Il ministero della Salute ha confermato per un’altra settimana il colore ‘arancione’ per l’Umbria. L’attenzione resta tuttavia massima su una regione che sì sta facendo registrare da alcuni giorni una diminuzione degli attuali positivi, in ragione di guarigioni superiori ai nuovi casi, ma anche criticità in alcune aree – come il Folignate e il Tifernate – e ‘campanelli d’allarme’ in altre – Terni e Orvieto – attentamente monitorate. Dopo la decisione maturata a livello nazionale, ora tocca alla Regione Umbria affermare quale strada seguire a livello locale. L’ordinanza che ‘rafforzava’ il colore ‘arancione’ è valida fino ad oggi 5 marzo: possibile – la comunicazione ufficiale arriverà nel tardo pomeriggio di venerdì – che venga confermata nella sua struttura complessiva, con alcune modifiche come l’applicazione del coprifuoco dalle ore 22 anziché dalle 21, in linea con il Dpcm in vigore fino al prossimo 6 aprile. Verso la conferma la chiusura delle scuole – ad eccezione della fascia 0-36 mesi – in provincia di Perugia, con didattica a distanza in tutti i casi in cui è prevista. In provincia di Terni dovrebbe restare la didattica in presenza al 100% fino alla terza media e ‘dad’ al 50% per le scuole superiori. La priorità, ribadita dal Cts regionale nella riunione di giovedì, deve essere quella di contenere la diffusione del virus – tutelando per quanto possibile le strutture sanitarie del territorio – e accelerare sulle vaccinazioni. In questo senso negli ultimi giorni l’Umbria è riuscita a somministrare dosi ben superiori alla media del periodo precedente.
Firmata l’ordinanza – Aggiornamento
La nuova ordinanza, firmata venerdì pomeriggio dalla presidente Donatella Tesei, è valida fino al 21 marzo, salvo cambiamenti significativi del quadro epidemiologico. Ci si allinea sostanzialmente all’ultio Dpcm con alcune modifiche puntuali. «Dal confronto con il Cts, e sentito il ministro della Salute Speranza – spiega la presidente della Regione Umbria – abbiamo individuato una serie di restrizioni calibrate in base alla diffusione del contagio. È evidente che in questa tipologia di ordinanza, il parere sanitario ha un’influenza determinante e che la volontà è quella di ispirare l’azione amministrativa al principio della massima precauzione al fine di garantire la mitigazione del contagio». Per quel che riguarda scuole, attività di laboratorio, sport, attività venatorie e associazionismo sono confermate le prescrizioni già in essere.
LEGGI LA NUOVA ORDINANZA VALIDA DAL 6 AL 21 MARZO (.PDF)
Coprifuoco 22-5. Corsi individuali permessi nel Ternano
Tra le modifiche, rispetto all’ordinanza precedente, l’adeguamento al Dpcm per l’orario del coprifuoco in tutto il territorio regionale, che sarà dalle ore 22 alle 5 del giorno successivo, «anche allo scopo di facilitare i servizi di asporto» chiarisce la Regione, e la possibilità nella sola provincia di Terni di tenere attività corsistiche individuali in presenza: «A titolo esemplificativo e non esaustivo gli ambiti delle arti musicali, figurative, teatrali, danza, nonché le attività inerenti le lingue straniere nel rigoroso rispetto delle norme inerenti il distanziamento interpersonale».
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Commercio: chiusure dal sabato pomeriggio alla domenica
Per ciò che concerne il commercio, sono confermati i protocolli di sicurezza già in vigore dalla scorsa ordinanza per tutte le attività. È vietata l’apertura dalle ore 14 del sabato e nella giornata di domenica di tutti gli esercizi commerciali di vicinato, medie e grandi strutture di vendita al dettaglio ad esclusione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole, librerie, tabacchi, lavanderie e tintorie. È inoltre vietata l’apertura – sempre dalle ore 14 del sabato e nella giornata di domenica – di ogni attività commerciale esercitata su aree pubbliche ad esclusione dei generi alimentari e prodotti agricoli e florovivaistici. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali nonché dei mercati, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, edicole, librerie, tabacchi, lavanderie e tintorie..
WEEKEND (QUASI) SENZA SHOPPING
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Consumo cibi e bevande: cosa cambia
Infine per quel che riguarda le norme comportamentali sono introdotte alcune novità: divieto di consumazione di bevande alcoliche all’aperto nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico, per l’intera giornata; divieto di assembramento nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico nonché in prossimità di pubblici esercizi, esercizi commerciali ed artigianali durante il consumo di alimenti e bevande; divieto di distribuzione di alimenti e bevande mediante sistemi automatici (distributori automatici) che affacciano nelle pubbliche vie dalle ore 18 alle 5 del giorno successivo; divieto di svolgimento delle attività sportive e ludiche di gruppo nei parchi ed aree verdi, nonchè il divieto di utilizzo delle aree gioco dei medesimi.