Terni, pressing per ‘sistemare’ Papigno

I consiglieri della I° e II° commissione venerdì nel borgo per il sopralluogo congiunto. «Attendiamo la bonifica da vent’anni»

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di S.F.

Un sopralluogo congiunto di I° e II° commissione consiliare che si è trasformato per lo più – al solito – in una sorta di ‘tour turistico’ per le vie della piccola frazione. Una scampagnata fuori porta che aveva l’obiettivo di mettere in evidenza le criticità di Papigno e ascoltare alcuni residenti sullo stato dell’arte: in parte è successo, per il resto i consiglieri comunali si sono intrattenuti su altri argomenti ‘caldi’ come il terremoto politico di Ferentillo, il ‘caso’ Enrico Melasecche (a palazzo Spada è giunta un’altra comunicazione in merito dalla Corte dei conti) ed il trasporto disabili vista la presenza in loco dell’assessore al welfare Cristiano Ceccotti. I guai non mancano e sono stati esposti a mo’ di pressing per dare un’accelerata: focus sul Sito di interesse nazionale Terni-Papigno, la bonifica che non arriva mai e la manutenzione ordinaria.

PAPIGNO: «BONIFICA? ATTENDIAMO DA VENT’ANNI» – VIDEO

Il giro

Poco più di un’ora di tour per avere – in molti sono rimasti sorpresi da alcune zone del borgo che non avevano mai visto – un quadro più chiaro su una situazione già studiata nelle precedenti commissioni consiliari. A fare da ‘ciceroni’ al corposo gruppo (out l’assessore Benedetta Salvati e Federico Nannurelli, quest’ultimo impegnato con la soprintendente Marica Mercalli per il centro nautico di Piediluco ed i lavori da fare, per la sistemazioni del campo regata per gare internazionali non sarà facile) Maria Cristina Garofalo e Luigi Ascani, rispettivamente leader delle associazioni Papigno Pesche e Il Castello di Papigno: sono loro in primis ad aver spiegato ai commissari (Federico Cini su tutti) i guai che la frazione si porta dietro da tempo. A livello tecnico per l’amministrazione comunale c’era Paolo Neri.

PAPIGNO E IL CAMPO DI CALCIO CONTAMINATO

«Bonifica fondamentale»

Va bene fare sopralluoghi e fare audizioni a palazzo Spada, poi il tutto va tradotto in atti concreti e qui la cosa diventa più complicata. Un po’ il senso del messaggio lanciato dalla Garofalo ai presenti, quantomeno coloro che l’hanno ascoltata davvero: «Il Sin è stato dichiarato nel 2001 ed è grave che dopo diciannove anni non sia stato fatto – si riferisce alla troppa facilità di ingresso in aree a rischio – cancello di protezione. La bonifica è una priorità, speriamo che sia fatta. Questo è il problema di base del territorio: è prospiciente al paese e purtroppo è accessibile anche da qui. Sono stati fatti degli interventi nel 2003 e ora sono in corso ulteriori carotaggi richiesti dal ministero. Dopo vent’anni siamo ancora in attesa che l’area venga restituita ai cittadini», ribadisce anche in merito al campo di calcio sottostante. «Purtroppo c’è un accesso diretto da piazzale Corot, si entra dalla rete a fianco». Al netto di ciò, ci sono dei punti dove è evidente l’assenza di cura. Peccato, perché Papigno offre degli scorsi notevoli.

IL PIANO INTEGRATIVO PER LA CARATTERIZZAZIONE

La sicurezza e la speranza

La partita della bonifica è complessa. Meno l’altro aspetto che tira in ballo la Garofalo: il mantenimento della sicurezza delle mura di cinta. «Quelle che guardano verso la Valnerina sono cadute e vanno ripristinate, c’è un problema di passaggio. Dall’altro lato – continua – si è verificato un crollo nella scorsa primavera. Si tratta di manutenzione ordinaria ed è importante». Un pizzico di fiducia sembra esserci nonostante tutto: «L’impegno delle commissioni è convinto e continuativo, c’è omogeneità di vedute tra minoranze e maggioranza. Il discorso della bonifica è vasto e complesso, avrà degli step lunghi. Ma il consolidamento delle mura crediamo possano essere attuato, mi auguro ci sia la volontà. Papigno non è mai stato preso realmente in considerazione. L’auspicio è che questa sia la volta buona». Si punta anche sulla realizzazione della pista ciclabile – collegamento tra vocabolo Staino e la cascata delle Marmore – e l’itinerario dei plenaristi.

Maria Cristina Garofalo, ‘cicerona’ per il gruppo

 

 

 

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