Fcu, parla Chianella: «Nessun rimpianto»

L’assessore sul blocco: «Nulla da rimproverarmi». Poi scherza sui pomodori che crescono sui binari: «Bisognerà coglierli prima che partano i lavori»

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di P.C.

Fino a ieri parlava poco e malvolentieri. E non era raro vederlo sgattaiolare via davanti ai microfoni dei giornalisti. Da quando si è arrivati alla decisione del blocco totale dei treni su Fcu, annunciato giovedì, l’assessore regionale ai Trasporti Giuseppe Chianella – quasi si fosse tolto un peso – sembra più rilassato: è disposto a parlare con tutti i giornalisti, risponde alle telefonate e si intrattiene anche dopo le conferenze stampa, per provare a spiegare, farsi capire, perfino confrontarsi sulle cause remote che hanno portato alla situazione attuale.

CHIANELLA E LA BATTUTA SUI POMODORI – VIDEO

Le battute sui pomodori Come se ora non ci fosse più bisogno di nascondere la polvere sotto il tappeto e coprire con i quadri i buchi nei muri, visto che la casa sarà ristrutturata con un intervento radicale (e poco male se nel frattempo gli inquilini dovranno traslocare). E quindi, con meno tensione, c’è tempo e modo anche per qualche battuta, come quella sui pomodori (scovati da umbriaOn sui binari Fcu a Sant’Anna): «Ora cominciano i lavori, bisognerà andare a raccoglierli prima che la pianta venga estirpata». Il riferimento prima, durante la conferenza stampa, e anche dopo, a microfoni spenti, quando c’è spazio per riflessioni più ponderate e meditate su questa decisione che – comunque la si voglia vedere – ha una portata storica: mai successo nei circa 130 anni di vita della ferrovia, i cui lavori cominciarono alla fine dell’Ottocento.

LO STORICO ANNUNCIO: SOSPENSIONE DEL SERVIZIO COMMERCIALE – VIDEO

La tragedia di Andria Ma come si è potuti arrivare a questa situazione? «Ci sono state diverse concatenazioni – dice – a cominciare dagli obblighi di legge derivanti dal decreto dell’agosto del 2016, dopo la tragedia di Andria, che non era preventivabile. Nella mia esperienza politica, ho imparato che purtroppo non è che si possono prevedere certe cose. Si possono intuire i pericoli e predisporre le contromisure, nei limiti del possibile. Rimpianti? No, nessuno. Non mi rimprovero nulla né lo rimprovero ai miei predecessori».

L’amara constatazione Ma arriva un momento in cui bisogna fare i conti con la realtà delle cose: Umbria Mobilità non ha la possibilità di gestire questo adeguamento. Gli facciamo notare che non è normale che si chiuda tutta una ferrovia per manutenzione. E lui – per l’ennesima volta – corregge: «No, non dite che chiude, dovete dire che viene sospeso il servizio commerciale». Incalziamo: ma è normale? «No, non è normale, ma non è la prima volta che accade». Il riferimento, fatto anche in conferenza stampa, è alla tratta Terni – L’Aquila, «che rimane chiusa per un periodo di manutenzione ogni anno e sulla quale non ho mai letto una riga sui giornali». Vero. Così come è vero che una cosa sono le chiusure programmate, brevi e fatte in tempi di scarso afflusso di passeggeri; ben altra sono le chiusure sine die, senza una data certa di riattivazione del servizio. Di certo, al momento c’è solo che dal 13 settembre, giorno di riapertura delle scuole, fra le stazioni della ferrovia centrale umbra si viaggerà in bus.

LA GRANA DELLA RICOLLOCAZIONE DEL PERSONALE

Ritardi burocratici «La storia della Fcu è legata alla storia dell’azienda. Io l’ho ereditata da due anni. E fin da subito ho capito che la situazione era critica. Non mi aspettavo si arrivasse a questo punto – ammette Chianella – ma ho capito che questa gestione, legata a risorse che in alcuni casi ci sono e in altri casi vengono meno, non poteva continuare ad essere». Il tempo perso è anche colpa dei limiti burocratici: «Basti pensare che la delibera del Cipe era del primo dicembre 2016, ma noi abbiamo avuto la formalizzazione dei fondi ad aprile, dopo cinque mesi».

La risposta alle critiche Per la prima volta, Chianella risponde anche alle tante critiche politiche (arrivate sia alla vigilia dell’annuncio della sospensione – da Lega e Movimento Cinque Stelle – sia dopo – dai sindacati e dal centrodestra): «Non ho detto nulla rispetto ai commenti dei consiglieri regionali, ma certe frasi mi hanno offeso. È stato detto che io stavo prendendo in giro i cittadini. Io non prendo in giro nessuno».

TUTTO SU FCU – L’ARCHIVIO

Il punto esclamativo Ma gli attacchi sono continuati, tanto che è stato necessario un comunicato per rispondere punto su punto. «Nessuna chiusura né soppressione!», comincia così la nota stampa, con il punto esclamativo. «L’azienda ha ritenuto necessario disporre la temporanea sospensione dell’esercizio commerciale, in quanto le attuali condizioni della rete non consentono l’ordinario svolgimento dei servizi di trasporto pubblico locale. La rete rimane infatti operativa per garantire l’espletamento di tutti gli altri servizi in sub affidamento e per il collegamento con l’officina della manutenzione del materiale rotabile».

Atteggiamenti populistici «In molti, con atteggiamenti populistici e strumentali – ha sottolineato Chianella – vogliono far credere che l’Umbria stia dismettendo il proprio servizio ferroviario. È vero esattamente l’opposto e già dalla prossime settimane potremo vedere i cantieri aperti. A cominciare da quello tra Umbertide e Città di Castello. È stato attivato un imponente programma di investimenti (il più importante realizzato negli ultimi decenni) volto a superare le criticità connesse ad un’infrastruttura che ha oltre cento anni di vita. Tale programma ha riguardato il superamento del deficit a carattere manutentivo straordinario che si è accumulato nel corso degli anni e l’adeguamento ai nuovi standard di sicurezza richiesti dall’Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria».

Integrazione ferro-gomma «Passi in avanti – ha sottolineato l’assessore Chianella – sono stati fatti anche nella direzione del processo di integrazione che prelude alla prevista introduzione di un modello di esercizio integrato ferro-gomma unico regionale. Tale processo ha subito una forte accelerazione dopo l’approvazione della manovra finanziaria che ha previsto la possibilità di avvalersi di Rfi per la realizzazione degli interventi ed anche l’ulteriore possibilità di far rientrare la rete Fcu nel perimetro dell’infrastruttura ferroviaria nazionale».

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