di F.T.
Traccheggiare in politica, soprattutto in alcune fasi, equivale a cedere più o meno consapevolmente terreno. E quello su cui poggia il sindaco di Terni Leonardo Latini per provare il salto verso il secondo mandato – stando al ‘borsino’ della politica – nelle ultime ore si è un po’ eroso. Non che sia mai stata una piattaforma d’acciaio, ma se prima ciò era collegabile soprattutto alla linea tenuta da sei – su otto totali – consiglieri comunali della Lega a Terni, ormai in aperto contrasto con il primo cittadino e mai coinvolti in un reale tentativo di mediazione, ora ci sono anche le legittime ambizioni di Fratelli d’Italia a far calare le quotazioni del Latini-bis.
Partito, quello dei meloniani, che non si è mai detto contrario al secondo mandato per il sindaco-avvocato, che aveva anzi dato un sostanziale via libera attraverso alcuni maggiorenti – Prisco, anche lo stesso Zaffini pur con una sfilza di riserve e un giudizio affatto entusiasta sulla sindacatura – ma che al tempo stesso ha precisato: noi un nostro candidato lo abbiamo ed è Orlando Masselli (assessore al bilancio della giunta Latini). Il cui nome, così, ha iniziato a girare ufficialmente. Ora quest’ultima candidatura, stante in primis le esitazioni della Lega e quindi l’assenza di una levata di scudi (salvo alcune reazioni più e meno attese), viene sostenuta dal partito e dai suoi esponenti locali con sempre maggiore convinzione.
Che FdI intenda monetizzare la propria ascesa, è noto. E le elezioni amministrative di primavera sono solo una tappa del percorso di espansione a cui i meloniani ambiscono. Ma almeno un sindaco fra Umbertide e Terni contano, intanto, di portarlo a casa. Questo è stato indicato chiaramente agli altri partner del centrodestra. E se su Umbertide la Lega sembra piuttosto compatta in difesa del ‘suo’ Carizia, per il classico bis dopo il primo mandato – lì l’alternativa di Fdi è Annalisa Mierla -, a Terni le cose stanno diversamente. Perché Latini non ha tutti i militanti della Lega cittadina dalla sua parte – viceversa sul territorio provinciale ha un sostegno più solido, ma questa è un’altra storia – e perché chi ha scelto sinora di stare alla finestra, ha inviato a suo modo un segnale: chi ha esperienza politica, ha saputo coglierlo senza perdere altro tempo. Non a caso, senza dare all’azione i connotati del ‘colpo di mano’ – in fondo le responsabilità in caso di ribaltone stanno soprattutto altrove – Fratelli d’Italia ha iniziato a spingere sull’acceleratore. Difficile che la macchina rallenti, anche se le sorprese in politica sono pane quotidiano.