Guardea, insegnante aggredita brutalmente mentre fa jogging: si indaga a tappeto

Trenta giorni di prognosi per la donna – 47 anni – che è stata picchiata da un soggetto che l’ha anche minacciata di morte

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di F.T.

Infiniti minuti di terrore e di dolore – ancora oggi porta addosso entrambi – per una 47enne di Guardea, che di lavoro fa l’insegnante, brutalmente aggredita domenica mattina intorno alle ore 10, mentre stava facendo tranquillamente jogging lungo la strada che dal suo paese conduce alla frazione di Tenaglie.

Violenza

Un soggetto, a piedi e a volto scoperto, l’ha avvicinata e ha iniziato a insultarla e minacciarla pesantemente. Poi, dopo essersi impossessato del suo telefono per impedirle di chiedere aiuto, è passato alle vie di fatto, percuotendola e spingendola in mezzo ai rovi dove le ha stretto con forza le mani al collo – e giù altre minacce di morte – e poi l’ha colpita pure con dei pugni al volto. La poveretta è riuscita a divincolarsi e a fuggire, e anche l’aggressore – finita l’inaudita violenza – se n’è andato, non prima di gettare il suo telefono fra le sterpaglie.

Gravi ferite

La donna, scossa e sanguinante, è riuscita a chiedere aiuto a dei passanti e poi sul posto sono giunti i carabinieri e quindi gli operatori del 118. Trasportata all’ospedale di Orvieto per le cure del caso, le sono stati diagnisticati una lesione della tiroide, escoriazioni, ferite ed ecchimosi varie per una prognosi di 30 giorni salvo complicazioni. Dolore, quindi, e una paura che chissà per quanto tempo la attanaglierà.

Al lavoro

Le indagini sull’accaduto, stanti le gravi lesioni riportate, sono partite d’ufficio e l’insegnante è stata sentita a stretto giro dai militari della Compagnia di Amelia che indagano sull’inquietante vicenda. Un lavoro, quello degli inquirenti, che procede con il massimo riserbo, con lo scopo di cristallizzare gli elementi in qualche modo già emersi, senza escludere collegamenti con l’ambito lavorativo della vittima. In attesa di comprendere chi e perché abbia compiuto tutto ciò, il dato è quello di una violenza cieca verso una donna inerme, messa in atto da chi scrupoli, probabilmente,  non ne ha.

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