di Giovanni Cardarello
Giornata importante per il Perugia Calcio quella di venerdì, non tanto per le vicende di calciomercato – è in arrivo il trequartista Adam Aegir Palsson – o per l’evoluzione delle trattativa per la cessione. Giornata importante perché il neo sindaco Vittoria Ferdinandi ha incontrato il presidente del Grifo, Massimiliano Santopadre, «al fine di avviare una interlocuzione costante sui progetti afferenti la squadra». L’incontro si è tenuto a palazzo dei Priori ed erano presenti anche il neo assessore allo sport Pierluigi Vossi e il capo di Gabinetto, Andrea Ferroni.
«Il Perugia Calcio è un patrimonio della città e deve essere obiettivo di tutti difenderlo e sostenerlo – ha dichiarato a margine dell’incontro Ferdinandi -. Con questo spirito ho inteso promuovere un incontro con il presidente Santopadre per avviare un dialogo franco e collaborativo sul futuro del club biancorosso». Ringraziando al tempo stesso il presidente Santopadre «per aver accolto il nostro invito e per aver compreso lo spirito costruttivo di questo primo incontro».
Fin qui la parte istituzionale della nota. Poi, però ci sono dichiarazioni che vanno lette con più attenzione e, per alcuni versi, in controluce. «L’amministrazione comunale – sottolinea Ferdinandi – è fermamente intenzionata a seguire le sorti del Perugia Calcio. Intende monitorare l’evoluzione delle trattative in corso e, nel rispetto dei ruoli, ad agevolare l’avvio di una nuova fase di dialogo tra il Comune e il club».
Trattative che, per le informazioni in nostro possesso, non solo sono naufragate definitivamente ma difficilmente verranno riaperte. La cordata guidata da Claudio Sciurpa, infatti, ha deciso di rinunciare ed è interessata a riaprire il dialogo solo se sarà lo stesso Santopadre a richiederlo. Ma non solo. All’orizzonte della gestione del Perugia si profila la perdita degli sponsor principali. Il tira e molla con il gruppo di imprenditori composto da Claudio Sciurpa, ìMauro Ricci e dai fratelli Claudio ed Emanuele Antonini, avrà come probabilissimo risultato il completo abbandono del ruolo di sponsor da parte di coloro che di questa cordata facevano parte.
Dietro la frase «agevolare la nuova fase» si cela un mondo e al tempo stesso un intendimento affatto banale. Assume pertanto particolare rilievo la seconda parte della nota del sindaco: «L’obiettivo comune – prosegue Ferdinandi – è quello di creare le migliori condizioni affinché la città e i tifosi possano poter contare, al più presto, su una compagine societaria intenzionata a rilanciare il club attraverso investimenti e nuovi progetti sportivi che siano ambiziosi e all’altezza della gloria di questa maglia».
Come tutto questo si posso tradurre in fatti pratici non è dato saperlo. Ma le indicazioni sono nette. Così come sono nette le indicazioni sull’altro corno del problema, lo stadio ‘Renato Curi’. «Parallelamente – conclude la nota del sindaco di Perugia – ci impegneremo nei modi e nelle sedi opportune, ad avviare l’iter di studio e approfondimento sul futuro dello stadio ‘Curi’ che riteniamo essere una priorità, oltre che parte integrante del progetto di rilancio del calcio cittadino». E qui i nodi da sciogliere sono ampi a partire dalla verifica puntuale del rapporto di convenzione in atto tra il Comune e il Perugia. Stadio che ricordiamo è considerato tecnicamente a ‘fine vita’ ed ha bisogno di corposi interventi.