Inceneritore Terni Biomassa, volturata l’Aia: nuovo gestore

Il via libera della Regione è arrivato a fine estate 2021: entra in azione la Rivalchim con contratto d’affitto. L’impianto è fermo da inizio 2020 e per ora è tutto immutato

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di S.F.

L’impianto di coincenerimento di rifiuti non pericolosi è fermo formalmente dal 17 febbraio 2020, quando Terni Biomassa srl comunicò alla Regione la volontà di sospendere temporaneamente per dodici mesi l’attività. Un anno dopo nuova missiva per palazzo Donini e stesso messaggio: stop prolungato per un periodo stimato di un ulteriore anno. Intanto però per la struttura di via Ratini 1 si è registrata una novità: da Perugia è stato dato il via libera alla volturazione dell’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata in origine il 22 marzo 2017 alla società con sede legale a Mezzano di Ravenna. In sostanza c’è un nuovo gestore.

LA CONTESA AL TAR SULL’AIA: COMUNE KO

Entra in azione la Rivalchim

Breve passo indietro. Come detto il 17 febbraio 2021 Terni Biomassa srl aveva fatto presente alla Regione che la sospensione sarebbe proseguita per altri dodici mesi. Poi in estate qualcosa si è mosso: il 21 luglio si è palesato Nicola Sini, vale a dire il legale rappresentante della Rivalchim srl di Roma (con unità locale in strada delle Treie (Narni, dove c’è un magazzino aperto dal 10 febbraio 2015 con codice per la raccolta di rifiuti pericolosi solidi e non solidi). Mirino sull’inceneritore di Maratta. D’altronde pochi giorni prima – l’atto notarile è del 25 giugno 2021, ci ha pensato Eraldo Scarano – è stato chiuso un contratto d’affitto del ramo d’azienda con tanto di opzione d’acquisto tra le parti. Quindi l’input per la Regione. Coinvolta nell’iter anche l’ingegnere Catia Quirini, referente Aia per la Rivalchim. Nel dare la comunicazione a palazzo Donini la società ha anche presentato lo schema a blocchi del ciclo produttivo dell’impianto.

L’AIA PER TERNI BIOMASSA NEL 2017

Via libera ed ingresso

L’autorizzazione alla voltura è stato firmato lo scorso 31 agosto dal dirigente Andrea Monsignori, dal responsabile del procedimento Marco Trinei e dalla funzionaria Monica Tinarelli, tutti della direzione governo del territorio, ambiente e protezione civile. Per l’esercizio dell’impianto a Maratta restano valide tutte le prescrizioni e le condizioni legate all’Aia 2017: la società «dovrà provvedere, prima del riavvio dell’attività sospesa dal precedente gestore, alla volturazione delle polizze fideiussorie». Del cambio sono stati avvisati il Comune di Terni, la Usl Umbria 2, Arpa per la vigilanza/controllo e Auri. Per ora tutto fermo. La Rivalchim, costituita nell’ottobre 2014, ha capitale sociale da 20 mila euro e il 97% è in mano a Sini; il restante 3% risulta a capo di Paola Paternesi. Da ricordare che sul tema Aia dell’impianto si è sviluppata una lunga contesa tra Comune (ko nella circostanza), Regione e Terni Biomassa.

IL GIUDIZIO DEL TAR SUL RICORSO DEL COMITATO NO INC

Intanto chiusa partita al Tar Umbria

In settimana nel contempo il Tar Umbria ha chiuso formalmente la contesa tra Terni Biomassa e la Regione iniziata il 17 gennaio 2019 con il ricorso della società. Motivo? La diffida del 5 novembre 2018 per il mancato rispetto delle prescrizioni autorizzative dell’Aia. Tuttavia il 18 novembre 2021 la ricorrente ha dichiarato di non avere più volontà di proseguire con il ricorso e quindi Raffale Potenza – presidente del Tribunale amministrativo regionale – ha certificato il sopravvenuto difetto di interesse. I legali che hanno seguito la vicenda sono Roberto Baldoni, Bartolomeo Cozzoli, Alessandro Salzano e Luciano Ricci.

AIA TERNI BIOMASSA, IL RAPPORTO ISTRUTTORIO DEL 2017

Aia, novità in vista per Tapojärvi Italia

Restando in tema Autorizzazioni integrati ambientali nel Ternano, è in arrivo una novità per quel che concerne Tapojärvi Italia srl ed il recupero metalli da scoria solida attraverso il metal recovery: la società – gestisce l’impianto in questione – ha richiesto una modifica sostanziale dell’Aia originaria del 5 novembre 2019, poi aggiornata nel maggio 2020: anche in questo caso la procedura è seguita da Trinei. Si parte con la conferenza di servizi decisoria.

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