Fuga di migranti nella notte da Terni, Perugia ed Assisi: polemiche

Umbria – Sono in tutto circa quaranta i cittadini tunisini che, giunti sabato da Ragusa, si sono allontanati facendo perdere le tracce. Prese di posizione dal centrodestra

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Fuggiti nel cuore della notte fra sabato e domenica dal centro di accoglienza a cui erano stati destinati a Terni. Diciannove dei venti migranti tunisini sbarcati il 28 luglio scorso Ragusa e poi accolti a Terni presso una struttura gestita dalla Caritas Diocesana – Associazione San Martino, su disposizione del ministero dell’Interno, hanno fatto perdere le proprie tracce. Pur negativi ai test per il coronavirus, avrebbero dovuto rispettare la quarantena presso gli spazi indicati. Non diversamente da quanto acaduto in altre parti d’Italia ed anche in Umbria – a Gualdo Cattaneo -, i migranti hanno utilizzato le destinazioni italiane come ‘base di partenza’ verso altri centri, si pensa anche al di fuori dei confini nazionali, che rappresentano per loro i veri obiettivi una volta abbandonata la terra di origine. Di fatto si tratta di persone tutte irregolari in Italia, prive ovviamente di documenti, che sarà molto difficile rintracciare e soprattutto ricollegare al trasferimento da Ragusa al centro di prima accoglienza di Terni. Struttura che – si apprende dalla San Martino – «è periferica e isolata, adibita proprio per consentire l’isolamento richiestoci dalla prefettura».

Ricerche in corso

Rispetto a quanto accaduto a Terni, la questura cittadina rende noto che «sono in corso da questa mattina (domenica, ndR) ricerche su tutto il territorio provinciale. Sono state allertate le forze di polizia, incluse polizia Stradale e polizia Ferroviaria».

Anche a Perugia e ad Assisi

Analoghi allontanamenti, sempre relativi a persone di nazionalità tunisina sbarcate in Sicilia e giunte in Umbria sabato pomeriggio, sono avvenuti da strutture gestite dalla Caritas a Perugia e dall’Arci ad Assisi. In tutto – salvo pochi che hanno preferito restare -, gli allontanamenti volontari avvenuti nella notte fra sabato e domenica hanno riguardato circa 40 persone, precedentemente risultate negative ai test sierologici per il Covid-19.

«Polizia lasciata sola. Le guerre spesso solo un pretesto»

Dura presa di posizione dei parlamentari umbri della Lega per quanto accaduto a Terni: «Gli immigrati fuggiti – affermano Valeria Alessandrini, Virginio Caparvi, Riccardo Augusto Marchetti, Luca Briziarelli, Barbara Saltamartini, Simone Pillon e Stefano Lucidi – sono a tutti gli effetti dei ‘fantasmi’ che vagano sul territorio italiano. Ennesima dimostrazione delle politiche fallimentari in tema di immigrazione del governo Conte e del ministro Lamorgese, che continuano a giocare sulla pelle degli italiani distribuendo immigrati sui territori senza criterio alcuno, soprattutto in un periodo in cui è alto il pericolo di nuovi contagi. Nonostante gli sforzi la polizia di Stato, ora sulle tracce di queste persone, ha le mani legate e il governo lascia gli agenti in mezzo a crescenti difficoltà nel gestire una situazione su cui non hanno alcuna tutela a livello legislativo. Oltre che dell’incapacità del governo nel gestire l’immigrazione – concludono i parlamentari leghisti -, questo episodio mette in luce un’altra verità: la maggior parte degli immigrati che sbarcano sulle nostre coste e che accogliamo, non fugge da nessuna guerra e non ha alcuna intenzione di integrarsi nel nostro paese. Se così fosse, perché scappare di notte da una struttura in grado di assicurare loro cibo, vestiti e un posto dove dormire?».

Fiammetta Modena: «Inaccettabile»

«Il governo non si rende conto dell’allarme sociale e dei danni che crea con le fughe continue di migranti nordafricani appena trasferiti in Umbria dalla Sicilia. Non ci rassicura il fatto che siano risultati negativi al test seriologico. È inaccettabile che le forze dell’ordine siano impegnate in ricerche continue di questi soggetti che riescono sempre ad allontanarsi dai centri di accoglienza, circa 19 a Terni e 15 dalla zona di Assisi, che si sommano a quelli già fuggiti nelle passate settimane. I cittadini umbri hanno accettato mesi di chiusure, affrontano una situazione economica gravissima e assistono, attoniti, all’impiego di risorse pubbliche, uomini e mezzi per rintracciare i clandestini».

«La Regione e i Comuni si sono prodigati per dare immagine e sostanza al messaggio dell’ Umbria sicura, destinazione ottimale per il turismo. Le strutture sanitarie sono allertate per evitare contagi di ritorno. Non è possibile apprendere un giorno sì e l’altro pure che ci debba occupare di migranti in fuga. Il governo quando vuole delibera lo stato di emergenza: bene, lo attivi per evitare tensioni sociali e fughe notturne e blocchi gli sbarchi e i fondi ai paesi di origine».

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