di Giovanni Cardarello
Poteva essere un disastro, una tragedia, ma per fortuna grazie ai vigili del fuoco si è risolto tutto in una grande spavento. È quanto accaduto nelle notti del 20 e 21 febbraio a Foligno, in pieno centro, quando, come riferisce in una nota ‘V reti gas’, alcuni individui «hanno arbitrariamente chiuso i contatori del gas di alcune abitazioni, generando inconvenienti ai clienti» e alla stessa azienda. Ma non solo. In alcuni casi sono state chiuse anche le valvole interne degli impianti, sulle quali ‘V reti gas’ non è potuta intervenire «in quanto di proprietà del cliente».
Sotterranei saturati di gas
Il comportamento improvvido, da capire se per un’azione dolosa o peggio ancora per uno scherzo mal riuscito, hanno generato un importante allarme. Il blocco, infatti, poteva generare una serie di deflagrazioni con rischi inimmaginabili per cose e persone. In particolare, come riferisce l’edizione oggi in edicola del Corriere dell’Umbria, si è corso un rischio enorme presso l’ufficio postale di via Giuseppe Piermarini dove i sotterranei dell’edificio si sono saturati di gas. Durante l’azione di manomissione, infatti, la tubazione era scollegata per lavori interni e la saturazione degli ambienti è stata inevitabile, saturazione che poteva generare la deflagrazione.
Problema risolto
Scattato l’allarme, per scongiurare il pericolo, sono dovuti intervenire i vigili del fuoco che con perizia e prontezza hanno risolto il problema tanto da permettere la riapertura del contatore del gas delle Poste di Foligno. Le strade coinvolte nell’azione di manomissione, sempre secondo quanto riferisce ‘V reti gas’, sono circoscritte a via Francesco Benaducci, via Oberdan, via dell’Oratorio, via Giuseppe Mazzini, via Benedetto Cairoli, piazza del Grano, via Istituto Denti e appunto via Giuseppe Piermarini. «’V reti gas’ – si legge infine nella nota dell’azienda – invita i clienti a segnalare qualsiasi anomalia alle forze dell’ordine ed al servizio di pronto intervento al numero 800-904366». Scongiurato il pericolo la palla passa alle forze dell’ordine che dovranno individuare gli autori materiali della manomissione e comprenderne i motivi. Gli autori, in base al profilo di reato individuato rischiano l’incriminazione e pene non banali. Soprattutto in ordine al rischio di tentata strage.