Fontivegge, forse era meglio la fase uno?

Perugia – Spaccio, prostituzione, risse e cassonetti alle fiamme. Prima ancora dei cittadini, dopo l’emergenza tornano a muoversi i criminali. Polemiche sul posto fisso

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di P.C.

Risse, spaccio, prostituzione, atti di teppismo. C’è un po’ di tutto nel report di cronaca che arriva negli ultimi giorni da Perugia. Nulla di eclatante – per carità – se si prendono i casi singolarmente. Più preoccupante se si considera che avviene tutto con frequenza allarmante (e spesso senza che nemmeno ci sia denuncia pubblica dei fatti), con preoccupante ciclicità in una piccola porzione di territorio comunale: quella a cavallo della stazione ferroviaria di Fontivegge.

Cittadini ‘sentinella’

Prima ancora che le note delle forze dell’ordine, il report arriva dai gruppi di cittadini che da qualche tempo monitorano la situazione nel quartiere perugino e che da qualche settimana, dopo l’allentamento delle misure restrittive anticoronavirus (e dei relativi controlli), hanno constatato un progressivo ritorno alla triste ‘normalità’ pre emergenza, con gruppi di stranieri a spartirsi il territorio di spaccio e prostituzione, spesso aggredendo e minacciando chi prova ad opporsi o ha solo la sventura di passare in zona. Episodi di microcriminalità che, quando non sfociano in fatti eclatanti, come l’omicidio di un paio di anni fa, rimarrebbero nell’ombra se non ci fossero le denunce dei cittadini sui social.

Prostituzione, spaccio, risse

Nella giornata di domenica segnalata una rissa fra zingari. E sempre gli zingari starebbero gestendo la prostituzione in zona stazione, come già a Ponte San Giovanni. Si notano sempre più ragazze con fattezze e abbigliamento di questo tipo che battono a cielo aperto nel quartiere. Lasciando alle ragazze di colore Pian di Massiano e a quelle dell’est le strade di confine col corcianese. Resta comunque massiccia la presenza di africani, che si contendono gli angoli di spaccio. Nei giorni scorsi è intervenuta la polizia per una rissa fra ubriachi: al termine dell’intervento arrestati 2 gambiani.

Atti di teppismo

Infine, tanto per celebrare la ‘fase due’ e l’imminente riapertura agli spostamenti su tutto il territorio nazionale, sono ricominciati anche gli atti di teppismo, con cassonetti dati alle fiamme. Una ‘usanza’ che nei mesi scorsi aveva interessato anche diverse autovetture. La scorsa notte i vigili del fuoco sono intervenuti in via Campo di Marte, ma il timore dei residenti è che possa essere solo il primo di una nuova serie. Sullo sfondo, le polemiche sui ritardi nell’attivazione del più volte annunciato posto fisso di polizia, in via del Macello. La polemica è la solita: l’attuale minoranza rinfaccia alla maggioranza di non averlo ancora reso operativo; gli altri replicano sottolineando che a breve sarà attivato e che se il quartiere è ridotto in questo stato, la responsabilità è di anni di centrosinistra. Insomma, stiamo tornando alla normalità. 

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