di F.L.
Le nuove regole sul commercio introdotte dall’ordinanza firmata venerdì pomeriggio dalla governatrice dell’Umbria, Donatella Tesei, hanno creato diversi interrogativi tra le varie categorie di operatori, costretti ancora a destreggiarsi tra continui cambiamenti – adottati sempre nell’ottica, da parte istituzionale, del contenimento del contagio – e differenze normative tra il livello regionale e quello nazionale.
SPECIALE COVID – UMBRIAON
TUTTO SULLA NUOVA ORDINANZA DELLA REGIONE UMBRIA
FOCUS – WEEKEND QUASI SENZA SHOPPING. STOP ALL’ALCOL IN STRADA
Non si può consumare alcol all’aperto
La novità più dibattuta è ovviamente la chiusura alle ore 14 del sabato e nella giornata di domenica dei negozi di vicinato, medie e grandi strutture di vendita al dettaglio, ad esclusione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotto agricoli e florovivaistici, edicole, librerie e tabacchi. È bene sottolineare che questo divieto di apertura non vale per bar e ristoranti, che possono dunque continuare a lavorare anche sabato pomeriggio e domenica, ovviamente solo attraverso le modalità dell’asporto (fino alle ore 22) e della consegna a domicilio. Nel caso dell’asporto, per l’intera giornata si può inoltre tornare a consumare – a differenza dell’ordinanza in vigore fino a venerdì – alimenti e bevande nei luoghi pubblici aperti al pubblico e in prossimità di pubblici esercizi, esercizi commerciali e artigianali, tranne che gli alcolici, la cui consumazione all’aperto è vietata. Su questo punto – anche se il rispetto dell’ordinanza ricade sulla responsabilità del cliente – il suggerimento che le associazioni di categoria, come Confcommercio, hanno inviato ai propri iscritti è quello di servire eventualmente la bevanda alcolica in bicchieri o contenitori sigillati, così da scoraggiarne il consumo immediato. Fuori dagli esercizi permane in ogni caso il divieto di assembramento.
CHIUSURA DAL SABATO POMERIGGIO ALLA DOMENICA: COMMERCIO E POLITICA SI RIBELLANO
Servizi alla persona garantiti tutti i giorni
Sulla base del Dpcm nazionale – il primo del neo presidente del consiglio Draghi –, rispetto al quale l’ordinanza della Tesei non prevede ulteriori regole più stringenti, il sabato pomeriggio e la domenica possono rimanere aperte in fascia arancione anche le attività di servizio alla persona come parrucchieri, estetisti, barbieri, tatuatori, lavanderie e tintorie. Agli operatori che lavorano in questi esercizi, l’ordinanza regionale estende però l’obbligo di utilizzo di mascherine FFP2, già previsto per gli operatori delle attività commerciali. Nei festivi e prefestivi rimane il divieto di chiusura dei negozi presenti all’interno degli esercizi commerciali, ma tra le categorie per le quali è prevista la deroga (farmacie, para farmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole, librerie e tabacchi) si aggiungono anche lavanderie e tintorie.