Far west alla rotonda: confermato il carcere

Terni, l’avvocato del dominicano arrestato: «Nel 2015 in cura psichiatrica. Serve perizia». La telefonata del giorno prima al 118

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Tentato omicidio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, in particolare – oltre al carabiniere raggiunto ai piedi da due dei cinque colpi di pistola sparati in mezzo alla gente – nei confronti di quasi tutti gli operatori della polizia di Stato intervenuti, fra cui una donna che ha riportato la frattura della mandibola e un uomo con un dito rotto.

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Resta in carcere

Queste le accuse messe nero su bianco dal pm Marco Stramaglia nei confronti del 33enne di origini dominicane, residente a Terni, che venerdì mattina – sotto l’effetto di stupefacenti – ha creato letteralmente il panico all’altezza della rotatoria fra via Curio Dentato e via della Bardesca. Lunedì mattina è stato sentito in carcere dal gip Margherita Amodeo, nell’ambito dell’udienza di convalida post-arresto, e l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Successivamente il giudice ha deciso per la convalida dell’arresto e la conferma della custodia cautelare in carcere.

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«Fantasmi del passato»

A parlare per lui è il legale che lo assiste, l’avvocato Gianluca Muzi: «Già nel 2015 – spiega – il mio assistito aveva trascorso cinque giorni presso l’ospedale de L’Aquila per problemi di natura psichiatrica. Ricovero a cui aveva fatto seguito una terapia farmacologica specifica per chi è affetto da schizofrenia e bipolarismo. Credo che tali aspetti, e in questo senso ho già chiesto la cartella clinica all’azienda sanitaria numero 1 dell’Abruzzo, vadano approfonditi attraverso una perizia che stabilisca con chiarezza le condizioni di salute».

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La chiamata al 118

Nei giorni precedenti i fatti di via Curio Dentato, il giovane – originario della Repubblica Dominicana, di nazionalità italiana e padre di tre figli – avrebbe dato più volte in escandescenze. Tanto da spingere, il giorno prima del fatto, un familiare a chiamare dapprima alcuni amici e poi il 118 per le continue intemperanze fra le mura domestiche. A quell’intervento non aveva fatto seguito il trasporto in ospedale, stante la ferma opposizione del 33enne, ma neppure un Tso.

«Struttura specializzata»

«Di certo – afferma l’avvocato Muzi – il mio assistito non può stare in casa perché pericoloso per sé e per gli altri. La sensazione avuta, parlandoci, è di una persona non del tutto cosciente della situazione, psicologicamente piuttosto precaria. Anche per questo la richiesta è stata di sostituire la misura del carcere con la detenzione presso una struttura specializzata».

Il licenziamento

Il 33enne fino allo scorso giugno aveva lavorato, con regolare contratto, presso una cooperativa del territorio con mansioni che andavano dal muratore all’elettricista. Una sorta di tuttofare chiamato all’occorrenza, per via della sua capacità di svolgere più mestieri. Poi si era licenziato e lì, secondo i familiari, erano iniziati di nuovo i problemi che lo avevano già afflitto in passato.

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Le visite

Intanto l’appuntato scelto Mario Palleschi, dopo essere stato operato e quindi ricoverato presso il reparto di ortopedia del Santa Maria per le ferite riportate ai piedi, lunedì mattina ha ricevuto la visita del vice presidente della Camera dei Deputati e coordinatrice nazionale di Forza Italia, Mara Carfagna, che ha portato la solidarietà sua persona e dell’istituzione che rappresenta. «Ci sono donne e uomini come Mario – ha detto – che rischiano la propria vita per difendere i cittadini. Ci indigna che diversi facinorosi vengano sostenuti e spalleggiati da alcune forze politiche. Non dalla nostra, che sta dalla parte delle forze dell’ordine e della legge».

Solidarietà

All’incontro, oltre ai familiari del militare, erano presenti il comandante della Legione carabinieri Umbria, Massimiliano Della Gala, il comandante provinciale di Terni dell’Arma, Davide Rossi, il comandante della compagnia di Terni Alessio Perlorca e il comandante della stazione di Terni, Piero Pacetti. L’onorevole Carfagna ha parlato anche con il direttore del reparto di ortopedia, Sandro Latini, che ha illustrato la situazione e il percorso di recupero. Nei giorni scorsi al militare del Nor ferito avevano portato il proprio saluto il vice comandante generale dei carabinieri Ilio Ciceri e il numero uno dell’Arma, Giovanni Nistri, quest’ultimo attraverso una cordiale telefonata.

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