Leonardo in Umbria ‘vola’ con gli Archivi

Due giorni – il 23 e 24 settembre – dedicati a «paesaggi e arditi progetti nei capolavori di Leonardo da Vinci». Luca Tomìo: «Terni, logiche dilettantistiche in ambito culturale»

Condividi questo articolo su

Il sito internet del Mibact – il ministero dei Beni e delle attività culturali – gli dà ampio risalto e allora corse la faccenda merita un approfondimento. Si tratta di un doppio evento – sabato 23 settembre a Rieti e domenica 24 a Terni – organizzato in collaborazione tra gli Archivi di Stato delle due città e l’Ordine degli ingegneri della provincia di Terni, all’interno del quale si terrà un convegno, domenica alle 16, al quale interverranno i direttori dell’Archivio di Stato di Rieti e Terni, Roberto Lorenzetti e Elisabetta David; lo storico dell’arte Luca Tomìo e il direttore della rivista Ingenium dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Terni.

Le due giornate «Il pubblico – spiega il Mibact – sarà guidato alla visione di paesaggi perduti e di arditi progetti che hanno ridisegnato il territorio, alla scoperta di imprevedibili scorci che riemergono nei capolavori di Leonardo da Vinci. Nell’occasione sarà aperta al pubblico la mostra documentaria e bibliografica ‘Raffigurare il paesaggio: arte e tecnica tra Umbria e Sabina. I documenti dell’Archivio di Stato di Terni’, nella quale sarà esposta una selezione di stampe, disegni tecnici, fotografie, libri, mappe del territorio». umbriaOn ne ha parlato con Luca Tomìo.

Il 23 settembre dunque torni a Terni? «Sì, all’Archvio di Stato, per le Giornate europee del patrimonio organizzate dal Mibact. L’Archivio di Stato è l’unica istituzione a Terni in grado di supportarmi professionalmente. La direttrice Elisabetta David e gli archivisti ternani sono stati e continuano ad essere encomiabili. Non dimentichiamo che all’Archivio di Stato di Terni si è tenuto il convegno del 14 marzo che ha confermato l’identificazione delle Marmore nel ‘Paesaggio’ degli Uffizi ed è ad Elisabetta David che gli Uffizi hanno concesso la riproduzione del disegno, che lì resterà finché a Terni non verranno superate le attuali dominanti logiche dilettantistiche in ambito culturale».

Una tavola del Codice Atlantico

Di cosa parlerai a questo nuovo convegno? «Del paesaggio idraulico visto da Leonardo nel 1473, determinante e fondamentale per la sua formazione giovanile da ingegnere, e ancora del progetto per l’invaso del 1503 sulla carta del Codice Atlantico che ho anticipato a Civitella del Lago, ma che è stato promosso dagli Archivi di Stato di Terni e Rieti. A Civitella era presente anche il soprintendete Mario Squadroni e non è un caso che il convegno a Terni del 23 sia organizzato insieme all’Ordine degli ingegneri di Terni».

Il convegno di Terni è gemellato proprio con quello all’Archivio di Stato di Rieti che si terrà il giorno dopo, il 24 settembre. Lì quale sarà il tema dell’incontro? «Anche se la scoperta di Leonardo alle Marmore nel 1473 ha ormai ricevuto conferme importanti da storici e storici dell’arte, addirittura quelle giuridiche del dottor Federico Bona Galvagno, che ha valutato gli indizi univoci e concordanti e quindi con il valore di prova, la conferma maggiore viene dal paesaggio di una Madonna della National Gallery di Londra con scorci pedilucani, di Piedimoggio e della Piana Reatina. Quest’opera era già stata messa in relazione con il ‘Paesaggio’ degli Uffizi e gli esordi di Leonardo e Perugino: ora abbiamo dunque un’ulteriore conferma visiva del loro tragitto, da Amelia attraverso la conca ternana quindi alle Marmore e proseguendo lungo la medesima strada appunto Piedimoggio e la piana reatina fino a Rieti: un triplice percorso, paesaggistico, militare e francescano».

Qualcuno, insomma, si muove «Molto proficua la collaborazione con gli Archivi di Stato e con Filippo Orsini, direttore dell’Archivio Storico Comunale di Todi: con lui stiamo indangando sulla Consolazione e sui rapporti intercorsi nel 1503 tra Leonardo e i capitani di ventura, non solo Cesare Borgia ma anche Bartolomeo d’Alviano, Bernardino da Todi e Giampaolo Baglioni. A proposito lo sai che sta emergendo una storia tutta perugina sulle origini del volo umano?».

Ovviamente no, racconta «Leonardo voleva far volare l’uomo tramite ‘ali battenti’ sollevate a forza di gambe, una sorta di pipistrello meccanico con annessa bicicletta, una vera bischerata aerodinamica! Negli stessi anni, un perugino, Giovan Battista Danti (a cui è dedicata la piazza cittadina; ndr), aveva invece compreso correttamente il meccanismo della portanza dell’aria e aveva costruito una sorta di deltaplano. Il Danti ‘si allenava’ planando sulle acque del Trasimeno e si racconta di un volo straordinario nel 1498 a Perugia durante le nozze tra Bartolomeo d’Alviano e Pantasilea Baglioni e che poi proprio il Baglioni lo impiegò come ingegnere militare, incontrando così anche Leonardo forse a Milano, forse a Castiglione del Lago. Non solo tutto ciò è plausibile ma nel ‘Ms L’, il taccuino che Leonardo aveva con sé al seguito di Borgia, vi sono degli appunti che testimoniano il suo interesse proprio per la portanza dell’aria e il disegno di un uomo volante non più con ali battenti ma con una sorta di deltaplano sulle spalle. Leonardo aveva trovato uno più geniale di lui e potrebbe averlo davvero incontrato nel febbraio 1503 in Umbria».

Un’ulteriore intreccio tra Leonardo e l’Umbria. Come imposterai le ricerche in questa direzione? «Tutta questa storia è costellata di ‘felici coincidenze’ tra la mia passione per Leonardo e per l’arte contemporanea. Ormai è noto come l’intuizione di mio figlio sul disegno degli Uffizi sia avvenuta mentre preparavo la mostra di Alighiero Boetti a Firenze. Per l’arte contemporanea ho avuto il privilegio di crescere professionalmente a fianco di galleristi strordinari come Fabio Sargentini, Franco Toselli e appunto Emanuela Oddi Baglioni: l’altro giorno stavo parlando con lei di Salvo e Paolini quando mi è venuto in mente di chiederle se sapesse qualcosa di più su questo rapporto tra il Baglioni, Leonardo e l’uomo volante. “Devi venire qui a spulciare nell’archvio. Si trova ancora di tutto ma devi venire qui” è stata la sua risposta fulminea. Tra un Kounellis e un Boetti, nella bellissima villa umbra degli Oddi Baglioni andrò a caccia a dell’uomo volante, e ancora una volta ad accompagnarmi in questa nuova avventura sarà Elisabetta David».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli