Incendio Inps Terni, dirigente scagionata

Assolta la direttrice regionale Sonia Lucignani. Atti tornano alla procura. Nel mirino la mancanza del certificato prevenzione incendi

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di F.T.

Per quell’incendio che ad inizio autunno 2017 aveva distrutto l’archivio dell’Inps di Terni in viale della Stazione, causando danni strutturali tali da portare all’inagibilità dell’edificio e quindi alla necessità di trovare una nuova ‘casa’ all’istituto, il gip di Terni – era il giugno del 2018 – aveva emesso un decreto penale di condanna nei confronti della direttrice regionale dell’Inps, Sonia Lucignani. Quel giudizio – che prevedeva il pagamento di 1.500 euro – è stato ribaltato mercoledì dal tribunale di Terni (giudice Biancamaria Bertan) che, a seguito dell’opposizione al decreto da parte del legale difensore della Lucignani, l’avvocato Arnaldo Sebastiani, ha assolto la dirigente con la formula più ampia: ‘per non aver commesso il fatto’.

L’ARCHIVIO INPS BRUCIATO – VIDEO

La vicenda giudiziaria

La Lucignani era finita a giudizio a seguito delle indagini della procura di Terni e del nucleo di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco di Terni che avevano riscontrato, rispetto allo stabile di viale della Stazione, l’assenza del certificato di prevenzione incendi in corso di validità. La dirigente, nell’ambito delle contestazioni in materia di sicurezza sul lavoro, era stata individuata come datore di lavoro: elemento a cui la difesa si è sempre opposta, ritenendo che tale ruolo fosse relativo alla sola direzione regionale dell’Inps, non a quelle territoriali, Terni compresa. Una lettura che sia la procura – presente mercoledì mattina in aula il procuratore Alberto Liguori – che il tribunale hanno condiviso. L’accusa, oltre all’assoluzione poi sancita dal giudice, ha anche chiesto la restituzione degli atti agli uffici di palazzo Gazzoli per procedere ad ulteriori approfondimenti. In tale contesto non è escluso che l’autorità giudiziaria proceda all’individuazione di nuovi profili di responsabilità per la mancanza riscontrata. Alla luce della sentenza di mercoledì, l’avvocato Sebastiani rimarca «la soddisfazione per l’esito ma anche l’apprezzamento per l’assoluta correttezza del procuratore di Terni, volta ad accertare la verità dei fatti con equilibrio e attenzione».

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