Il breve risveglio e quel sorriso che è luce: speranze per il 16enne in coma dopo l’aggressione

Dopo 72 ore di terapia intensiva, il ragazzo aggredito in un locale di Città della Pieve ha riaperto gli occhi

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Un segnale di speranza, finalmente una luce dopo oltre 72 ore di buio. Come riporta il quotdiano ‘Il Messaggero – Umbria‘ – l’articolo è a firma di Michele Miletti – il ragazzo di 16 anni di Città della Pieve che all’alba di martedì è finito in coma, ricoverato nella terapia intensiva dell’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia, ha sorriso ai suoi cari.

Botte per complimenti ad una ragazza, 16enne in intensiva. Ci sono due denunciati

La ricostruzione

Il giovane aveva battuto la testa contro un supporto metallico, al culmine di una violenta lite avvenuta nella notte fra lunedì e martedì scorsi in un locale di Città della Pieve, nel corso della quale il 16enne era stato aggredito. Tutto sarebbe partito da un pesante apprezzamento rivolto da un altro giovane, della zona, alla fidanzata del ragazzo che era in compagnia anche di un amico. Dopo il diverbio, altri giovani si sono aggiunti alla zuffa nel corso della quale il 16enne è caduto con le conseguenze note: dopo lunghi giorni di angoscia, ora è tornata un po’ di serenità nei cuori di tanti.

L’aggressione, il malore, le indagini

Le denunce sporte all’Arma pievese guidata dal capitano Luca Battistella, parlano di un’aggressione proseguita – quanto meno a parole – anche quando il ragazzino era finito a terra. Poi si sarebbe rialzato, salvo perdere i sensi nel giro di poco, dopo aver pronunciato alcune frasi sconnesse: segno dell’emorragia cerebrale che lo aveva appena colpito. Le indagini dei carabinieri hanno portato alla denuncia a piede libero di due minorenni per lesioni personali aggravate ed il focus investigativo si sarebbe concentrato anche su un terzo giovane coinvolto nella rissa. L’attenzione, in ogni caso, sarebbe rivolta anche a chi c’era, era presente, ha visto tutto ma senza mai agire per fermare la violenza o prestare aiuto.

La speranza c’è

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la stabilità complessiva del quadro clinico – pur grave – ha portato i sanitari dell’ospedale di Perugia a procedere con un graduale quanto breve risveglio del ragazzo, procedura che avrebbe dato alcuni segnali confortanti, a partire da quel sorriso, quell’accenno di saluto che commuove solo a pensarci. La strada del recupero è, in ogni caso, lunga e delicata: la speranza è che prosegua come è iniziata.

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