Sul fatto che si sia trattato di un incidente i carabinieri sembrano non avere dubbi. Ma resta da ricostruire il come e soprattutto il perché la bimba di tre anni, morta nel primo pomeriggio di martedì a Foligno, abbia fatto oltre due chilometri a piedi, allontanandosi da casa e addentrandosi, pare attraverso un piccolo buco fra la rete e lo sterrato, nel giardino di una villa un tempo destinata ad agriturismo per poi cadere e annegare nella piscina lasciata incustodita e ancora piena d’acqua.
Il ritrovamento
L’hanno avvistata poco prima delle 17 i carabinieri che si erano alzati in volo con un elicottero: nell’acqua hanno notato prima i cani, poi il corpicino della piccola. I due animali sono rimasti accanto a lei, probabilmente hanno provato a salvarla, poi l’hanno vegliata fino all’arrivo dei soccorsi mentre il terzo era tornato indietro, chissà , forse per provare a segnalare che era accaduto qualcosa.
L’allarme
Le sue tracce si erano perse nella tarda mattinata di martedì, in località Poggiarello (Foligno). Ed è stato proprio il rientro di uno dei tre cani (due labrador e un meticcio) con cui la piccola stava giocando – lo faceva spesso a quanto pare – nei pressi della sua abitazione, a far scattare l’allarme. Immediate, dopo la denuncia, sono scattate le ricerche da parte dei carabinieri della compagnia di Foligno, con il comandante Alessandro Pericoli Ridoldini, quello del Nor Alberto Bazzurri, i vigili del fuoco di Foligno e Gaifana e la polizia di Stato.
Era già morta
La villa, in località Ponte Centesimo, in quel momento era vuota, per questo nessuno si era accorto di nulla. Inutili i soccorsi da parte degli operatori del 118, che hanno pure tentato di rianimarla sul posto. Purtroppo era già morta. L’autopsia dirà la verità definitiva anche se sull’annegamento sembrano esserci pochi dubbi e sul corpicino non sembrano esserci segni di violenza. La piccola – a quanto pare – ha fatto tutto da sola ed è volata in cielo per una tragica fatalità . Si chiamava Greta. Aveva solo tre anni.