale non c’è ancora nulla, diciamo che qualcuno è interessato in via informale». Voci di corridoio parlano appunto della Ceplast, impegnata in particolar modo nella produzione di buste per l’industria, l’igiene ambientale e il commercio. Solo rumours, anche perché l’operazione deve giocoforza passare per una gara pubblica.

L’INCENDIO DEL 2016

Il residenziale, Fattore chiarisce Di domande in merito non ne sono mancate. A partire da Renato Bartolini (Pd): «Che valutazione è stata fatta? Mi risulta che il 50% fosse residenziale, che quota c’è ora?». Pronta replica di Fattore: «Non si va a intervenire sulla quantità di residenziale. Per quel che concerne il valore c’è stato un decremento a causa della crisi del mercato immobiliare e senza la variante al prg sarebbe stato ancora più basso».

Problema archivi L’ex Dicat contiene – gran parte andati a fuoco nell’incendio del 2016 – molti documenti d’archivio del Comune. La questione ‘spezzettamento’, in tal senso, è stata sollevata da Enrico Melasecche (I love Terni): «Ok all’alienazione, ma dove verrebbe spostato l’archivio? E che fine ha fatto il capannone di Maratta destinato per quella funzione?». Per ora domande senza risposta, perché Chiappini ha intenzione di creare un apposito punto della commissione sul tema.

La grandezza Infine parola a Corradi per un ultimo chiarimento: «Senza variante i metri quadri complessivi dell’area erano poco più di 2 mila e con la modifica supererebbero i 3 mila. Proprio per questo motivo ritengo che ci sarà bisogno di un piano attuativo: la richiesta del privato dovrà giocoforza passare dagli uffici comunali, non ci sono altre vie». Mercoledì mattina intanto si procederà con il sopralluogo.

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