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Home » «Siamo in mano a delle bande di rapinatori»

«Siamo in mano a delle bande di rapinatori»

di Redattore
5 Febbraio 2020
in Dal territorio
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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«Ci sentiamo presi in giro dalle istituzioni: dopo tanti appelli non è stato fatto nulla e noi qui siamo in mano a delle bande di ladri»: è sconfortato Stefano, uno dei promotori dell’incontro che lo scorso ottobre, a Magione, mise davanti ai problemi il sindaco Giacomo Chiodini, il comandante dei carabinieri e quello della municipale, per trovare lanciare l’allarme sull’escalation di furti nelle frazioni periferiche del territorio comunale. «Non hanno fatto nulla», ripete al telefono con UmbriaOn. E intanto i furti continuano: colpite due villette in località Villa.

A ottobre l’incontro pubblico (da allora nulla è cambiato)

Magione, furti in serie: cittadini preoccupati

La denuncia

Cittadini esasperati

«Qui la situazione da quando hanno fatto quella riunione è peggiorata – dice Stefano – per quanto riguarda i furti, che continuano imperterriti tutti i giorni. Abbiamo raccolto 1100 firme su un totale di 15mila abitanti: non abbiamo ricevuto alcuna risposta né dal comune né dalla prefettura. Niente di niente. E intanto noi cittadini delle frazioni (Villa, Soccorso, Le Rocce, ma anche dall’altro lato della superstrada: Bacanella, Monte Sperello e territori vicini) siamo di fatto in mano a delle bande di ladri». Voce affranta, come di chi non sa che fare. Lo stesso tono che abbiamo sentito alla riunione da tanti cittadini preoccupati, soprattutto mamme (c’erano tantissime donne all’incontro) che si lamentavano di non poter più lasciare i figli in casa per andare a fare la spesa per paura che si trovassero i ladri in casa.

Il pericolo ‘giustizia fai da te’

I colpi avvengono infatti negli orari più disparati. Anche di giorno, non solo di notte. Anche con le persone in casa, tanto che spesso è capitato che i proprietari se li ritrovassero davanti o li vedessero scappare in lontananza. Altre volte gli occupanti sono stati chiusi in una stanza dai ladri, che poi hanno agito indisturbati. Cosa accadrebbe di fronte ad una reazione istintiva del ladro o del proprietario di casa? Di certo c’è da passare un guaio. Quella di farsi giustizia da soli è una delle tentazioni. Anche per questo fu convocata quella riunione. Per far parlare la legge. Per sottoporre alle istituzioni il problema e farlo affrontare (se non risolvere) a loro. Ma al momento le risposte non sono arrivate. E qui la tensione aumenta.

La lettera al prefetto

Il sindaco e il maresciallo

A Novembre ;fu inviata una lettera al prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia, al questore Mario Finocchiaro e al sindaco Giacomo Chiodini. In calce 1100 firme. «Il dilagare delle azioni di criminalità – scrivevano i cittadini – ha di fatto creato un forte allarme sociale nella popolazione, esasperata dai molteplici tentativi di furto che si sono verificati con frequenza quasi giornaliera dal mese di giugno 2019 ad oggi. Tutti reati che, per altro, sono stati effettuati all’interno delle abitazioni quasi sempre nella fascia tra le 19 e le 21, orario in cui tutta la famiglia si trova riunita per la cena. Addirittura le vittime dei furti hanno spesso rischiato in prima persona, poiché nello spostarsi da una zona all’altra della casa si sono trovati davanti i ladri».

Carabinieri distanti 40 chilometri di sera

Gli organici delle forze dell’ordine e della polizia municipale non sono sufficienti a presidiare in maniera effettiva il territorio del comune di Magione, sia per la vastità che per il numero degli abitanti, considerando inoltre che le località prese di mira hanno come via di fuga un rapido accesso al raccordo autostradale Perugia –Bettolle. Pertanto i residenti chiedono di intensificare il controllo e la presenza della polizia municipale soprattutto nelle fasce orarie a rischio; installare impianti di videosorveglianza nei punti strategici di accesso e uscita dalle frazioni; valutare la possibilità di avere un presidio fisso e la dotazione di strumentazione tecnologica atta ad individuare i responsabili dei reati, tenendo conto che dopo una certa ora la stazione dei carabinieri di Magione chiude e le chiamate vengono deviate su Città della Pieve, distante 40 chilometri dai punti più colpiti.

Allarme anche a Passignano

Sono state segnalate due auto sospette, le stesse che hanno notato anche nel territorio di Passignano, dove il sindaco Pasquali, come già il suo collega Chiodini in passato, ha avvisato i cittadini suggerendo di contattare subito il 112 in caso di sospetti. Anche nel vicino comune lacustre si chiede più videosorveglianza e presenza più costante della polizia municipale.

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