GoSource: «Assunzioni ok, ma i sei ex Sgl?»

Gianni Daniele (TpN): «Denunciamo la loro situazione drammatica. Posizione dell’azienda inconcepibile»

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di Gianni Daniele
Consigliere di Tutti per Narni

Non possiamo che esser soddisfatti per le nuove assunzioni appena fatte alla GoSource, speriamo che sia il segnale di un riavvio positivo per lo storico stabilimento di Narni Scalo. Detto questo con grande rammarico e preoccupazione, denunciamo con forza la situazione drammatica nella quale si trovano i sei ex lavoratori della Sgl Carbon, i quali stanno per terminare tutti gli ammortizzatori sociali, senza nessuna prospettiva lavorativa immediata.

Alla festa d’inaugurazione della fabbrica, abbiamo apprezzato la determinazione della presidente Marini e del sindaco di Narni, nel chiedere alla multinazionale presente ai massimi livelli, degli impegni precisi rispetto alle maestranze rimaste fuori dal ciclo produttivo. Lavoratori che con la Sgl Carbon, avevano raggiunto i massimi livelli professionali previsti dal contratto nazionale di lavoro, professionalità da quanto c’è dato sapere concesse proprio da chi oggi continua a discriminarli?

Proprio per questo sembra esser inconcepibile la presa di posizione dell’azienda. Chiediamo alla presidente della Regione Marini, al sindaco De Rebotti e le forze sociali, un incontro immediato con la multinazionale, affinché si ponga fine a quella che per quanto ci riguarda, sta diventando sempre di più un’ingiustizia sociale.

L’azienda dica non solo ai lavoratori, ma a tutta la cittadinanza che le massime autorità locali (presidente della Regione e sindaco) rappresentano ai massimi livelli, quali sono le vere ragioni di un atteggiamento che risulta sempre di più incomprensibile, una presa di posizione del tutto ingiustificata come detto precedentemente. Tutti per Narni è stata vicino sin da subito ai lavoratori e alle loro famiglie, perorando quella che per noi è una causa irrinunciabile, continueremo a farlo fino a quando non avremo delle risposte positive, rispettose dell’intera comunità narnese.

L’azienda ha tutto il diritto di svolgere il proprio ruolo, nel rispetto però di quelle regole di civile convivenza con il territorio e dell’intera collettività, che hanno contraddistinto la storia centenaria della fabbrica narnese.

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