Ex mercato coperto, ‘pressing’ per l’udienza

Terni, resta l’attesa per la sentenza del Consiglio di Stato: in ballo 7,3 milioni di euro. L’avvocatura del Comune si muove. E c’è il rischio Cassazione

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di S.F.

La commissione congiunta e i bambini della Mazzini

Una commissione congiunta – la I° e la III°, Sara Francescangeli e Leonardo Bordoni presidenti – per rifare il punto della situazione su piazza del Mercato e soprattutto il contenzioso in essere – doppio, tra l’altro – che coinvolge i mercatali, il Comune di Terni e la Grandi Magazzini Superconti S.p.A., datati rispettivamente 2012 e 2014: in ballo ci sono 7 milioni 351 mila euro e tra la presenza dei bambini della direzione didattica ‘Mazzini’ – nell’ambito di cittadinanza attiva – e l’attesa per l’esposizione dei tecnici sulla questione, si è deciso di programmare un’ulteriore discussione la prossima settimana. Anche perché in aula non c’erano né l’assessore Enrico Melasecche – mercoledì mattina c’è stata la riunione di giunta – né tantomeno Stefano Fatale.

L’IPOTESI BRICCIALDI E IL PROBLEMA

L’esterno dell’ex mercato coperto

Il punto di partenza

Sul tavolo c’è l’atto di indirizzo presentato da Francesco Filipponi, capogruppo del Pd in consiglio comunale. In sostanza è stato chiesto se c’è la chance di una ‘rivisitazione’ con Coop Centro Italia – subentrata – di tutta la vicenda con, magari, lo slittamento della ‘partita’ al Consiglio di Stato in caso di accordo: il 13 dicembre scorso la V° sezione giurisdizionale – presidente Giuseppe Severini – aveva optato per il rinvio a causa della riassunzione del ricorso dei mercatali (difesi da Patrizia Bececco). Come mai? Perché tra i motivi d’impugnazione di Grandi Magazzini Superconti – la tesi sostenuta – c’è il fatto che ci sarebbe l’inadempimento del Comune per la possibile «sussistenza del diritto dei mercatali a ritornare presso la sede del mercato» (il riferimento è al trasferimento in largo Manni). Si tratta di Roberto Latini, Sabrina Guidarelli, Rosy Intimo s.a.s., Simonetta Antinucci, Marcella Stufara, Alessandro Pascoli, Marisa Guerrini, Rolando Fusaglia, Maurizio Fucile, Mauro Bosi, Pescheria F. lli Spinelli e Laila Firmani. In quest’ultimo caso il ricorso fu depositato – per riformare la sentenza del Tar Umbria del 26 aprile 2012 – il 25 luglio del 2012. Sono trascorsi sette anni.

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L’istanza di prelievo del Comune per accelerare

La novità più recente è del 19 marzo, quando l’avvocato del Comune Paolo Gennari ha depositato una cosiddetta istanza di prelievo. Il significato lo spiega lo stesso legale: «Dobbiamo avere un’udienza, l’obiettivo è farla fissare in via accelerata. Anche perché è stato riassunto il giudizio proposto dai mercatali e quindi stiamo cercando di ottenere la fissazione in tempi brevi. Dipende dal Consiglio di Stato: se non accade nulla entro un mese ne depositeremo un’altra. Al momento non risulta alcuna data, poi da un momento all’altro può cambiare. La sentenza? Non è escluso che ci possa essere tra qualche mese se ci sarà un’udienza a breve. Per ora è prematuro ipotizzare, per noi si può andare a decisione anche domani perché la questione è stata trattata in tutti i suoi profili». Il rischio concreto è che la storia non si concluda con la sentenza di II° della giustizia amministrativa: dietro l’angolo – a muoversi in tal senso può essere l’avvocato Umberto Segarelli – c’è l’opzione Cassazione – parte civile – nel caso dovesse andar male per Coop Centro Italia.

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Consiglieri d’accordo

In commissione tutti sulla stessa linea, maggioranza e opposizioni, dopo l’input lanciato dal capogruppo della Lega Cristiano Ceccotti. Vale a dire procedere con un’audizione – avvocatura, tecnic, dirigenti, assessori – con chi può aggiornare lo stato dell’arte e, a quel punto, pensare alla predisposizione di un atto. C’è anche (è il caso di Paolo Angeletti di Terni Immagina) chi chiede lumi sull’Osl (in caso di conferma del giudizio del Tar Umbria, a chi andrebbero quei soldi?) e sulla possibile intesa tra le parti, nonché dell’ipotesi legata al Briccialdi (Alessandro Gentiletti di Senso Civico). La parola d’ordine resta ‘attesa’. Da segnalare che dal 2014 è la terza istanza di prelievo del Comune di Terni in merito: le precedenti risalgono al 28 agosto 2017 e all’8 febbraio 2018. E in quelle circostanze la sezione giurisdizionale non fu così rapida nel decidere, anzi.

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