Fondazione Carit Terni: 25 anni di impegno

Per celebrare questo importante anniversario è stata presentata la mostra ‘Incanto di luce e colori. Canaletto e i Guardi’

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di Fra.Tor.

«Per anni, se non per secoli, le banche hanno svolto un ruolo fondamentale nella storia dell’arte, oltre ad essere stati veri e propri mecenati, hanno acquisito dipinti che diversamente sarebbero usciti dall’Italia». In occasione del 25simo anniversario, venerdì pomeriggio, la fondazione Carit ha presentato la mostra ‘Incanto di luce e colori. Canaletto e i Guardi’. La mostra rimarrà aperta fino al 30 luglio, nei giorni venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 20.

L’INTERVISTA A LUIGI CARLINI E PAOLO CICCHINI – IL VIDEO

25 anni di fondazione Carit Dopo molti anni in cui la Fondazione si è dedicata esclusivamente a esposizioni di opere di artisti locali o a mostre legate a raffigurazioni del paesaggio umbro, di recente ha avviato un nuovo filone di rassegne a palazzo Montani Leoni. «La mostra dedicata ai vedutisti veneziani, inaugurata il 19 maggio, ne è un esempio», sottolineano dalla Fondazione. «Il consiglio di amministrazione ha fortemente voluto questo evento con il quale intende celebrare il 25simo anno della Fondazione: un lungo percorso trascorso al fianco della comunità, che ha potuto beneficiare, dal 1992 al 2017, di oltre 60 milioni di euro deliberati nei settori dell’arte, della ricerca scientifica, della sanità, dell’istruzione, del volontariato e dello sviluppo locale». L’indagine per la ricerca delle opere d’arte è stata avviata dalla Fondazione a partire dal luglio 2016 partendo non dai musei pubblici nazionali ed europei, bensì dalle raccolte d’arte delle banche e delle fondazioni bancarie, nella consapevolezza che tali istituti possiedono un immenso patrimonio artistico. «Per anni, se non per secoli, le banche hanno svolto un ruolo fondamentale nella storia dell’arte, oltre ad essere stati veri e propri mecenati, hanno acquisito dipinti che diversamente sarebbero usciti dall’Italia». 

LE FOTO DELLA MOSTRA

La mostra dedicata ai vedutisti veneziani Per questa ricorrenza, celebrata da tutte le fondazioni bancarie italiane, la fondazione Carit ha voluto curare direttamente una mostra – allestita nel salone ‘Paolo Candelori’ al secondo piano di palazzo Montani Leoni – mai ospitata nella città di Terni: 6 capolavori di Antonio Canal, detto Canaletto, Francesco Guardi e di un seguace di Giacomo Guardi concessi in prestito da Banco Bpm, Bnl Gruppo Bnp Paribas e Fondazione Cariplo. Tra queste opere la preview della veduta di piazza San Marco di Francesco Guardi: un piccolo gioiello, acquistato lo scorso 25 aprile dalla fondazione Carit a Vienna all’asta Dorotheum. Un’opera che, grazie alla Fondazione, torna in Italia: «un dipinto di rara bellezza, che entra a far parte del patrimonio culturale e artistico della città di Terni».

Le opere La mostra si apre con la bella Veduta raffigurante la chiesa della Salute con punta della Dogana che per prudenza è stata attribuita ad un anonimo seguace di Giacomo Guardi. Il dipinto è stato concesso in prestito dalla Fondazione Cariplo, che lo ha acquisito negli anni novanta dalla Cariplo e che lo custodisce nelle proprie sedi espositive di Milano. Il percorso espositivo prosegue poi con tre opere di Francesco Guardi concesse in prestito dal Banco Bpm e provenienti dalle sedi di Novara e Verona. Si tratta de la Veduta di Punta della Dogana e della chiesa della Salute da riva degli Schiavoni attribuita all’artista veneto e ascrivibile al periodo compreso tra il 1760 e il 1790; la splendida Burrasca con velieri realizzata da Francesco Guardi tra il 1760 e il 1775 la cui variante più vicina realizzata dall’artista è un Tempesta in mare oggi conservata al Museo di Montreal e il Sottoportico con sfondo di cortile e figure del 1780-1790, un piccolissimo olio su rame di una raffinatezza unica, eseguito sul verso di un’incisione recante una bissona, una barca da parata. Il disegno preparatorio per questo dipinto, pubblicato in catalogo, è oggi conservato al Metropolitan Museum di New York.

La ‘piazzetta dell’arte’ Nell’ambiente ricreato nella sala espositiva Paolo Candelori si possono poi ammirare le due opere più rappresentative di tutta la mostra: il celebre Capriccio con architetture e figure di Canaletto e la Piazza san Marco a Venezia di Francesco Guardi. Il dipinto di Canaletto è stato concesso in prestito dalla Bnl Gruppo Bnp Paribas, con la quale fin dallo scorso anno è stata avviata una collaborazione culturale in occasione del prestito dell’opera di Corot raffigurante la Cascata delle Marmore. L’opera è unica nel suo genere, in quanto firmata dal grande maestro: sul timpano della fontana a destra si legge ‘Ant.° Canaleto fe.’. L’artista, inoltre, è anche rappresentato nell’opera intento a dipingere. Nella ‘piazzetta’ poi l’ultima acquisizione della Fondazione Carit: la veduta di piazza San Marco a Venezia opera di Francesco Guardi. «Un dipinto di rara bellezza che finalmente torna in Italia dopo essere passato in diverse collezioni europee».

Un video La mostra si chiude con un video sul vedutismo e sui suoi massimi rappresentanti. In poco più di tredici minuti lo spettatore potrà immergersi nell’atmosfera vibrante e avvolgente della Venezia del settecento, contemplare le magnifiche vedute dei grandi pittori del periodo ammirandone la rappresentazione dei riflessi delle architetture nelle acque dei canali, i giochi di luce, le atmosfere calde e rareffatte, il chiarore e i bagliori dell’orizzonte. Il tutto in sovrapposizione con la Venezia di oggi, brulicante di turisti e di modernità, ma visibilmente immutata e ferma all’epoca dei suoi ritrattisti. Una Venezia immobile nell’eternità dell’arte. Nel video si può osservare un’inedita ricostruzione in 3D della camera ottica, utilizzata dai vedutisti per garantire una maggiore veridicità e vicinanza alla realtà delle loro rappresentazioni, richieste in tutto il mondo.

 

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