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Home » Inchiesta Gesenu: «Comune parte civile»

Inchiesta Gesenu: «Comune parte civile»

di Lucina Paternesi
22 Dicembre 2016
in Ambiente e salute, Cronaca, Dal territorio, Politica
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
Urbano Barelli

Urbano Barelli

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«Se si dovesse arrivare al rinvio a giudizio degli indagati, il Comune si costituirà parte civile per tutelare i propri cittadini ed i lavoratori di Gesenu».

Discontinuità Arriva dopo giorni di dibattito infuocato, botta e risposta con i comitati cittadini e ipotesi di querele l’annuncio del vice sindaco con delega all’ambiente Urbano Barelli che, dalla fine di ottobre ha ricevuto dal Sindaco Romizi la delega alla partecipata Gesenu. Dopo che nei giorni scorsi, in un clima non proprio sereno, il vice sindaco si era scagliato contro il legale del comitato Inceneritori Zero mentre, pubblicamente, esortava Gesenu a cambiare rotta «garantendo una radicale discontinuità con il passato ed una profonda innovazione della struttura societaria», per chiarire definitivamente la sua posizione, Barelli promette ora che «il Comune non farà sconti a nessuno».

Efficienza e trasparenza «Il nostro unico obiettivo – afferma – è quello di garantire un servizio efficiente e trasparente improntato al rigoroso rispetto della legalità e dell’ambiente. Nonostante i tanti sforzi profusi dall’inizio del mandato, ci troviamo nuovamente, come avvenuto già a seguito dell’interdittiva antimafia, a dover fronteggiare una situazione difficile acuita dalla comprensibile sfiducia dei cittadini nei confronti di Gesenu che potrebbe incidere negativamente sulla raccolta differenziata. Al riguardo rivolgo un invito alla cittadinanza a proseguire nella differenziazione dei rifiuti ed ai lavoratori di Gesenu nell’adoperarsi, con ancor maggiore impegno, assicurando che il Comune farà fino in fondo la sua parte».

Su Pietramelina, oggetto del contenzioso con i comitati, Barelli rivendica tutto l’impregno profuso grazie al quale «abbiamo impedito che venisse realizzato il digestore anaerobico. Ricordo che, quando venne stralciato dal progetto, fui proprio io a darne notizia nel corso di una assemblea pubblica a Sant’Orfeto. Mi sono opposto alla proposta dell’ avvocato Cerroni di realizzare un gassificatore a Pietramelina. Mi sono adoperato affinché, per la prima volta, le popolazioni residenti nei pressi degli impianti venissero esentate dal pagamento della TARI condividendone la definizione dei criteri con le associazioni interessate, fra le quali anche il comitato di Pietramelina. Per il 2016 abbiamo ridotto la Tari del 10% per le famiglie e del 4% per le utenze non domestiche senza che venisse tagliato alcune servizio ma riducendone i costi. Ho lavorato affinché venisse introdotto il sistema di tracciabilità dei rifiuti con il progetto raccoglincentro. Ho fatto sì che il Comune di Perugia aderisse al progetto smartness del Ministero dell’Ambiente anche esso sulla tracciabilità dei rifiuti».

Riappacificazione La mano, poi, sembra di nuovo tesa in segno di pace nei confronti dei comitati cittadini che lo stesso Barelli, prima di entrare a palazzo dei Priori, difendeva nei procedimenti a carico di Sassaroli e della Gesenu. «Nel prendere, infine, atto – conclude Barelli – che il Comitato Rifiuti Zero – Umbria si è affrettato a rettificare quanto apparso sulla stampa nei giorni scorsi, sottolineando che “nessuno, tanto meno l’Avv. Canafoglia, ha accostato Barelli ai fatti dell’indagine penale condotta dalla Procura di Perugia”, manifesto la piena disponibilità ad un confronto pacato e responsabile precisando, altresì, che le richieste tecniche avanzate dallo stesso Comitato tramite l’avv. Canafoglia nell’agosto del 2014, hanno trovato risposta tecnica nella nota del Comune di Perugia del 19 novembre 2014 prot. 2014/0207222».

 

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