«Legata e violentata in azienda»: chiesto il processo per due

Perugia – Entrambi ex capi reparto di una nota azienda, avrebbero abusato di una dipendente 23enne. Ora rischiano il processo

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Legata ad una sedia a rotelle con la bocca tappata dal nastro adesivo, portata in giro per l’azienda per cui lavora, pesata sulla bilancia da pacchi, insultata, costretta a subire palpeggiamenti nelle parti intime e presa a calci. Fanno rabbrividire le accuse rivolte ad un 43enne di Umbertide e ad un 34enne di Perugia – capi reparto di una nota azienda perugina, poi licenziati – dalla procura della Repubblica che ha chiesto il rinvio a giudizio dei due. A riportare la notizia è il quotidiano ‘La Nazione‘.

Le accuse

Pesanti le accuse formalizzate dal pm Gemma Miliani che vanno dalla violenza sessuale al sequestro di persona, dagli atti persecutori alla violenza privata. Vittima – e parte civile nel contesto del procedimento – è una ragazza di 23 anni che, stando alla denuncia, ha riferito che i due hanno agito dietro la minaccia di licenziarla. Così pretendevano che restasse zitta, ma alla fine la vicenda è emersa con tutti i risolvi penali del caso.

Le aggravanti

I due avrebbero anche ‘vantato’ una solida amicizia con la proprietà dell’azienda, al fine di ottenere anche il silenzio degli altri colleghi. Che, invece, non sono stati zitti ed hanno ‘parlato’ prima della vittima, che alla fine si è convinta a sporgere denuncia. I reati contestati ai due ex capi reparto sono aggravati dall’abuso della relazione d’ufficio con la 23enne: il primo era capo reparto maglieria – presso cui la ragazza lavora ancora – e il secondo capo reparto macchina. L’udienza preliminare si terrà il prossimo 27 maggio di fronte al gup Piercarlo Frabotta: in quella sede si deciderà se dovrà tenersi il processo o meno, salvo accesso a riti alternativi come l’abbreviato.

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